Per un minuto i giocatori delle Aquile fermi per dare atto a questa inusuale rimostranza. Gara poi persa 2-0

Catanzaro-Pomezia, giallorossi seduti in campo per protesta

Per un minuto i giocatori delle Aquile fermi per dare atto a questa inusuale rimostranza. Gara poi persa 2-0

CATANZARO (4-4-2): Scerbo 6; Lauteri 5, Boyomo 4.5, Di Meglio 5, Ciano 5.5; Gigliotti 5.5 (dal 24′ st Catalano ), Basile 5, Corapi 6, Biondi 6; Beha 5 (dal 37′ pt Giampà 5.5), Morello 4.5. A disp. Mosca, Ferrara, Gaglione, Capicotto, Fiorentino. All. Aloi.
POMEZIA (4-3-3): Scarzanella 6; Lolli 6.5, De Martis 6, Conson 6, Colantoni 6; Piroli 6, A. Costantini 6.5, Coppola 6; Polito 6 (dal 14′ st Macciocca 6.5), Marano 6.5 (dal 24′ st Proietti sv), Morbidelli (dal 35′ F. Costantini sv). A disp. Mangerini, Martorelli, Cesari, Meacci. All. Farris.
ARBITRO: Affinito di Fratta Maggiore
MARCATORI: 31′ pt Marano (su rig.), 28′ st A. Costantini.
NOTE: partita giocata a porte chiuse. Ammoniti: Ciano, Scerbo (Cz). Al 29′ st espulso Morello per proteste. Angoli: 4-4 per il Pomezia. Recupero: 2′; 4′

CATANZARO – Questa volta, a far notizia non è l’undicesima sconfitta stagionale della via crucis dell’Fc ma la singolare protesta dei calciatori giallorossi. Ben 62 secondi di plateale rimostranza da parte delle Aquile. Fischio iniziale ed ecco Corapi e compagni incrociare i tacchetti, rimanendo seduti nella propria metà campo. Una cosa simile alla clamorosa protesta dei calciatori del Gallipoli che, nella passata stagione, diedero le spalle alla tribuna e al proprio presidente D’Odorico per solidarietà al tecnico Giannini. Il resto non fa proprio notizia. Pomezia che vince al Ceravolo col più classico dei risultati contro il solito Catanzaro volitivo ma nulla di più. L’agonia continua con una retrocessione sul campo che sembra materializzarsi già a dicembre.
La cronaca. Nelle fila dei padroni di casa, c’è Corapi (nonostante le non perfette condizioni fisiche) con Basile quale vice-Benincasa. Pomezia che tuttavia mena le danze sin dall’inizio e che va vicino al gol con Marano (3′) e Polito (10′). Catanzaro, dal canto suo, che rimane rintanato nella propria metà campo e che ci impiega venti minuti per dare segni di vita. Al 20′, infatti, Il colpo di testa di Beha (cross di Lauteri) finisce di poco a lato. Pian pianino, comunque, i padroni di casa prendono coraggio, tant’è che al 27′ vanno vicinissime al vantaggio. Punizione velenosa di Corapi e miracolosa respinta di Scarzanella. Pallone che balla sulla linea di porta con Beha che viene messo giù al momento del tap in da De Martis. Rigore? Macché. L’arbitro fa proseguire nonostante le vivaci proteste giallorosse. Alla mezzora, questa volta, però, il penalty l’arbitro lo concede al Pomezia per atterramento di Ciano ai danni di Lolli. Tira Marano: pallone da una parte e Scerbo dall’altra. Ospiti in vantaggio. Al 37′, Tonino Aloi richiama in panchina uno spento Beha gettando nella mischia il promettente Giampà. Aquile pertanto che cambiano pelle, passando al 4-2-3-1, col trio Gigliotti-Giampà-Biondi alle spalle di Morello, ma senza rendersi pericolose. A inizio ripresa, il Catanzaro sfiora il pari. Al 4′, Giampà serve di tacco Morello la cui conclusione fa la barba al palo a Scarzanella battuto. Dopo un minuto, l’attaccante dell’Fc ci riprova (su cross di Ciano) ma la conclusione finisce a lato. Dopodiché non accade praticamente nulla almeno sino al 28′, allorché il Catanzaro fa definitivamente harakiri. Angolo per il Pomezia, gran conclusione di Macciocca respinta da Scerbo ma nulla da fare per il portiere giallorosso sul tap-in di A. Costantini. Dopo il gol, poi, le proteste eccessive costano il rosso a Morello. Per il Catanzaro sotto di due reti e in dieci uomini è proprio notte fonda. Finisce così l’ultima agonia casalinga del 2010 dell’Fc. Appuntamento col calcio giocato al vecchio Militare il 23 gennaio 2011… forse. Ovviamente, vicissitudini della società permettendo…
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