Caso Ablyazov: il giorno di Alfano, al via discussione al Senato
redazione | Il 19, Lug 2013
Gremiti i banchi del governo: il premier Enrico Letta è stato uno dei primi ad arrivare
Caso Ablyazov: il giorno di Alfano, al via discussione al Senato
Gremiti i banchi del governo: il premier Enrico Letta è stato uno dei primi ad arrivare
Ablyazov: al via discussione mozione sfiducia Alfano (ANSA) – ROMA – Al via nell’Aula del Senato la discussione della mozione di sfiducia presentata da Movimento 5 Stelle e Sinistra e libertà nei confronti del ministro dell’Interno Angelino Alfano, per la gestione del caso Ablyazov. Gremiti i banchi del governo: il premier Enrico Letta è stato uno dei primi a giungere nell’emiciclo di Palazzo Madama.(ANSA).
Il gruppo del Pd del Senato ha approvato la proposta di votare ‘no’ domani in Aula al Senato alle mozioni di sfiducia al ministro Alfano. I voti a favore sono stati 80, sette gli astenuti e nessun contrario. A conti fatti sono solo 3 i renziani che hanno scelto di astenersi nel voto all’assemblea del gruppo del Pd sul no alle mozioni di sfiducia di Sel e Movimento Cinque stelle al ministro dell’Interno Alfano. La pattuglia del sindaco al Senato è dunque andata a ranghi sparsi nel voto anche se in casa renziana viene spiegato che c’è stata una precisa scelta di fare un voto ‘sparigliato’. I renziani astenutisi risulterebbero essere Andrea Marcucci, Isabella De Monte e Vincenzo Cuomo. Renzi in un’intervista a Famiglia cristiana afferma: ‘Mai pensato a lasciare il Pd anche se sarebbe comodo andare via e fare un partito personale’.
Il Pdl è compatto nel sostegno ad Alfano e tutto il resto sono solo “resoconti e titoli inventati di sana pianta” per spargere veleno sul Pdl. “Stamani – afferma una nota di Palazzo Grazioli – il cosiddetto partito de ‘La Repubblica’ supera ogni limite nella smania di attaccare il Presidente Berlusconi”. “Non solo – prosegue la nota – gli vengono attribuiti, addirittura tra virgolette, giudizi e commenti che non sono stati mai pensati né pronunciati, ma si insinua perfino il dubbio che il Presidente Berlusconi e il Popolo della Libertà non siano compatti nel sostegno al Ministro Alfano. Ancora una volta ci troviamo di fronte a resoconti e titoli inventati di sana pianta per spargere veleno sul Popolo della Libertà e sul dibattito politico”.
Epifani, gruppo unanime, sostegno a governo – “Nel gruppo del Pd, c’è stata una discussione seria” e al termine “il gruppo praticamente all’unanimità ha condiviso l’idea che il governo deve andare avanti”. Lo ha detto il segretario del Pd Guglielmo Epifani dopo il voto nel gruppo sulle mozioni di sfiducia domani al Senato. Il gruppo del Pd voterà no alle mozioni di sfiducia di Sel e M5s al ministro Alfano ma “ritiene” che il caso Shalabayeva sia “una vicenda sulla quale sono rimaste molte ombre e problemi legati alla riorganizazzione della sicurezza”. Lo ha detto il segretario del Pd Guglielmo Epifani dopo il voto nel gruppo sulle mozioni di domani. Sono molto soddisfatto dell’andamento della discussione – ha detto Epifani – che ha portato un voto praticamente all’unanimità, con sette 7 astensioni”. Epifani ha aggiunto, comunque che “questa vicenda ha aperto parecchi interrogativi, evidenziando molte nebbie e problemi sull’organizzazione di tutta la macchina della sicurezza italiana. Questo deve essere il tema centrale delle prossime settimane e dei prossimi mesi”.
Civati, ormai siamo al commissariamento – “Finalmente è arrivata la prima riforma del governo Letta: il presidenzialismo. Dobbiamo riconoscere di avere oltre ad un presidente del consiglio legittimamente votato dal Parlamento, un Presidente della Repubblica che interviene nelle scelte quotidiane e settimanali ormai di questo esecutivo”: così Pippo Civati, a Radio Radicale, sottolineando che l’intervento del Colle sta precludendo la dialettica democratica nel Pd e nel Pdl. Napolitano quando interviene – prosegue Civati -“lo fa con tutta l’autorità che gli è riconosciuta ma forse precludendo la possibilità al Pd e al Pdl di avere una dialettica democratica compiuta, perché se Alfano si dovesse dimettere farebbe semplicemente bene a se stesso e al governo Letta, non al congresso del Pd, come ha detto oggi Brunetta nel solito sproloquio”. “Non vedo sovrapposizioni, chi come me e come Cuperlo ha chiesto le dimissioni di Alfano lo ha fatto senza pensare alla caduta del governo delle larghe intese ma, al contrario, alla possibilità di fare bella figura in un momento così delicato. Siamo non da oggi al commissariamento, noi non abbiamo mai discusso nemmeno di come si componeva questo governo, per cui è anche difficile discutere come si scompone, mettiamola così”, conclude. “Mai minacciato espulsioni. Civati nemmeno c’era e mi hanno sentito 90 persone. Sono stanco di falsità infamanti che in rete diventano vere”. Così Dario Franceschini su twitter.
Berlusconi, no incontro Nezarbayev prima del 2009 – “Ancora una volta si cerca invano di attribuirmi una stretta vicinanza al Presidente del Kazakhstan Nezarbayev. Stamani ‘Il Fatto Quotidiano’ riporta un fantasioso racconto su un mio presunto incontro con Nezarbayev ad Astana precedente al 2009. Tutto falso”. Lo afferma il leader del Pdl, Silvio Berlusconi, in una dichiarazione, ribadendo inoltre di non aver incontrato il presidente kazako in Sardegna. “L’unica visita ad Astana prima del 2009 si svolse infatti, di passaggio, al rientro dal vertice del G8 di Tokyo. In quella circostanza, come risulta dalle fonti ufficiali, la delegazione italiana al completo si trasferì dall’aeroporto al Palazzo presidenziale di Astana per un breve lasso di tempo, appena tre ore. La seconda visita nella capitale del Kazakhstan si svolse nel 2010, quindi dopo la data del presunto e fantasioso racconto riportato da ‘Il Fatto Quotidiano’, in occasione del vertice dei Paesi dell’Ocse”, sottolinea. “Già si è tentato, nei giorni scorsi, di attribuirmi un ulteriore recente incontro con Nezarbayev in Sardegna, incontro che non c’è stato nel modo più assoluto. Questi sono i fatti, tutto il resto è un tentativo di coinvolgermi senza alcun fondamento nelle vicende politiche degli ultimi giorni”, conclude Berlusconi.