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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Cinquefrondi, le minoranze di sinistra frenano Conia I gruppi consiliari di minoranza Pd ed AutonomaMente chiedono al sindaco una convocazione per trattare la questione Camassa dopo la determinazione del Tar. Entrambi invocano lo stop ad una nuova gara per sostituire l'attuale gestore

Cinquefrondi, le minoranze di sinistra frenano Conia I gruppi consiliari di minoranza Pd ed AutonomaMente chiedono al sindaco una convocazione per trattare la questione Camassa dopo la determinazione del Tar. Entrambi invocano lo stop ad una nuova gara per sostituire l'attuale gestore
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di Giuseppe Campisi

Cinquefrondi – Non si è fatta attendere la vivace reazione delle opposizioni dei gruppi consiliari AutonomaMente e del Pd alla notizia della bocciatura del ricorso di Camassambiente contro il Comune assunta dal Tar di Reggio Calabria ed annunciata, invece, entusiasticamente dal sindaco Michele Conia. E se entrambi i gruppi hanno espresso compiacimento per l’esito della determinazione dei giudici amministrativi non è stata esattamente conciliante la linea politica seguita al fuoco di fila delle dichiarazioni espresse. E’ di dialogo con la Camassa la richiesta che comunemente le due minoranze hanno manifestato argomentando la necessità di non interrompere il canale istituzionale che vede, tutt’ora, la società pugliese come unico attore credibile in campo attivo nell’espletamento del servizio di pubblico interesse.

«Non condividiamo l’idea, infatti, come vuole fare l’attuale amministrazione comunale, di dare avvio ad un’altra procedura di gara che sarebbe a forte rischio sia per i lavoratori che per il servizio di raccolta differenziata» è la posizione del gruppo guidato da Giuseppe Longo e, più o meno, sulla stessa lunghezza d’onda quella dei democratici del consigliere Michele Galimi: «Nel prossimo mese di dicembre verrà a scadere il contratto a Camassa, ed allora?? Un privato sostituirà un altro privato, con il rischio dell’incerto, anche di eventuali imprese che non rispettino i diritti di chi lavora». Posizioni simili che però non mancano di bacchettare distintamente il primo cittadino sulle determinazioni assunte a maggio allorquando «il sindaco – chiarisce una nota di AutonomaMente – annunciava di aver deliberato un atto che avrebbe risolto in modo definitivo la vicenda Camassa attraverso una procedura che invece poi si è rivelata fallimentare, tanto che l’unica ditta che aveva partecipato alla gara espletata dal Comune ha immediatamente rinunciato non ritenendo congrua l’offerta economica» avallate dal Pd: «Riteniamo valide le osservazioni fatte dal gruppo consiliare “Autonomamente” quando afferma che lo scorso mese di maggio, il sindaco affermava, trionfalmente, che avevano adottato le procedure necessarie per risolvere il problema».

E mentre il neo gruppo facente capo aldell’ex vicesindaco ha ragionato sulla opportunità di richiamare al tavolo delle trattative Camassa affinché si giunga ad un accordo anche per il 2019 evidenziando l’impegno, anche economico, del Comune per attivare il funzionamento degli uffici ATO entrambi non hanno mancato di esprimere preoccupazione per il futuro, oltreché del servizio, anche dei lavoratori ai quali Camassa «nonostante il comune – hanno dichiarato dal Pd – abbia sempre ritardato i pagamenti, ha corrisposto puntualmente, quanto dovuto ai propri dipendenti» è stata la difesa d’ufficio». Sullo sfondo rimane la richiesta di una convocazione urgente da parte del sindaco per trattare di una questione che, per i due gruppi, è tutt’altro che risolta.