Coldiretti commenta arresto latitante Antonino Pesce Le parole del presidente Molinaro: "Reagire alla 'ndrangheta per tornare ad investire nel frutteto calabrese"
In riferimento alla cattura a Rosarno del latitante Antonino Pesce appartenente alla omonima cosca della ‘Ndrangheta attiva nel trasporto di frutta dalla Piana di Rosarno – Gioia Tauro alle regioni italiane e oltre i confini nazionali, la Coldiretti Calabria nel sottolineare l’importanza di questa operazione grazie all’attività delle forze dell’ordine e della magistratura, mette in risalto che questo da fiducia all’imprenditoria onesta e incoraggia ad investire nel “frutteto calabrese”. Gli squali della criminalità organizzata che fiutano il business– continua – contribuiscono notevolmente alla moltiplicazione dei prezzi che per l’ortofrutta arrivano a triplicare dal campo alla tavola. La piana di Rosarno- Gioia Tauro, con oltre 25mila ettari di frutteto (arance, clementine, limoni, kiwi, melograni e piccoli frutti) a rischio abbandono e con circa 2milioni e mezzo di giornate lavorative soggiace a questa piaga che penalizza l’imprenditoria onesta e distrugge il libero mercato. In conseguenza di queste infiltrazioni – conclude Coldiretti – l’ortofrutta viene sottopagata agli agricoltori.