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TAURIANOVA (RC), VENERDì 13 DICEMBRE 2024

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Condannato a 3 anni Demetrio Naccari Carlizzi Scoperte irregolarità nel concorso per l'assegnazione del posto di dirigente medico del reparto di dermatologia degli Ospedali Riuniti

Condannato a 3 anni Demetrio Naccari Carlizzi Scoperte irregolarità nel concorso per l'assegnazione del posto di dirigente medico del reparto di dermatologia degli Ospedali Riuniti
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REGGIO CALABRIA – Irregolarità nel concorso per l’assegnazione del posto di dirigente medico presso il reparto di dermatologia degli Ospedali Riuniti di Reggio Calabria. L’ex assessore regionale Demetrio Naccari Carlizzi condannato a tre anni di reclusione e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici.

Per moglie del politico del Pd vincitrice del concorso, Valeria Falcomatà il reato è stato prescritto. E’ quanto hanno deciso i giudici di Reggio Calabria. La richiesta di condanna avanzata dal procuratore aggiunto reggino, Gaetano Paci, per Naccari Carlizzi era stata di quattro anni e sei mesi, per la moglie Valeria Falcomatà l’accusa, invece, aveva invocato due anni e sei mesi di reclusione.

Secondo quanto sostenuto dall’allora sostituto procuratore Marco Tenaglia, Naccari, che all’epoca dei fatti faceva parte della giunta regionale guidata da Agazio Loiero, «abusando della sua qualità e dei suoi poteri di assessore della giunta della Regione (e quindi di pubblico ufficiale) ed in particolare del potere politico derivante da tale incarico», avrebbe indotto «pubblici ufficiali e incaricati di pubblico servizio presso la giunta della Regione Calabria e presso l’Azienda ospedaliera Bianchi Melacrinò Morelli a dargli indebitamente l’utilità consistente nell’arbitraria facoltà di ingerirsi (in spregio alla normativa che regola le procedure di nomina) nella scelta dei membri della commissione d’esame che avrebbe giudicato il concorso pubblico».

Naccari avrebbe indotto i dirigenti dell’Azienda sanitaria Domenico Mannino e Paolo Vazzana, «a sensibilizzare in favore della Falcomatà il membro di nomina interna all’Azienda ospedaliera», come pure a «falsare la procedura di sorteggio per la nomina del terzo membro in modo che la scelta ricadesse sulla persona di Schirripa Vincenzo». L’inchiesta era partita a seguito delle denunce di Carmela Arcidiaco, attuale primario facente funzioni del reparto, all’epoca aspirante a un incarico a titolo pieno.

La vicenda aveva creato scalpore anche per alcune intercettazioni in cui Naccari userà parole durissime nei confronti del giornalista Michele Inserra, che su “Il Quotidiano del Sud”, si era interessato in maniera approfondita del concorso con troppe anomalie: “Si venderà gli organi, si venderà… si venderà un piede, hai capito? Lui sa perché si venderà la casa, ammesso che ce l’abbia e anche direttore” dirà Demetrio Naccari, sfogandosi con un interlocutore.

La Corte, inoltre, ha condannato, Igino Postorino, Giuseppe Crisalli e Giuseppa Caserta a 2 anni ciascuno (pena sospesa). Assoluzione, invece, per Domenico Mannino, Paolo Vazzana e Antonino Bonura.