Carceri italiane, Patriciello: “Riforma che parta dall’Ue”
redazione | Il 06, Mag 2014
“Risolvere il problema del sovraffollamento e le condizioni di vita. Indispensabile un iter giudiziario celere”
Carceri italiane, Patriciello: “Riforma che parta dall’Ue”
“Risolvere il problema del sovraffollamento e le condizioni di vita. Indispensabile un iter giudiziario celere”
VENAFRO (Is) – Credo che sia imprescindibile una riforma del sistema carcerario italiano che parta dall’Europa e che, tramite misure strettamente connesse alle caratteristiche dei nostri penitenziari, risolva il problema del sovraffollamento e delle condizioni di vita.
È questo, quanto ha dichiarato l’onorevole Aldo PATRICIELLO a seguito dei dati diffusi dal Consiglio d’Europa sulla spesa media del nostro Paese per ogni detenuto (123.68 euro) e che vede un aumento di quasi sette euro rispetto agli anni precedenti.
Dallo stesso rapporto emerge anche che tra il 2011 e il 2012 è aumentato il numero di guardie carcerarie, mentre al contempo scende il numero di detenuti.
In alcuni casi strettamente legati alla sicurezza – continua l’eurodeputato di Forza Italia– c’è bisogno di più unità operative all’interno delle carceri italiane che nonostante la contrazione del numero di detenuti risultano sempre troppo piene. L’obiettivo improrogabile però – va avanti – è legato a come si vive nei penitenziari. Negatività sottolineata anche dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo che ha accusato l’Italia di violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti umani. Io mi sono sempre battuto – precisa il candidato forzista alle prossime Europee – affinché le condizioni di vita nelle carceri migliorino e annullino i numerosi episodi di suicidio. Spesso mi sono recato tra i detenuti per capire come intervenire e sono convinto che l’impegno deve essere diversificato. La gestione del personale deve prevedere una differenziazione di compiti ed obiettivi. Sulla base di ciò le risorse devono essere riservate soprattutto ai programmi di reinserimento sociale. Chi sconta una pena detentiva – chiosa PATRICIELLO – deve avere la possibilità di effettuare un percorso riabilitativo specifico che possa garantirgli il reinserimento nella società ed evitare così recidive. Credo che conciliando tali fini, insieme ad una gestione oculata delle risorse, possiamo non solo evitare spese inutili ma garantire un sistema carcerario efficace ed efficiente. Indispensabile, infine –conclude – un iter giudiziario celere, troppi detenuti sono in attesa di giudizio; dato che causa non solo il blocco del sistema giudiziario ma anche un intasamento delle carceri inutile e deleterio”.