Brancaleone, chiude il Centro di recupero tartarughe marine Dopo 12 anni di attività il Comune di Brancaleone chiede lo sgombero dei locali. Il commento della politica
“Nella giornata del 12 novembre riceviamo una lettera da parte del Comune di Brancaleone, dove ci viene intimato di sgomberare, da cose e persone, i locali attualmente adibiti a Centro Recupero Tartarughe Marine. Il motivo? La lettera riporta che Ferservizi (Gruppo Ferrovie dello Stato) non intende più rinnovare il contratto di comodato d’uso al Comune di Brancaleone per i locali della stazione ferroviaria che dal 2006 ospitano il CRTM di Brancaleone (concessi in comodato d’uso dal suddetto Comune alla nostra onlus, la quale ha sempre provveduto ad autofinanziarsi nella gestione senza MAI gravare su alcuna istituzione) e chiede, quindi, di tornarne in possesso. Un fulmine a ciel sereno che ci lascia attoniti e senza parole. A nulla è valso il nostro impegno che, in questi anni, ha portato la piccola cittadina di Brancaleone ad avere una risonanza mediatica positiva a livello nazionale e internazionale per quanto concerne la tutela e conservazione delle tartarughe marine, attirando l’interesse degli autori di programmi di tiratura nazionale come Sì Viaggiare, Linea Blu, Quante Storie, L’Arca di Noè, fino alla partecipazione in un documentario della BBC.
Nella lettera sono riportate testuali parole: “Nella profonda consapevolezza dell’alto valore sociale dell’attività di codesta Onlus, che si prodiga con lodevole impegno a tutela della conservazione dell’ambiente e della natura, questa Commissione si vede costretta a richiedere lo sgombero dei locali assegnati a codesta Associazione, per poter procedere alle restituzione dei locali all’Ente proprietario”. Siamo molto rammaricati da questa decisione, ma non è in nostro potere risolvere la questione burocratica tra Ferservizi e Comune di Brancaleone. Proprio adesso che eravamo riusciti ad avviare i lavori di ristrutturazione (una parte dei quali a carico nostro e una parte a opera di Ferrovie dello Stato) per riparare i danni dovuti all’alluvione, ci troviamo costretti a sgomberare la struttura e sospendere ogni attività. Ci abbiamo provato con tutte le nostre forze ma, non essendoci alternative, siamo costretti a chiudere definitivamente il CRTM di Brancaleone, una piccola realtà della costa ionica calabrese che, in 12 anni, ha tratto in salvo oltre 600 tartarughe marine vittime della pesca e dell’inquinamento, ospitato e formato oltre 1000 volontari e studenti, sensibilizzato circa 8000 scolari e diverse decine di migliaia di turisti e visitatori della struttura. In questa assurda vicenda, a pagarne le spese maggiori sono, purtroppo, le tartarughe marine che, senza le attività di soccorso e quelle non meno importanti di educazione e sensibilizzazione di grandi e piccini, non sarà più possibile salvare da ora in avanti. Ancora una volta noi volontari ci sentiamo umiliati dalle istituzioni che si sono dimostrate sempre più distanti dalla nostra causa. Con queste poche parole abbiamo cercato di sintetizzare una vicenda che, per colpa dei soliti cavilli burocratici, vede sgretolarsi definitivamente una delle più belle realtà della nostra amata e martoriata Calabria. Ci teniamo, comunque, a ringraziare chi, insieme a noi, ci ha creduto fino alla fine e in tutti questi anni ci ha sostenuto.
Grazie, Filippo Armonio e Tania IL Grande (Associazione Blue Conservancy Onlus)”
CALABRESI IN MOVIMENTO
La tutela e la salvaguardia dei nidi deve essere svolta da personale competente, che sappia bene come mettere in sicurezza l’area e le uova stesse, creando le condizioni idonee alla deposizione da parte delle femmine. Inoltre, gli animali trovati in difficoltà in mare al momento, restano sprovvisti di una struttura di cura e ricovero. Non possiamo rimanere indifferenti. Per questo Non si può permettere che il Centro di Brancaleone chiuda per Questioni burocratiche.
