Cinquefrondi, la Jolly si auto-retrocede in serie C Dopo 6 stagioni di grande livello e vari tentativi di coinvolgere nuove forze imprenditoriali per mantenere la serie B è toccato al presidente Ceruso annunciare la decisione della società di fare un passo indietro e ripartire dal campionato inferiore
di Giuseppe Campisi
Cinquefrondi (RC) – Come purtroppo ventilato negli ambienti biancocelesti in queste ultime settimane per la Jolly Cinquefrondi svanisce il sogno di competere ancora nel campionato di serie B nazionale. Una retrocessione volontaria dettata dalla mancanza di sponsor e quindi di risorse alla base della presa d’atto della dirigenza societaria che fino all’ultimo aveva sperato di poter scongiurare questa difficile decisione. Già verso la metà di giugno la dirigenza aveva lanciato attraverso la stampa e social media un accorato appello alle forze imprenditoriali della città ma dell’intera regione affinché si avvicinassero al progetto della Jolly per consentirne la prosecuzione in un campionato entusiasmante quanto economicamente dispendioso per una realtà provinciale come quella pianigiana. Appello evidentemente caduto nel vuoto visto che, allo stato attuale, il presidente ha dovuto alzare bandiera bianca: “Ripartiamo dalla Serie C maschile – ha chiarito con scarna nota Mario Ceruso -. Abbiamo provato sino alla fine nel tentativo di coinvolgere nuovi imprenditori per poter allestire una squadra per mantenere la serie B, ma alla fine abbiamo deciso di iscriverci al campionato di serie C”.Tentativi di tessere trame ed intrecciare nuovi rapporti tecnici ed economici che non si sono purtroppo concretizzati e che hanno condotto più che aduna scelta, ad un obbligo, che se da una parte getta nello sconforto l’entusiasmo dei tifosi dall’altra non ha potuto che fare i conti con l’amara realtà dei numeri che arriva dopo una cavalcata lunga ben 6 stagioni nel corso delle quali squadra e dirigenza hanno davvero fatto un mezzo miracolo sportivo all’ombra della torretta sfiorando un approdo in A2 che non è azzardato scrivere sarebbe stato più che meritato. “Una scelta dolorosa la nostra ma allo stesso tempo doverosa” è stato il commento lapidario dello storico presidente che non ha potuto fare a meno di evidenziare come la mancanza delle condizioni riferite alla sostenibilità economica per potersi mantenere il “lusso” della B titolo a suo tempo conquistato meritatamente sul campo. “Non potevamo fare il passo più lungo della gamba – ha dovuto amaramente ammettere una volta constatata la mancata quadratura dei conti – e dopo un’attenta riflessione abbiamo preso questa decisione” è stata, quindi, la chiosa. In questo contesto difficile l’unica consolazione appare quella di rilevare come, pur con grandi sacrifici e carenza di mezzi, il movimento pallavolistico cinquefrondese prosegua comunque il suo cammino, seppure in una categoria inferiore, salvaguardando la sua storia ultraquarantennaleed il proficuo lavoro del vivace settore giovanile evitando così il totale distacco della spina che sarebbe valso la morte di un prestigioso pezzo di storia della comunità non solo sportiva riferibile all’intera provincia.