Callipo, “Santelli gioca a poker col Governo” Ma ancora non ha presentato il programma e non ci sono le Commissioni
«La presidente della Regione Jole Santelli ha emanato una nuova ordinanza, anche questa arrivata incredibilmente a tarda sera, per “rilanciare” nei confronti del Governo dopo la pesante bocciatura del Tar al provvedimento che prevedeva, dalla sera alla mattina, la riapertura dei bar con tavoli all’aperto. La presidente però dovrebbe rendersi conto che qui non si sta giocando a poker col Governo». È quanto dichiara Pippo Callipo, capogruppo di “Io resto in Calabria” in Consiglio regionale, che aggiunge: «La sacrosanta ripartenza va gestita con prudenza e serietà, non mettendo in ridicolo un’intera popolazione solo per ottenere un po’ di esposizione mediatica e rispondere a logiche di partito. Anticipare di pochi giorni la fase 2 già disciplinata dal Governo e cercare di fare i primi della classe mi è sembrato solo un pretesto per mettere in secondo piano altre e più gravi mancanze sul piano politico-amministrativo. Un tentativo che i giudici del Tar, non una parte politica, hanno pesantemente censurato con motivazioni molto circostanziate che andrebbero lette con attenzione».
«Sarebbe utile – prosegue il capogruppo di IRIC – che la presidente decidesse finalmente di presentare in Consiglio regionale il suo programma di governo; sono passati tre mesi e mezzo dalle elezioni e ancora non se ne parla. Sarebbe inoltre utile che la presidente della Regione e il presidente del Consiglio regionale, invece che alimentare inutili e dannosi scontri istituzionali e politici, trovassero l’accordo interno alla maggioranza di centrodestra affinché finalmente si costituiscano le Commissioni, organismi fondamentali per il funzionamento del Consiglio regionale».
«I calabresi – conclude Callipo – si aspettano che la tempestività dimostrata nell’emanare ordinanze spot la si dimostri invece per dare attuazione concreta agli aiuti economici fin qui annunciati. Altrimenti l’unica vittoria di Pirro sarebbe quella dei cittadini, piegati da una pesante crisi e costretti ad assistere a inutili teatrini messi in scena sulla loro pelle».