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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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Caminho Português, l’impresa di Colella Bastano 21 giorni al trekker polistenese Claudio Colella per percorre in solitaria i 634 km che separano Lisbona da Santiago di Compostela

Caminho Português, l’impresa di Colella Bastano 21 giorni al trekker polistenese Claudio Colella per percorre  in solitaria i 634 km che separano Lisbona da Santiago di Compostela
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di Giuseppe Campisi

Polistena – Un cammino che per molti è una sfida con se stessi prima che un pellegrinaggio ascetico e che di certo ha solo la difficoltà di un percorso misto in cui il tracciato è autogestito con la partenza posta a Lisbona in Portogallo e l’arrivo a Compostela in Spagna per quello che è conosciuto in gergo come il “Caminho Português”. Una sfida assolutamente vinta per un senatore del trekking calabrese, Claudio Colella, 59 anni, sinopolese di nascita ma polistenese d’adozione, che ha saputo affrontare le asperità del suo personalissimo tracciato con una preparazione psico-fisica ottimale e con straordinaria caparbietà che, dopo aver acquisito il “sello” (sigillo della partenza, nda) gli hanno permesso di percorrere i 634 km del tracciato in soli 21 giorni e conquistare così la “Compostela”, l’attestato redatto rigorosamente in latino e rilasciato dall’autorità ecclesiastica di Santiago che certifica l’avvenuto pellegrinaggio presso la tomba dell’Apostolo San Giacomo.

Soste per pernotti negli ostelli dedicati, pasti semplici ma sostanziosi, idratazione continua ed una media costante di circa 30 km al giorno (il che, con le dovute proporzioni, può benissimo fare invidia ad un allenato maratoneta) hanno consentito al veterano Colella di divorare letteralmente il cammino durante il quale le difficoltà non sono mancate dovendosi rapportare, oltre che con la strada, anche con le diverse condizioni meteo-atmosferiche che hanno segnato le 3 settimane di percorrenza e che hanno inciso e non poco (caldo in primis) sulla complessità tecnica del percorso. Santiago de Compostela (San Giacomo di Campo Stellato, nda), la terza città santa per la cristianità dopo Gerusalemme e Roma, è una rotta frequentata da devoti ed appassionati oramai dal IX° secolo e conta ogni anno circa 200.000 pellegrini di ogni nazionalità che giungono alla meta.  Chi si completa il cammino pedestre può vantare d’aver compiuto oltre ad una ragguardevole impresa sportiva anche una esperienza spirituale, di vita ma anche di trekking. Esperienza che certamente non ha fatto difetto ad un escursionista dotato come Colella che ha voluto affrontare il “Caminho” in solitaria confidando esclusivamente su preparazione tecnica, allenamento e volontà che gli hanno permesso di portare a termine il lungo ed impegnativo percorso durante il quale, nel suo personale diario di viaggio, ha potuto annotare il caloroso sostegno ed il mediatico incoraggiamento del gruppo di amici dello storico sodalizio “Trekking Urtà”.