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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Cellulite: cause e rimedi

Cellulite: cause e rimedi

Il nostro dottore ci parla della fastidiosa pelle a buccia d’arancia che affligge le donne

Cellulite: cause e rimedi

Il nostro dottore ci parla della fastidiosa pelle a buccia d’arancia che affligge le donne

 

 

Cari lettori di Approdonews, come vi avevo anticipato nel precedente articolo, scriverò di Cellulite…

Segno di femminilità e incubo di quasi tutte le donne dall’adolescenza in poi, sotto il nome di cellulite si indicano delle alterazioni della pelle soprattutto delle cosce, polpacci, caviglie, glutei e braccia che vanno da un semplice gonfiore o a delle minime alterazioni evidenti solo stringendo la pelle tra le dita, dette a buccia d’arancia, a delle manifestazioni molto più pesanti con grossi noduli e avvallamenti, tessuti cascanti ed oscillanti durante il cammino, fino alla compromissione della circolazione venosa e linfatica delle gambe che può giungere a formare le cosiddette gambe a colonna.

La cellulite, quantomeno nelle forme più leggere e comuni è largamente diffusa nelle donne, a seconda delle statistiche dal 90 al 98% dei casi.

Gli uomini, non avendo estrogeni (ormoni sessuali femminili), non presentano questo fenomeno, se non nei casi dei transessuali i quali, oltre alle operazioni chirurgiche, usano anche grandi quantità di estrogeni per indirizzare al femminile tutti i caratteri sessuali secondari (sono detti primari i caratteri sessuali determinati dai cromosomi XX e XY e secondari quelli determinati dagli ormoni sessuali, come la diversa distribuzione del grasso corporeo, delle masse muscolari, del tono della voce, della peluria e magari della cellulite).

La cellulite non è un’affezione particolarmente grave dal punto di vista medico ma, certamente, rappresenta l’inestetismo più diffuso ed il meno tollerato dal mondo femminile. Sebbene il termine cellulite intenda una infiammazione o un’infezione dei tessuti, nella maggior parte dei casi, si tratta di un’alterazione degenerativa e tossica dei tessuti interstiziali che causa la classica “buccia d’arancia”. Ciò si verifica perché gli adipociti, ossia le cellule del grasso sottocutaneo, si gonfiano e non comunicano più con il tessuto connettivo circostante che, mano a mano che si indurisce, si tende. Le cause vanno ricercate in una predisposizione genetica, in alimentazione e stili di vita non corretti, nel troppo stress, fumo e sedentarietà, problemi vascolari e squilibri ormonali.

Sono quattro gli stadi di sviluppo delle cellulite. Nella prima fase le cellule rigonfiate, o ipertrofiche, comprimono vasi sanguigni e linfatici e il tessuto adiposo non più irrorato e ossigenato a dovere, dà origine ad un rigonfiamento chiamato edema. La seconda fase è quella detta fibrosa, la più comune alle donne, in cui la pelle assume il caratteristico aspetto a buccia di arancia; la terza è quella nodulare. L’ultimo stadio è quello sclerotico in cui compaiono vere e proprie cicatrici. Questa fase è spesso accompagnata anche da dolore poiché il sangue fatica a scorrere a causa dell’indurimento del tessuto adiposo che comprime i vasi sanguigni e le terminazioni nervose.

Certamente, la cellulite è quasi sempre espressione di una patologia per cui la diagnosi precoce e la definizione del tipo di alterazione costituisce un importante momento per la terapia che dovrà prevedere sempre una integrazione di metodologie mirate e ragionate.

Prima si interviene, migliori saranno i risultati, tanto più che la cellulite di cui si lamentano tante donne, non è mai quella dell’ultimo stadio sulla quale non è invece possibile intervenire né con creme, massaggi, diete o chirurgia estetica.

La diagnosi e la strategia terapeutica vanno effettuate da un professionista esperto in materia, come gli specialisti in chirurgia plastica, in dermatologia o malattie vascolari, così a seconda del tipo di alterazione dei tessuti si potrà scegliere una diversa terapia. Prendiamole in esame:

La microterapia, che non è nient’altro che una innovazione indolore della mesoterapia, prevede l’iniezione diretta di farmaci mirati nella zona interessata da forme di cellulite localizzata a caratterizzata da edema. La tecnica aiuta a eliminare il gonfiore e a riattivare il processo di combustione dei grassi riducendo così l’effetto a buccia di arancia e il rimodellamento dell’area trattata.

L’ossigeno-ozono terapia, spezza i legami di carbonio delle membrane per cui può produrre cedimenti e per questo è utilizzata soltanto nelle piccole lipomatosi ribelli, anche se oggi viene sostituita dal laser.

