Cinquefrondi, Conia affonda le velleità delle opposizioni Il sindaco analizza la situazione politica cittadina alla luce del fuoco di fila dei manifesti delle minoranze rispondendo alle critiche. Confermata la presenza alla manifestazione pubblica per il diritto alla salute che si terrà a Polistena il prossimo 28 ottobre
di Giuseppe Campisi
Cinquefrondi – Si è riacceso il dibattito politico in città. Qualcuno direbbe, finalmente! Inciuci, azzeramento, isolamento, scelte obbligate ma anche sanità pubblica. C’è questo è tanto altro nella riflessione colta al sindaco in merito alla situazione politica generale e soprattutto al clima quantomeno frizzante rilevato ultimamente che ha innalzato la temperatura del dibattito pubblico. Ma Conia guarda avanti e un po’ gongola, facendosi forte della sua maggioranza e del mandato conferito largamente dalla volontà popolare. «È evidente che c’è in campo un incicucio di due parti politiche (Pd e Upp, nda) che dovrebbero essere opposte e non è la prima volta. È vergognoso. Credo ne dovrebbero rispondere ai loro organismi superiori. Vorrei solo ricordare che mentre per cinque anni il locale Pd non contrastato la sindacatura di centrodestra ora si lancia addirittura in attacchi congiunti e ad orologeria contro la mia amministrazione. Una anomalia tutta cinquefrondese…» racconta parlando delle recenti sortite dei pubblici manifesti delle minoranze affissi in ogni dove per le strade. Un fuoco incrociato basato, in sintesi, sulla situazione debitoria del Comune e su una presuntaignavia amministrativa che il sindaco è intenzionato a confutare attraverso una uscita pubblica in via di ultimazione corredata da delibere e documenti ufficiali con tanto di relazione dei competenti uffici «che una volta per tutte dimostreranno le verità che tutti (coloro che hanno amministrato, nda) sanno» in materia di debiti ereditati «ininterrottamente dal 1983 al 2015» ricorda, e che rivendica aver affrontato trovando la soluzione migliore (piano di rientro, nda) con i creditori (Svp Project e Regione, nda) «per neanche un solo debito creato dalla mia amministrazione. Chi parla oggi dovrebbe ricordarsi nel passato che ruolo aveva (espressione affatto casuale e riferita all’allora assessore al bilancio Angelo Burzese, oggi consigliere di minoranza del Partito Democratico,nda)». Quindi ancora: «Non solo negli ultimi 2 anni i debiti non stanno aumentando, ma addirittura si stanno chiudendo, come mai successo prima». Una situazione, quest’ultima, che se comunque restringe i margini di manovra e le possibilità di intervento pubblico dell’amministrazione comunale, ha permesso la ripresa della mensa scolastica autogestita, il servizio civile, l’impiego di numerosi disoccupati a rotazione dalle short list ha chiarito il primo cittadino. La regia delle opposizioni sarebbe dunque quella di attuare precise scelte strategichecongiunte sul modus operandi per via «della loro debolezza. Hanno perso tutto. Sono isolate, con le sezioni chiuse e profonde spaccature al loro interno. La piazza non le segue più ed hanno perso pezzi. Io la mia maggioranza la ho ancora tutta intera e con essa il consenso della gente. Loro, al contrario, non hanno ossigeno e sono costretti a ricorrere all’accusa, la calunnia e le offese personali (con riferimento anche a figure politiche con alle spalle prestigiose cariche pubbliche ricoperte nel recente passato, ha sussurrato Conia, nda)». Rigettate, altresì, le accuse di incompatibilità politica nell’ambito della maggioranza poiché si è affrettato a spiegare che «la differenza la fanno gli argomenti» in quanto per politica locale il riferimento resta la civica di Rinascita mentre per le questioni di politica nazionale si risponde al partito di riferimento. «Le divergenze – dice con un certo sarcasmo – sono altrove, dove si utilizzano simboli di partito». Mentre a Cascarano porge l’invito di ricompattare il suo gruppo, si dischiara stimolato dalle sue critiche, rivendicando il salvataggio dal dissesto del Comune «cosa per la quale qualcuno avrebbe pure pagato se non avessimo chiuso le trattative» non nascondendo affatto le grandi difficoltà economiche dell’ente amministrato: «Solo quest’anno abbiamo sborsato 1 milione di euro che magari potevamo impiegare per fare altro». Il passaggio conclusivo è riservato alla manifestazione per la sanità del comprensorio ed in difesa dell’ospedale di Polistena del prossimo 28 ottobre: «Abbiamo già aderito ufficialmente perché ne condividiamo l’impostazione anche se ritengo non debba essere una battaglia di campanile di un singolo Comune ma di tutta la Piana. Lotteremo per Polistena certo ma anche per Palmi, Gioia Tauro, per l’Hospice di Melicucco ed il centro di igiene mentale di Cinquefrondi. Sarebbe stato più utile un appello unitario. Ma tant’è, in occasioni come queste prevale il merito». Il rischio che queste manifestazioni cadano nel vuoto è concreto secondo Conia se non vi sarà conseguenzialità alla protesta «e compattezza non tanto come sindaci quanto come territorio». La sortita di Oliverio di convocare un tavolo istituzione di confronto è stata opportuna ma tardiva, ha chiarito Conia, confermando la necessità di dare corso all’evento «perché ogni manifestazione che coinvolge il popolo per la rivendicazione di diritti ha sempre una ragion d’essere. Ed è per questo che ci sarò. Con la fascia, la mia amministrazione e quanta più gente potrò coinvolgere. E ci andrò – si concede l’ultima battuta – da viale Fortunato Seminara, una strada che ritengo più mia perché ha fatto risparmiare un po’ di soldi ai miei concittadini».