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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Caso Yara: Bossetti ricorre al Tribunale del Riesame per la scarcerazione

Caso Yara: Bossetti ricorre al Tribunale del Riesame per la scarcerazione

L’uomo continua a dichiararsi innocente

Caso Yara: Bossetti ricorre al Tribunale del Riesame per la scarcerazione

L’uomo continua a dichiararsi innocente

 

I difensori di Massimo Giuseppe Bossetti lunedì prossimo depositeranno un’istanza al Tribunale del Riesame per chiedere la scarcerazione del muratore di Mapello (Bergamo) accusato di aver ucciso Yara Gambirasio. Lo ha spiegato uno dei legali, l’avvocato Claudio Salvagni. Il difensore stamani ha incontrato di nuovo Bossetti in carcere. ”E’ provato da questa vicenda – ha spiegato – ma convinto della sua innocenza”.

Smentita presenza Dna sui peli – Non è stata depositata al momento alcuna relazione con gli esiti degli accertamenti su peli e altro materiale trovato sul cadavere di Yara. E’ quanto viene spiegato in ambienti giudiziari in relazione alle dichiarazioni del professor Buzzi, che ha parlato di corrispondenza tra il dna dei peli con quello di ‘Ignoto 1’, ossia Massimo Giuseppe Bossetti. Buzzi – viene chiarito – non è un consulente dei pm nell’inchiesta. “Il professor Buzzi non ha mai ricevuto un incarico diretto dalla Procura di Bergamo. La notizia da lui data circa la corrispondenza di una formazione pilifera all’indagato è totalmente priva di fondamento”, ha detto il professor Carlo Previderè, responsabile del laboratorio di genetica forense dell’Università di Pavia a proposito delle notizie, circolate ieri in serata, sul fatto che peli con il Dna di Massimo Giuseppe Bossetti, fossero stati trovati sul corpo della ragazza uccisa.

“Esami anco0ra in corso” – Le analisi dell’equipe di genetica forense dell’Università di Pavia su altro materiale organico, come peli e capelli, trovato sul cadavere di Yara Gambirasio ”sono ancora in corso e, conclusi gli accertamenti, depositeremo una relazione”. Lo ha spiegato il professor Carlo Previderè, ricercatore responsabile del laboratorio dell’ateneo, il quale ha anche affermato che ”degli accertamenti me ne sto occupando io assieme ad una collega e il professor Buzzi non ha avuto alcun incarico in questo senso”. Fabio Buzzi, responsabile dell’unità operativa di medicina legale e scienze forensi del dipartimento di sanità pubblica dell’Università di Pavia, aveva parlato ieri nel corso di una trasmissione televisiva della corrispondenza tra il Dna rintracciato nei peli ritrovati sul cadavere con quello del cosiddetto ‘Ignoto 1’, ossia, secondo gli investigatori, Massimo Giuseppe Bossetti, in carcere dal 16 giugno scorso accusato dell’omicidio. ”Noi abbiamo ricevuto dalla Procura di Bergamo – ha chiarito Previderé – un incarico di consulenza ad ampio raggio, gli ulteriori accertamenti sono ancora in corso e li sto eseguendo io assieme ad una collega”. Il professore ha spiegato che delle tracce biologiche trovate sugli indumenti di Yara ”se ne sono occupati i Ris”. Analisi queste che hanno portato a stabilire la corrispondenza tra il Dna di ‘Ignoto 1’ con quello di Bossetti. Previderé e la collega, stando a quanto spiegato dal professore, si stanno occupando, invece, di ulteriori analisi su altro materiale organico trovato.