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TAURIANOVA (RC), VENERDì 26 APRILE 2024

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Caso penalizzazione reggina 1914, Claudio Durigon? Era meglio rimanere in silenzio… L'interrogazione parlamentare dell'on. Cannizzaro pone un serio problema...in Italia valgono le leggi sportive o quelle dello Stato Italiano?

Caso penalizzazione reggina 1914, Claudio Durigon? Era meglio rimanere in silenzio…  L'interrogazione parlamentare dell'on. Cannizzaro pone un serio problema...in Italia valgono le leggi sportive o quelle dello Stato Italiano?

Caso penalizzazione reggina 1914, Claudio Durigon? Era meglio che rimaneva in silenzio…
L’interrogazione parlamentare dell’on. Cannizzaro pone un serio problema…in Italia valgono le leggi sportive o quelle dello Stato Italiano?

La vicenda della penalizzazione alla Reggina calcio entra nel vivo delle decisioni . La squadra amaranto sulla carta accumula 7 punti di penalità per aver rispettato le leggi dello Stato Italiano. La vicenda finisce in parlamento per una interrogazione parlamentare presentata dal deputato reggino on. Francesco Cannizzaro. Noi nei giorni, addietro, abbiamo parlato abbondantemente del corto circuito tra lo Stato Italiano e le leggi sportive. Un bel paradosso…che il governo Meloni deve trovare una soluzione nel breve giro di posta. La reggina punita per aver rispettato lo Stato Italiano. Difendere le aziende sportive e non… deve essere una priorità per tutti. La giustizia non può avere tempi biblici per intervenire su un concordato preventivo a continuazione. Ha fatto bene l’on. Cannizzaro ad intervenire. Ecco cosa ha detto l’esponente politico di Forza Italia; “Con questa interpellanza abbiamo inteso mettere al centro del dibattito parlamentare un tema attuale, ossia il rapporto tra la giustizia sportiva e quella ordinaria. Emergono dei casi che meritano profonda riflessione. Nel caso della Reggina, si ha una applicazione della disciplina della crisi di impresa, per una questione ereditata dalla precedente gestione. La Reggina non è stata autorizzata dal Tribunale di Reggio Calabria a poter adempiere a determinati pagamenti che comprendono parte di alcuni emolumenti e contributi dei calciatori, perchè ritenuti non necessari alla continuità aziendale. E qui il paradosso. Per l’ordinamento sportivo costituisce un illecito che penalizza la società sportiva. Riteniamo e auspichiamo una soluzione che possa allineare l’ordinamento sportivo con quello statale. E attenzione, oggi questo problema riguarda la Reggina, ma nel futuro magari immediato potrebbe riguardare molte società del nostro paese che avrebbero necessità di ricorrere allo stesso strumento utilizzato dalla società amaranto. Obiettivo, non fare fallire le aziende ed in questo caso le aziende che si occupano di sport. Mi auguro che questo Parlamento, ed io mi farò da promotore, punti ad armonizzare i due ordinamenti. Lo dobbiamo al paese ed allo sport. La risposta del sottosegretario Claudio Durigon in netto contrasto con il vice ministro Sisto. Ma di Durigon lo conosciamo bene…Ecco la risposta dell’on. Sisto: Nella seduta seduta n. 98 di Venerdì 5 maggio 2023, arriva la risposta del Ministro della Giustizia, nella persona del vice-ministro Francesco Paolo Sisto. Ecco la risposta completa all’interpellanza:
“Con riferimento all’atto di sindacato ispettivo innanzi indicato, deve essere innanzitutto posto in risalto che il Consiglio Federale della Federazione Italiana Giuoco Calcio con delibera adottata all’unanimità in data 19 aprile 2023 ha proceduto alla modifica degli artt. 85 e 90 delle NOIF (norme organizzative interne della FIGC). I suddetti articoli sono collocati all’interno del Titolo VI delle NOIF, rubricato “controllo sulla gestione economico finanziaria delle società professionistiche”.
La ratio di tali norme è da individuarsi nella necessità di garantire la regolarità delle competizioni mediante la partecipazione di società che possano dimostrare anche attraverso un rigoroso sistema di controlli ex post una capacità finanziaria relativa all’intero arco temporale della specifica stagione sportiva
Ciò anche in esecuzione di quanto previsto dall’art. 12 della legge del 23 marzo 1981 n. 91, rubricato “garanzia per il regolare svolgimento dei campionati sportivi”, il quale prevede che, allo scopo di garantire il regolare svolgimento dei campionati sportivi, le società professionistiche debbano essere “.. .. sottoposte ai controlli e ai conseguenti provvedimenti stabiliti dalle Federazioni Sportive…”.
Le modifiche apportate agli artt. 85 e 90 delle NOIF sono state dettate dalla esigenza di coordinare la normativa sportiva con gli istituti di regolazione della crisi previsti dal decreto legislativo n. 83 del 17 giugno 2022 (cd. codice della crisi).
In quest’ottica si è dato rilievo, da un lato, al tendenziale favor legislativo per la preservazione della continuità dell’attività della impresa in crisi e, dall’altro lato, alla esigenza – la quale costituisce fondamentale responsabilità della FIGC anche in relazione al richiamato árt. 12 della legge n. 91/1981 – di garantire il regolare svolgimento dei campionati professionistici evitando che possano parteciparvi società in palese stato di insolvenza.
Ecco le dichiarazioni fuori luogo del deputato leghista Durigon : U“La ratio di tali norme è da individuarsi nella necessità di garantire la regolarità delle competizioni mediante la partecipazione di società che possano dimostrare, anche attraverso un rigoroso sistema di controlli ex post, una capacità finanziaria relativa all’intero arco temporale della specifica stagione sportiva. Per il governo, la continuità dell’attività della impresa in crisi non può esentare la Figc dal garantire il regolare svolgimento dei campionati professionistici, evitando che possano parteciparvi società in palese stato di insolvenza“. Ogni commento è superfluo.