Cassa integrazione per i lavoratori del porto di Gioia Tauro
redazione | Il 07, Lug 2011
L’opinione dei socialisti Carnovale e Caruso
Cassa integrazione per i lavoratori del porto di Gioia Tauro
L’opinione dei socialisti Carnovale e Caruso
“L’impegno profuso della Regione Calabria a garantire l’attuazione dell’ APQ del 2010, già siglata con RFI, è significativa e coerente, ed avrebbe comportato la presenza di RFI, società controllata dal Ministero del Tesoro, al tavolo del confronto nazionale convocato dal Governo, per affermare unitamente alla Regione la responsabilità degli organi istituzionali nella programmazione e nella scelta delle priorità infrastrutturali”.
E’ quanto hanno dichiarato Nicola Carnovale, membro della Segreteria nazionale dei “Socialisti Uniti – P.S.I.” e Marco Caruso della Segreteria della “Nuova Generazione Socialista”. “Ciò che continua ad apparire strano e poco credibile – proseguono di due esponenti socialisti – è che MCT seguiti a sostenere di essere stata colta alla sprovvista dalla decisione di Maersk di non scalare più Gioia Tauro, considerato che la stessa fa parte del gruppo Contship dove la compagnia danese risulta essere azionista per un terzo”.
“La Cassa integrazione così com’è stata proposta – aggiungono – rappresenta una misura certamente utile ai fini della garanzia del reddito dei lavoratori, ma di ripiego rispetto alla natura della crisi del porto e l’intervento del Governo che di fatto si limita ad inserire Gioia Tauro nelle aree di crisi (legge 2009) ed alla predisposizione di uno studio sul transhipment, con l’assenza di qualsivoglia atto che sveli e chiarisca il ruolo che lo scalo calabrese dovrà svolgere nel contesto della Logistica nazionale, di scarso rilievo. “In questo contesto – concludono Caruso e Carnovale – la trasferta elvetica del Presidente Scopelliti che giustamente assume in prima persona la gestione della partita di Gioia Tauro senza deleghe subalterne, per avviare così un confronto serrato con MSC senza aver chiarito però a monte il ruolo di MCT e senza l’appoggio pieno del Governo con l’uso di strumenti di persuasione per Aponte, rischia di non sortire gli effetti sperati”.
redazione@approdonews.it