“Chi assegna troppi compiti non è un buon docente” Lo afferma il presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori, Antonio Marziale
Scuola quasi ai nastri di partenza e il presidente dell’Osservatorio
sui Diritti dei Minori, Antonio Marziale, alla luce della recente riforma, interviene
evidenziando che: “Assegnare agli studenti molti compiti da svolgersi a casa non
è un indicatore di qualità del docente, casomai il contrario. Non si può non dare
ragione a quanti pensano che il cumulo di compiti assegnati altro non sia che la
frustrazione di chi in classe riesce a concludere poco, anche perché è dimostrato
che sul piano dell’apprendimento dopo le quattro ore non si aggiunge alcun effetto
favorevole, tutt’altro”.
“Il più recente rapporto Ocse – aggiunge il sociologo – pone l’Italia secondo
posto, dopo la Russia, per media di ore in cui i ragazzi devono stare con la testa
china sui libri, ben nove, a fronte di una media generale tra i 65 paesi di cinque
ore”.
Il presidente dell’Osservatorio incalza: “Riempire di compiti i ragazzi equivale
a negare loro altre necessità e diritti come il gioco, le attività sportive e anche
l’ozio stesso, fondamentali nello sviluppo. Il rilievo dell’Ocse dimostra come
ai finlandesi sia sufficiente la media di tre ore per primeggiare nella classifica
del rendimento. È adesso importante capire come si regoleranno i dirigenti scolastici
nell’attribuire giudizi di merito ai propri docenti. A mio parere – conclude
Marziale – chi da molti compiti a casa non è un buon docente”.