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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Cambia il regolamento sulla polizia mortuaria

Ennesima battaglia vinta da “Liberi di Ricominciare”

Cambia il regolamento sulla polizia mortuaria

Ennesima battaglia vinta da “Liberi di Ricominciare”

 

Quella di ieri è stata una riunione fortemente voluta da Paolo Ferrara, Presidente del Movimento Liberi di Ricominciare a sostegno del Comitato spontaneo delle Onoranze Funebri Reggine per ripristinare, dopo un anno invano, alcune note “stonate” inserite nella deliberazione n. 35 del 28.02.2013 “Regolamento di Polizia Mortuaria” che, visti i pesanti vincoli burocratici imposti, rappresenta oggi un ostacolo per tante piccole imprese reggine.
Paolo Ferrara: “Oggi è stato non solo un incontro di grande apertura da parte del Segretario Generale, dott. Piero Emilio, ma anche molto proficuo in termini di contenuti e possibili soluzioni da adottare per risolvere, in modo tempestivo, questo “dramma” che da oltre un anno, oramai, sta angosciando l’intero comparto funebre reggino”.
Durante la riunione – dove oltre Paolo Ferrara e Piero Emilio, hanno preso parte il dott. Pietro Vincenzo Marcianò, tecnico-esperto di Liberi di Ricominciare, e da alcuni componenti del comitato spontaneo delle Onoranze Funebri Reggine – sono state affrontate le principali anomalie “riscontrate” soprattutto nell’articolo 39 del Regolamento di Polizia Mortuaria. In particolare, sono stati trattate difformità complesse sul trasporto funebre, DURC e addetti portantini.
Sin da subito è stato possibile assistere ad un costruttivo confronto che ha evidenziato la grande sinergia tra il Movimento Liberi di Ricominciare ed il Segretario Generale necessario per una risoluzione bonaria e condivisa in quanto, allo stato attuale, l’eventuale applicazione della deliberazione è da considerarsi illegittima perché, la sua applicazione favorirebbe possibili monopoli con conseguenti limitazioni all’esercizio dell’attività lavorativa.
Paolo Ferrara ha sottolineato a Piero Emilio che il “Regolamento di Polizia Mortuaria” è stato emanato arbitrariamente senza interloquire, in alcun modo, con le categorie interessate e, pertanto, necessita di modifiche e/o integrazioni sulle molteplici “anomalie”.
Da sempre, il comparto funebre viene regolato dall’unione di due licenze obbligatorie per svolgere la regolare attività: una definita “agenzia d’affari” (agenzia funebre) l’altra “commercio e vendita al dettaglio di articoli funebri” (casse da morto, articoli connessi). Nell’insieme, queste licenze, danno origine all’autorizzazione al trasporto rilasciata dall’Ufficio di Stato Civile del Comune ai sensi dell’art.23 del DPR 285/90.
Questi sono gli adempimenti burocratici applicati in tutta Italia, ma che vengono totalmente capovolti dalla deliberazione Comunale n. 35 del 28.02.2013 che, invece, prevede l’obbligo di una terza licenza (SCIA) necessaria per poter effettuare il solo trasporto funebre.
Tale “difformità” comporterebbe anche adempimenti burocratici che si sovrapporrebbero a quelli già richiesti dall’art.23 del DPR 285/90.
Nelle stranezze della delibera, continua Ferrara, è ben evidente anche l’obbligatorietà di possedere almeno un carro funebre “indispensabile” al fine di conseguire la licenza di trasporto.
Questo ulteriore adempimento “dovuto e di notevole entità economica” potrebbe favorire possibili monopoli e/o costringerebbe le aziende all’acquisto di un bene strumentale eliminando così la possibilità del noleggio.
Questa “imposizione” prevista nel regolamento, potrebbe determinare anche alla chiusura di più ditte.
I carri funebri in tutta Italia (tranne che in Calabria), sono monitorati sia all’arrivo nei cimiteri che in partenza dagli obitori. Il tragitto viene autorizzato mediante la SCIA dei trasporti funebri.
Anche in questo caso l’anomala delibera impone un obbligo assurdo: per avere la SCIA occorre esibire il famigerato DURC (documento unico di regolarità contributiva), sapendo invece che questa documentazione è obbligatoria sol quando la ditta lavora in convenzione e/o in appalto con le Pubbliche Amministrazioni (per evidenziare l’assurdità immaginiamo un tassista che per effettuare una corsa deve prima esibire il DURC).
Oltre il danno anche la beffa: “la non regolarità del DURC, comporterebbe la sospensione della licenza” e per non aver ritirata la licenza si ha “l’obbligo di assumere 4 esperti del settore (incaricati del trasporto) a tempo indeterminato”.
Queste fantasiose richieste non sono conformi alla circolare del Ministero del Lavoro emanata lo scorso 25 marzo, che certifica: “le imprese funebri possono avvalersi di personale con contratto a chiamata vista la saltuarietà con la quale si caratterizza il mestiere delle onoranze funebri”.
Infatti, ogni ditta presente sul territorio, tranne qualche sporadica eccezione, oltre al titolare stesso non ha dipendenti assunti in modo subordinato e continuo (la richiesta del DURC è quindi nulla perché non vi sono dipendenti a carico), quindi per la “movimentazione del feretro” ogni azienda ha la possibilità di stipulare un rapporto di collaborazione “a chiamata” con più esperti a seconda delle saltuarie necessità (decade così anche il numero minimo di assunzioni richiesto dall’errata delibera per ottenere la famigerata terza licenza o SCIA).
Paolo Ferrara: “è stata una riunione che ha visto prevalere l’armonia con la grande volontà di risolvere un problema che stava per mettere in crisi un intero settore lavorativo. Come già auspicato nelle precedenti dichiarazioni, grazie alla straordinaria disponibilità del Segretario Generale, dott. Pietro Emilio, dall’incontro sono emerse le esigenze di far ordine in materia funeraria individuando, a grandi linee, proposte e possibili soluzioni, necessarie a migliorare, in modo ottimale, il servizio funebre modificando la delibera che, visti i pesanti vincoli burocratici, poco si adatta alle realtà delle imprese reggine”.