Ci stupisce la semplificazione che l’assessore regionale al lavoro Angela Robbe fa della
questione della baraccopoli di San Ferdinando. Evidentemente quando l’abbiamo invitata
alla iniziativa presso la tendopoli qualche settimana fa con in lavoratori migranti abbiamo
parlato con un’altra persona.
L’errore che la regione compie, è assimiliare la condizione della baraccopoli di San
Ferdinando, dove persiste un diffuso sfruttamento dei lavoratori e condizioni igienico
sanitarie precarie, al sistema di accoglienza degli sprar. Bisogna conoscere le condizioni di
lavoro, del trasporto dei lavoratori, del reclutamento, della invasività della ndrangheta nel
controllo dell’economia e del mercato del lavoro agricolo, della condizioni di schiavitù in cui
vivono i lavoratori sfruttati per fare proposte risolutive.
Caro Assessore Robbe, San Ferdinando non è il villaggio globale, ma è l’inferno globale, e
quello che un sindacato serio deve fare è dare la possibilità ai lavoratori di migliorare le
condizioni di lavoro, di vita e soprattutto metterli in sicurezza.
Riesce a dormire la notte con il pensiero che domani mattina le arrivi la telefonata
dell’ennesimo incendio e morte a San Ferdinando per ignavia di chi può fare qualcosa e non
l’ha fatta? Noi no, caro Assessore e nemmeno quei tanti che predicano da una vita di
costruire un nuovo sistema di accoglienza e nel frattempo i lavoratori bruciano vivi nelle
baracche.
Siete al governo della regione da 4 anni e le baracche sono ancora li, come nel 2010 dopo
la rivolta di Rosarno, pronte a prendere fuoco al prossimo incendio annunciato.
E non si venga a dire che il problema riguarda questa o quella istituzione, o che la proposta
va bene se la fa uno anzichè un altro.
Il problema riguarda noi tutti, è un fatto etico, umano, di responsabilità, che non va
ideologizzato e contestualizzato all’attuale momento politico e va risolto con soluzioni
immediate, non tra mesi e anni.
Come Cgil combattiamo ogni forma di razzismo, combattiamo quotidianamente le pulsioni
razziste di Salvini, cerchiamo di risolvere i problemi che voi ogni tanto combinate, ma San
Ferdinando non può diventare terreno di scontro politico, per carità. I lavoratori vanno
immediatamente tolti dalle baracche di plastica e di cartone e messi oggi in sicurezza, senza
aspettare i tempi della propaganda politica e delle elezioni.
Ognuno di noi vorrebbe vedere i lavoratori integrati in un ipotetico villaggio globale di Riace,
ma nel frattempo, oggi, bisogna uscire dall’inferno globale di San Ferdinando. Basta
demagogia caro Assessore, basta propaganda, servono soluzioni immediate, oggi, non tra
mesi o anni, se le avete.
Cgil e Flai
Calabria e Gioia Tauro