POTERE AL POPOLO REGGIO CALABRIA
Qualche giorno fa abbiamo condiviso sulla nostra pagina facebook una raccolta fondi a favore di questa Onlus importantissima per il nostro territorio e per l’ambiente. Appena sabato scorso, inoltre, Filippo e Tania partecipavano alla puntata di Lineablu, su RaiUno, uno dei tanti momenti televisivi (persino la BBC si è occupata di loro!) in cui la nostra terra, spesso conosciuta per ‘ndrangheta e scandali, viveva un momento di riscatto mostrandosi nei suoi aspetti più belli e solidali di cura e attenzione verso i luoghi e l’ambiente. Appena pochi giorni fa, Filippo e Tania contribuivano ancora una volta, in questi 12 anni, a dare lustro al Comune di Brancaleone, un piccolissimo centro della costa jonica al momento sotto commissariamento dopo lo scioglimento per mafia del Consiglio Comunale nel 2017, in forte fase di depressione economica, soggetto a un enorme tasso di disoccupazione e di emigrazione: uno di quei posti dove il turismo sostenibile, la tutela del territorio, la natura potrebbero creare lavoro e ribaltare quello che alcuni vivono come un destino ineluttabile.
Il CRTM di Brancaleone è stato in questi anni ospitato nei locali della stazione ferroviaria del paese, una di quelle tantissime stazioni che il gruppo Ferrovie dello Stato (che in realtà agisce come un privato, tramite le sue controllate) hanno lasciato all’abbandono, deserte e senza il minimo servizio, accentrando miliardi di investimenti (in maggioranza soldi pubblici, nostri) in pochissimi luoghi d’Italia. È grazie alla presenza e all’uso costante da parte di realtà come il CRTM, se parte dei locali di quella stazione hanno continuato a vivere; il ringraziamento è il colpo di grazia, in un momento tra l’altro di difficoltà per il personale volontario del centro, dopo i danni del maltempo. Vigileremo insieme a loro sugli sviluppi di questa irrazionale decisione; nel frattempo esprimiamo la nostra massima solidarietà e vicinanza, ribadendo che siamo al loro fianco, per la nostra terra, per l’ambiente, per un vero sviluppo sostenibile. Ci aspettiamo che il Comune di Brancaleone faccia tutto il possibile per permettere al CRTM di continuare la sua importante attività, a beneficio di tutta la collettività. Con il controllo popolare, riprendiamoci quello che è nostro!
ASSOCIAZIONE “MOTORSHOW 2MARI”
L’associazione “Motoshow 2Mari” apprende con stupore della paventata chiusura del centro recupero tartarughe di Brancaleone, polo d’eccellenza italiano rilanciato di recente anche su scala nazionale. «Abbiamo accolto con grande favore – spiega il direttivo dell’associazione – la lunga puntata dedicata dalla trasmissione Rai, Linea Blu, al territorio reggino e greco-calabro in particolare. Lo stesso sul quale anche noi abbiamo deciso di puntare, scegliendo come location il porto di Saline Joniche che, per l’occasione, vedrà un profondo lavoro di riqualificazione. L’intera area, compresa quella intorno alla quale doveva sorgere la Liquichimica, sarà valorizzata al meglio, con interventi che avranno una ricaduta duratura su tutto il territorio circostante. Lo stesso porto potrà finalmente risorgere dopo anni di totale abbandono». Ma l’associazione guarda con grande favore anche alle altre aree raccontante nella puntata andata in onda sulla tv di Stato, fra cui la zona di Melito Porto Salvo e il centro recupero tartarughe di Brancaleone. «Nei nostri progetti c’è anche la creazione di percorsi turistici che possano ricomprendere tutte le zone più significative dell’area greco-calabra, con un’attenzione particolare anche al centro di Brancaleone». Ecco perché il direttivo intende lanciare un appello alle istituzioni affinché venga salvaguardata una realtà prestigiosa, fondamentale nel percorso di vita di una specie, la Caretta Caretta, spesso bisognosa di cure urgenti. «Conosciamo la grande sensibilità del gruppo Ferrovie dello Stato verso iniziative di valenza culturale, sociale e scientifica. Siamo assolutamente certi che saranno adottate tutte le possibili soluzioni, assieme al Comune di Brancaleone ed alle altre istituzioni, per trovare una collocazione idonea per far continuare a funzionare il Centro, mantenendo quel livello di eccellenza che lo ha portato sulle prime pagine della stampa nazionale, come modello di una Calabria positiva che vuole riscattarsi, eliminando lo stereotipo di terra soggiogata da criminalità e malaffare. Quel modello positivo al quale tende, ormai da tempo, anche l’associazione Motorshow 2Mari».