La laser lipolisi, è invece una tecnica soft che, eseguita in anestesia locale o senza anestesia, permette di sciogliere il grasso attraverso l’energia emessa da una microsonda fine come un capello che elimina le piccole adiposità localizzate di prevalenza su cosce, glutei e mento. Il calore prodotto dal laser riesce anche a stimolare i fibroblasti, ossia le cellule tipiche del tessuto connettivo, e la produzione di collagene. L’effetto che si ottiene è quello di un rimodellamento della cute della zona trattata, conferendole tonicità e compattezza.

Il linfodrenaggio combinato, una terapia in tre fasi. La prima consiste nell’applicazione di una particolare calzatura che comprimendo il piede spinge il sangue e la linfa, successivamente si utilizza una tuta che crea una sorta di tenue corrente elettrica tra gli arti inferiori e la spalla in modo da attivare il flusso dei liquidi verso l’alto e favorire il drenaggio e, nell’ultima fase, si ha l’eventuale somministrazione di farmaci e l’esposizione della zona interessata a una sequenza di impulsi laser a bassa energia, utili per riattivare il metabolismo delle cellule.

La carbossiterapia, ha lo scopo di migliorare la circolazione nei capillari sanguigni e rivitalizzare i tessuti in debito di ossigeno attraverso la microiniezioni di anidride carbonica a temperatura corporea nel derma e nell’ipoderma. E’ quindi la tipica cura della cellulite fibrosa e dolorosa.

La radiofrequenza non ablativa, approvata negli Stati Uniti nel 2001, che combatte i rilassamenti della pelle, anche in caso di celluliti molli. Una sonda, proprio come una ecografia, viene passata sulla zona da trattare e la radiofrequenza interagendo con i tessuti profondi sviluppa calore. Quest’ultimo attiva una sorta di rimodellamento naturale che ristruttura le fibre di collagene esistenti e stimola i fibroblasti a produrne di nuovo. Il calore prodotto dalla radiofrequenza agisce sul microcircolo migliorando gli scambi metabolici in modo da stimolare l’arrivo delle sostanze nutritive e l’eliminazione delle scorie.

La Biodermogenesi, la metodica non invasiva a campi magnetici che ha rivoluzionato il trattamento delle smagliature e di quelle forme di cellulite caratterizzate da rallentamento della microcircolazione e tendenza alla lassità della cute.

La liposuzione o liposcultura, è una terapia chirurgica che permette l’eliminazione di adiposità localizzate in fianchi e gambe. Va eseguita in età adulta quando il numero di cellule adipose si è stabilizzato. La formazione di cuscinetti in età adulta è dovuta ad adipociti che accumulano grassi insaturi al loro interno, i quali possono gonfiarsi fino a dieci volte il loro volume. Una volta asportati con la liposuzione gli adipociti non si riformano e quelli residui, anche se aumentassero di volume, essendo in numero molto ridotto, non arriverebbero più a creare la situazione iniziale. Occorre tuttavia che l’intervento venga eseguito da un chirurgo esperto per evitare che sulla pelle si formino avvallamenti o irregolarità.

La propulsione di ossigeno, migliora la circolazione nei capillari sanguigni attraverso una neoangiogenesi e rivitalizzare i tessuti per una ridistribuzione delle fibre collagene ed elastiche nel derma.

Occorre accompagnare le terapie a una dieta adeguata, compilata a seconda dello stato e della costituzionalità.

La strategia per combattere la cellulite comincia dall’assoluta riduzione degli alimenti ad alto indice glicemico, come zuccheri, dolci e carboidrati. In particolare occorre ridurre questi zuccheri nella seconda parte della giornata.

E’ essenziale l’assunzione di liquidi, ne vanno bevuti molti, almeno due litri al giorno – soprattutto acqua ma vanno bene anche thé e tisane non zuccherate – perché aiutano a riassorbire i liquidi che si sono accumulati nella matricie interstiziale.

La dieta deve essere ricca di frutta e verdura e con un moderato apporto di proteine. Tra i cibi sono da privilegiare i legumi, il pesce e le carni magre, mentre è bene ridurre il consumo carni rosse e abolire alcolici e superalcolici. Sarebbe opportuno evitare anche moderare l’uso di sale in cucina poiché il sodio trattiene i liquidi nell’organismo. No ad alimenti conservati, formaggi stagionati e insaccati.

Le scarpe. Il tacco troppo alto o le ballerine possono favorire l’insorgere di cellulite perché alterano la circolazione vascolare del piede che invece è fondamentale per una buona funzionalità vascolare degli arti inferiori, causando così il ristagno su cosce e glutei. Ed infine il sorriso, perché sorridere fa bene anche alle gambe.

Un abbraccio Domenico Amuso