“Compro oro”, Confcommercio incontra Federpreziosi Fatto il punto della situazione dopo l’entrata in vigore della nuova normativa
Compravendita di oggetti preziosi usati e le implicazioni della nuova normativa sono stati i temi affrontati durante l’incontro, martedì scorso, “COMPRO ORO – Chiarimenti entrata in vigore DLgs 92/2017” organizzato da Federpreziosi Confcommercio Reggio Calabria. Un confronto molto partecipato col settore, presenti anche gioiellieri provenienti da Messina, in via Castello 4, per fare il punto della situazione all’indomani dell’entrata in vigore della nuova normativa, approvata dal Consiglio dei ministri, “Disposizioni per l’esercizio dell’attività di compro oro in attuazione dell’articolo 15, comma 2, lettera l), della legge n.170 del 2016” nata con lo scopo di contrastare le attività criminali e i rischi di riciclaggio riconducibili alla compravendita di oro e oggetti preziosi usati non praticate da operatori professionali.
Un testo che per Federpreziosi Confcommercio, pur condividendo la necessità di contrastare fermamente i fenomeni di riciclaggio e finanziamento di operazioni illecite, non è in grado di rispondere alle preoccupate sollecitazioni degli associati che richiedono chiarimenti sulle norme contenute nello stesso Decreto Legislativo 92/2017 pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 20 Giugno 2017 e in vigore dallo scorso 5 luglio. Per Federpreziosi troppe sono le lacune e le incongruenze contenute nel testo. Il Direttore nazionale di Federpreziosi Confcommercio, Steven Tranquilli, accompagnato per l’occasione dal vice Mario Bartucca, chiede di distinguere “chi esercita esclusivamente attività di compro oro e chi di tale attività svolge solo a titolo occasionale” evitando “duplicazioni ed inasprimenti, esclusivamente di carattere burocratico, delle norme già in essere per le oreficerie”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il Presidente Federpreziosi Confcommercio Reggio Calabria, Remo Frisina che definisce il testo “faraginoso”: “C’è molta preoccupazione per la complessità delle procedure che non tengono conto delle indispensabili distinzioni fra i vari soggetti coinvolti e anziché semplificare hanno reso la materia più confusa e, soprattutto, priva delle opportune modalità attuative”. La nuova normativa, infatti, impone ai titolari dei compro oro una serie di adempimenti per rendere tracciabile la compravendita e la permuta di oggetti preziosi. In particolare il decreto prevede: l’istituzione di un registro degli operatori compro oro professionali per i quali il possesso della licenza di pubblica sicurezza costituisce requisito indispensabile; l’obbligo per gli operatori professionali in oro, diversi dalle banche, di iscrizione nel suddetto registro per lo svolgimento dell’attività; la previsione di specifici obblighi di identificazione del cliente e di descrizione, anche mediante documentazione fotografica, dell’oggetto prezioso scambiato; la piena tracciabilità delle operazioni di acquisto e vendita dell’oro.
I compro oro sono obbligati a dotarsi di un conto corrente dedicato alle transazioni finanziarie eseguite in occasione di tali operazioni; la previsione di apposite sanzioni, con particolare riferimento all’esercizio abusivo dell’attività (ad esempio in caso di mancata iscrizione nel suddetto registro). Con il decreto legislativo è stata inoltre abbassata da 1.000 a 500 euro la soglia per l’uso del contante per le attività del settore ed è stato introdotto l’obbligo per il negoziante di annotare l’eventuale cessione dell’oggetto a fonderie e di conservare due fotografie dell’oggetto prezioso che viene acquisito.