Comunali Taurianova, Scionti si rivolge alla città: “Sarò il sindaco di tutti” Convincente esordio del leader del centrosinistra taurianovese che incanta la platea presentando con cinque ragazzi il programma della coalizione "Taurianova cambia"
di Teta Cosentino
“Sarò il Sindaco di tutti. Oggi vi possono essere degli antagonisti, portatori di una diversa proposta politica, dopo le elezioni – se vinceremo – saremo al servizio dei tutti i cittadini.” Questo il concetto valoriale di una politica di servizio intorno alla quale Fabio Scionti, candidato sindaco di “Taurianova Cambia” la compagine che vede riunite formazioni dichiaratamente di centro sinistra e movimenti di matrice riformista ha espresso nel suo primo comizio. In una Piazza Italia gremita all’inverosimile nella parte bassa – quella da sempre occupata dai sostenitori e affollata oltre le previsioni anche in quella alta, dove si collocano gli antagonisti e la zona grigia dell’elettorato della Taurianova ignava: quella che non si espone e fiuta il vento. Molta più gente comunque, rispetto ai precedenti momenti di presentazione degli antagonisti. La convention, molto semplice – volutamente minimalista – come nello stile da sempre informale che l’ing. Scionti predilige ha visto come scenografia una motoape Piaggio trasformata in vela pubblicitaria e sei sedie bianche dove hanno preso posto cinque giovani della coalizione: tre laureati, una laureanda e una insegnante. Uno per partito: più o meno. Dopo il saluto iniziale dell’insegnante, i giovani, uno alla volta, hanno preso la parola. Un cenno di saluto, qualche nota sulla loro vita e sulla ferma decisione – comune per tutti – di restare o di esser tornati per restare in Calabria. E poi via a sciorinare punti di evidenza programmatica: La legalità La giustizia e l’equità sociale per il rappresentante di A Testa Alta, l’agricoltura per una ragazza dell’UDC, I finanziamenti europei per un ragazzo immatricolato PD, e progettualità che portino la Calabria al centro di interesse turistico per una ragazza della lista civica di Scionti. L’insegnante – giovane- ma un po’ meno rispetto agli altri – espressione del movimento Impresa Calabria, interviene per ultima con un contributo più lungo e articolato – quasi un abbozzo di comizio – che dal dato biografico la porterà a ribadire la necessità di diventare partecipi di un cambiamento condiviso: in linea con il leitmotiv di Scionti che ha scelto, come colonna sonora che la motoape- vela fa risuonare per le strade della città la “Cumbia di chi cambia” di Celentano. Per ognuno dei giovani ripetute dosi di applausi, gratificanti e utili per il morale. Poi inizia a parlare Scionti. Alto, longilineo, dinoccolato, l’Ing. Scionti ha una bella voce e un modo coinvolgente di porgere gli argomenti. Inizia chiedendo scusa agli oppositori se resteranno delusi: Io – dice – non sono qua per ingiuriare , offendere o attaccare. Ho il massimo rispetto per tutti e da tutti pretendo lo stesso rispetto. Scionti, pacato inizialmente e via via in un crescendo indice di immediata sintonia con la piazza, spiega le ragioni della sua candidatura. Della necessità di far si che il concetto di cambiamento sia palpabile e non mera affermazione di principio. Spiega i punti di programma su cui – lista delle spesa, come la chiama – in questo primo happening intende soffermarsi. Giovani, Cultura, essere vicino alle scuole e interagire con i dirigenti per ottimizzare le azioni. Parla del Dissesto idrogeologico e facendo riferimento al disastro del vallone campanaro spiega che il problema va risolto a monte e su questo, si impegna ad operare da subito per regimentare le acque meteoriche incubo, ormai da anni, degli agricoltori a sud di Taurianova. E poi anziani, viabilità. Politiche sociali. L’ingegnere sottolinea come le amministrazioni spesso perdano treni preziosi e canali di finanziamenti regionali ed europei perché non hanno al loro interno professionalità vocate a sviluppare tali carichi di lavoro. Lui, – sottolinea – queste cose da funzionario della Regione li svolge per mestiere e pertanto , per tutta la durata del mandato altro non farà che lavorare per Taurianova e nell’interesse di Taurianova e dei Taurianovesi. Fin dal giorno successivo all’ingresso in municipio verrà istituito un sportello e un centro d’ascolto per problematiche legate ai finanziamenti europei e per le problematiche di sviluppo agricolo. Lungi da me – dice – di pensare durante il mandato ad altre carriere politiche e poco dopo – lapsus calami- ricordando la sua esperienza di Presidente della Consulta delle Associazioni. Dice la mia esperienza da Presidente della Repubblica. La successiva risata della piazza, coinvolgente e liberatoria ci sta e stempera il clima e il successivo resto del discorso lo vede via via più sicuro: fino alla ciliegina finale. O macigno. Dipende dai punti di vista. Il PSC. Quello che una volta veniva chiamato Piano Regolatore oggi sia chiama PSC e su problematiche simili si scontrano interessi e gruppi di potere- imprenditoriali e – ove presenti – mafiosi. E cadono le amministrazioni o vengono commissariati i Consigli Comunali. Proprio per questo, nel finale, conclude dicendo che dovrà esser fatto tutto alla luce del sole e con il massimo coinvolgimento dei cittadini, delle forze sociali e culturali e dei tecnici che invita – prima della chiosa – a una riunione, tutti insieme per cominciare a costruire una nuova carta di identità di Taurianova che dovrà tornare a rivestire quel la centralità nella geografia politica della Piana che ormai da molti anni è divenuta un appannato blasone. Dopo il finale, applausi e bagno di folla: baci , abbracci, gesti di incoraggiamento di un elettorato che nel giovane outsider che dice di se stesso – “sono un non politico” dimostra di crederci. Oltre all’intelligengija della coalizione – quasi tutta seduta in prima fila insieme all’On Francesco D’Agostino, Vice Presidente del Consiglio regionale a dar gli auguri – e il gesto appare come un vero ramoscello d’ulivo simbolo di pace e di apertura al dialogo utile per fugare le ombre gettate dagli anonimi scriba capaci di impaurire Giuseppe Rigoli fino a farlo recedere dal suo proposito di candidarsi a sindaco – è il saluto e le congratulazioni della candidata antagonista Cettina Nicolosi che con la sua coalizione di 7 liste viene ritenuta una proposta in grado di puntare in alto: al ballottaggio. Chissà, magari contro Scionti. La gente indugia nella piazza. Si stringe intorno all’ingegnere che con quella voce impostata e a tratti capace di toni di fermezza li ha incantati. Non vorrebbero andar via. Vorrebbero che il futuro di Taurianova cominciasse subito . Quando alla fine la Piazza si svuota ed è ora di andare Fabio Scionti, con il fedelissimo Raffaele Loprete alla guida, prende posto nella cabina della Motoape, saluta e va via.