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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Catonateatro, ventotto anni di successi e un futuro ancora incerto

“Polis Cultura” traccia il bilancio dell’edizione 2013: straordinaria risposta di pubblico e grandi artisti hanno fatto della storica manifestazione l’evento di punta dell’estate reggina. Un successo, sottolinea Lillo Chilà, ottenuto a dispetto di tante difficoltà: «Rischiamo la chiusura a causa della drastica riduzione dei finanziamenti. Intorno a noi il vuoto, eppure siamo un presidio culturale riconosciuto in tutta Italia come dimostrano anche i giovani talenti che sono usciti dai nostri laboratori teatrali»

Catonateatro, ventotto anni di successi e un futuro ancora incerto

“Polis Cultura” traccia il bilancio dell’edizione 2013: straordinaria risposta di pubblico e grandi artisti hanno fatto della storica manifestazione l’evento di punta dell’estate reggina. Un successo, sottolinea Lillo Chilà, ottenuto a dispetto di tante difficoltà: «Rischiamo la chiusura a causa della drastica riduzione dei finanziamenti. Intorno a noi il vuoto, eppure siamo un presidio culturale riconosciuto in tutta Italia come dimostrano anche i giovani talenti che sono usciti dai nostri laboratori teatrali»

 

 

Un successo che si ripete ininterrottamente da ventotto anni. Un fetta importante di storia della città legata a doppio filo alle migliori espressioni artistiche che stagione dopo stagione hanno incantato il suo pubblico.
L’edizione 2013 di “Catonateatro”, che da pochi giorni ha visto calare il sipario sull’arena “Alberto Neri”, registra ancora una volta conferme positive su tutti i fronti. Circa seicento abbonamenti venduti e un cartellone di primissimo piano impreziosito dalle straordinarie performance di artisti del calibro di Gigi Proietti, Massimo Ranieri, Lello Arena e i Pooh, solo per citarne alcuni.
Tuttavia il lavoro portato avanti con impegno, passione e professionalità da “Polis Cultura” è stato costellato da innumerevoli difficoltà: dal drastico taglio dei finanziamenti, all’aumento dei costi gestionali, all’esclusione dai fondi regionali fino allo stato di abbandono che caratterizza la periferia nord di Reggio Calabria: anche quest’anno, intorno al teatro, cumuli di immondizia, scarsa sicurezza e insufficiente controllo del traffico durante gli spettacoli, totale assenza di collegamenti con il centro. Una serie di criticità che hanno fatto materializzare il fantasma della chiusura per quello che non solo in Calabria ma in tutta Italia, è riconosciuto come uno dei principali teatri estivi all’aperto.
«L’eventuale chiusura di Catonateatro non è nata quest’anno – spiega il presidente di “Polis Cultura”, Lillo Chilà – ma oggi forse inizia a concretizzarsi. Tutto è iniziato con i drastici tagli imposti da Regione e Provincia dello scorso anno e dall’assenza ormai da due anni del Comune. Amare sorprese che si sono ripresentate anche quest’anno quasi a stagione ultimata. L’unico ente che è riuscito a confermare il proprio sostegno è stata la Camera di Commercio. Altro tassello negativo per Polis Cultura è stata la difficoltà nei rapporti con gli istituti di credito, nonostante le fidejussioni a garanzia. Abbiamo dovuto far fronte a ciò con sforzi personali per coprire le spese della passata stagione».
Infrante anche le legittime aspettative legate ai Por regionali. «Nonostante tutti i requisiti di storicità e attrazione turistica certificati tramite studio ISNART – ribadisce con orgoglio Chilà – abbiamo subito la mortificazione di un diciannovesimo posto in graduatoria degli esclusi, con enorme sorpresa peraltro di tanti altri operatori culturali. Alla luce di tutte queste difficoltà non nascondo che più volte ci siamo chiesti: perché continuare? Gli addetti ai lavori ci considerano un’istituzione in Calabria, ma negli uffici preposti siamo volutamente disconosciuti».
Eppure praticamente dal nulla “Polis Cultura” è riuscita a mettere in piedi un progetto culturale e una struttura i cui livelli di eccellenza oggi sono sotto gli occhi di tutti. «Non è facile – spiega Chilà – gestire un teatro di questa portata. I costi sono ingenti specie per chi come noi adempie scrupolosamente a tutti gli obblighi di legge. Il nostro è un impianto teatrale a tutti gli effetti e non la semplice piazza adibita a teatro. L’aver curato negli anni ogni aspetto organizzativo spinge oggi le compagnie a complimentarsi con noi».
Nessun dubbio sull’ottima riuscita della XXVIII edizione di “Catonateatro” grazie ad una proposta di altissima qualità. «Sin dall’apertura con Gigi Proietti – afferma Chilà – per proseguire con Manlio Dovì, Lello Arena, Gianluca Guidi, Gianluca Ramazzotti, Enrico Guarneri, Gilberto Idonea. E che dire del “Riccardo III”? Una produzione di grandissimo impatto scenico che ha visto Massimo Ranieri interpretare magnificamente il crudele sovrano. Un cast imponente per il grande attore napoletano in cui – sottolinea con soddisfazione Chilà – abbiamo potuto ammirare in un ruolo non certo secondario la crescita artistica di Luigi Tabita, un giovane che nel 2008 ha partecipato ad un laboratorio di perfezionamento per giovani attori tenuto dalla Polis Cultura. Della stessa annata è anche il giovane Fabrizio Falco (Premio Marcello Mastroianni a Venezia e nomination miglior attore non protagonista a Nastri d’Argento 2013), fra i protagonisti del film di Daniele Ciprì, “E’ stato il figlio”, proiettato nell’ambito del Festival “Verso Sud” che anche quest’anno ha fatto da vetrina alla vasta produzione cinematografica con ambientazione meridionale. Tutte limpide testimonianze di come solo da percorsi di comprovata esperienza e elevata professionalità, sia possibile produrre grandi risultati in ambito culturale».
Anche quest’anno grande spazio è stato riservato alle eccellenze del territorio. «Abbiamo riproposto la Concert Band di Melicucco ed in chiusura l’arte comica di Gennaro Calabrese». Assoluta protagonista poi la grande musica con il megaconcerto dei Pooh che con “Opera seconda” «hanno regalato sogni e nuove emozioni».
Dunque un bilancio estremamente positivo per “Polis Cultura” che non dirada tuttavia l’incertezza che grava sul futuro di “Catonateatro”. «Per noi che abbiamo un rapporto diretto col pubblico – evidenzia Chilà – è difficile rispondere al turista che chiede: “perché dentro Catonateatro è tutto ordinato, curato, pulito e fuori no?”. Oppure registrare altre osservazioni tipo: “intorno a voi c’è il vuoto. Sui siti istituzionali degli enti pubblici non esistete. Siete un miraggio!”. Tutto ciò appare inconcepibile ai nostri occhi. Abbiamo speso una vita per radicare nella nostra città un percorso culturale che negli anni ha conseguito risultati sempre più prestigiosi. Ci auguriamo che questo meraviglioso cammino possa ancora proseguire a lungo».