Comunità montane, Guccione chiede a Scopelliti interventi urgenti per i lavoratori
redazione | Il 16, Giu 2011
Per garantire il pagamento pregresso degli stipendi maturato da febbraio ad oggi e per assicurare aiu dipendenti l’intero fabbisogno annuo
Comunità montane, Guccione chiede a Scopelliti interventi urgenti per i lavoratori
Per garantire il pagamento pregresso degli stipendi maturato da febbraio ad oggi e per assicurare aiu dipendenti l’intero fabbisogno annuo
Il Consigliere regionale del Pd, on. Carlo Guccione, ha presentato nei giorni scorsi un’interrogazione urgente al Presidente della Giunta regionale, on. Giuseppe Scopelliti e all’assessore regionale all’Agricoltura, Michele Trematerra con la quale chiede quali iniziative urgenti si intendono assumere per garantire ai dipendenti delle Comunità Montane il pagamento pregresso degli stipendi maturato da febbraio ad oggi e per assicurare ad essi l’intero fabbisogno annuo, considerato che, con le somme finora erogate dalla Regione, le Comunità Montane hanno pagato ai dipendenti gli stipendi solo fino al mese di febbraio 2011; che ad oggi, sul bilancio della Regione non è prevista nessuna ulteriore somma per coprire il fabbisogno degli stipendi fino alla fine dell’anno e che la stima del fabbisogno annuo degli stipendi di tutti i dipendenti delle Comunità Montane calabresi, ammonta all’incirca a 16.000.000,00 di euro.
“Le Comunità Montane Calabresi –afferma l’on. Guccione in una nota- in decenni di attività hanno svolto un ruolo importantissimo nella difesa della funzione socio-economica della montagna nell’economia calabrese e nel mantenimento di un’identità “montanara”; questa attività ha permesso di garantire interventi di salvaguardia del territorio, di difendere tradizioni culturali e tipicità economiche, di organizzare servizi, di progettare interventi infrastrutturali intercomunali, di mantenere viva la necessità di politiche nazionali e regionali di più efficace contrasto all’emarginazione dei territori e delle popolazioni montane per contrastare i processi di spopolamento determinati da uno sviluppo socio-economico che ha privilegiato i territori urbani e soprattutto costieri”. “Ora –prosegue il Consigliere regionale del Pd- l’art. 2 della legge n. 191 del 2009 – Comma 187 ha generato la cessazione del concorso dello Stato al finanziamento delle Comunità Montane previsto dall’articolo 34 del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 504, e dalle altre disposizioni di legge relative alle Comunità montane e l’azzeramento di tutti i fondi previsti dall’art. 34 del D.lgs 504 del 1992: “Fondo Ordinario-Fondo Consolidato (L. 285/77- L.730/86)-Fondo per lo sviluppo degli investimenti” ha determinato la paralisi delle attività delle Comunità Montane ma soprattutto ha creato uno stato di incertezza nel personale dipendente non avendo individuato il soggetto istituzionale che dovrà farsi carico dei relativi oneri.
La Regione Calabria, inoltre, nell’anno 2010 ha provveduto, con tre provvedimenti legislativi, a stanziare alle Comunità Montane i seguenti fondi per il mantenimento giuridico del personale: 4 milioni di euro con la Legge regionale 26 febbraio 2010, n. 8, la somma di ulteriori 4 milioni di euro con la Legge regionale 11 agosto 2010, n. 23 ed ha rifinanziato l’art.1 della Legge n° 8 del 2010 con la somma di sei milioni di euro. Considerato che si ritiene indispensabile che l’esperienza di lavoro accumulata dalle Comunità Montane venga salvaguardata ed utilizzata per dare slancio ad una nuova politica di sviluppo della montagna che la Regione Calabria deve intraprendere per difendere ed accrescere il ruolo socio-economico delle aree interne nell’economia calabrese e che di conseguenza occorre mantenere pienamente funzionanti le Comunità Montane quali soggetto territoriali dimostratisi i più efficienti e funzionali nel governo della politica della montagna e delle problematiche relative alle condizioni di vita delle popolazioni montane; l’on. Guccione ha chiesto, attraverso un’interrogazione, a Scopelliti e Trematerra di assumere con urgenza le iniziative necessarie per garantire il prosieguo dell’esperienza lavorativa ai lavoratori delle Comunità Montane calabresi.
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