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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 24 APRILE 2024

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Calabria, quali sono i giochi classici della nostra regione? Anche per quanto concerne il gioco, infatti, la nostra Penisola ha tantissime splendide storie da raccontare che con il passare degli anni vengono tramandate di generazione in generazione

Calabria, quali sono i giochi classici della nostra regione? Anche per quanto concerne il gioco, infatti, la nostra Penisola ha tantissime splendide storie da raccontare che con il passare degli anni vengono tramandate di generazione in generazione

L’Italia è un paese con una storia, con una cultura e con una tradizione infinita. Anche per quanto concerne il gioco, infatti, la nostra Penisola ha tantissime splendide storie da raccontare che con il passare degli anni vengono tramandate di generazione in generazione. Ognuna delle nostre venti regioni, infatti, è caratterizzata da giochi tradizionali propri di quel determinato territorio. Da questo discorso non è esclusa nessuna, tanto meno la Calabria. Il gioco è sempre stato e continua ad essere un aspetto fondamentale della nostra vita, tanto che affina le capacità sociali ed intellettive, oltre ad arricchire l’aspetto prettamente culturale di chi scava anche più a fondo per scoprire le origini e la storia del gioco al quale sta giocando. Se parliamo di carte, ad esempio, non possiamo non affermare che ancora oggi, nel 2023, dopo anni ed anni, quest’ultime continuano a rappresentare una fetta importantissima dell’intrattenimento in Italia.

Neanche l’avvento dell’online, che ad oggi in particolar modo nel settore delle sale da gioco virtuali punta molto su attività come le slot machine, come le slot di Blueprint o quelle di Netent, Novomatic ed altre software house, è riuscito a mettere completamente da parte le carte. Tra i giochi più classici e più tradizionali in questo senso, ad esempio, rientra la Scopa, che è stata esportata anche in paesi lontanissimi dal nostro come il Brasile e l’Argentina. Tuttavia, oltre ai giochi comunemente noti a tutti, ognuna delle nostre regioni, sempre parlando di carte, presenta non solo diversi giochi, ma anche diversi tipi di carte, come ad esempio quelle napoletane (le più note), quelle siciliane, quelle milanesi o tante altre ancora. Tra i giochi più popolari tipici della tradizione calabrese troviamo senza ombra di dubbio la Calabresella, un gioco che può essere considerato come la variante regionale del classico Tressette, noto a tutti o quasi.

La Calabresella è senza ombra di dubbio uno dei passatempi preferiti dai calabresi, che spesso in momenti di divertimento o di festa con amici o parenti la chiamano in causa. Tuttavia, il numero di giocatori è limitato e possono partecipare dai 3 ai 7 giocatori. Per giocare è possibile ricorrere al mazzo di 40 carte, le quali possono essere napoletane, siciliane o anche piacentine. Solitamente il gioco prevede uno scontro due contro uno, con le coppie che vengono cambiate ogni partita. Tuttavia, c’è anche la possibilità di fare un tutti contro tutti. Il compito del mazziere è quello di distribuire le carte a tutti i partecipanti al gioco in senso antiorario, mentre quello dei giocatori è quello di comunicare di voler chiedere altre carte, di passare o di giocare da solo. Il vincitore finale, ovviamente, sarà colui che durante tutti i turni di gioco ha totalizzato il punteggio più alto, il quale verrà conteggiato facendo riferimento a quello che è il valore delle carte e conquistando perlomeno 6 punti su 11 disponibili. Un altro gioco tipico della tradizione e della storia calabrese è Patruni e sutta, popolarissimo ovviamente in particolar modo in Calabria ma non solo. Infatti, si tratta di un gioco di carte molto diffuso nella parte meridionale del nostro paese, soprattutto in Sicilia. Il significato del nome del gioco è “Padrone e sotto”, richiede l’utilizzo delle carte napoletane e un numero massimo di partecipanti pari ad 8, preferibilmente divisi per squadre.

Questo tipo di passatempo contiene regole derivanti dal regolamento di altri giochi, lo scopo principale è quello di bere senza pagare, poiché chi perde la sfida sarà costretto ad offrire a tutti gli altri. La prima manche è caratterizzata da una partita a scopa o a briscola, chi perde inizia a pagare da bere. La fase successiva richiede la distribuzione delle carte, dove si terrà conto della primiera. Colui che avrà presentato la primiera più alta prenderà il ruolo del padrone, mentre il secondo classificato del “u sutta” (il sotto). Saranno proprio questi ultimi a decidere chi dovrà bere, cercando ovviamente di favorire il più possibile la squadra di cui fanno parte. L’ultimo gioco di cui vi parleremo oggi è Crepacore o Scippa core, che letteralmente significa crepacuore o rubacuore. Durante il gioco verranno disposte a turno le carte al centro del tavolo senza sceglierle prima. A questo punto, nel caso in cui dovesse cadere un asso, un due o un tre, ossia le carte che vengono considerate quelle vincenti, il giocatore seguente si vedrebbe costretto a girarne un numero corrispondente a quello che è il valore della carta stessa. Questo tipo di gioco, essendo molto semplice, viene apprezzato ed amato in particolar modo dai bambini.