«Il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, sospenda immediatamente l’abbruciamento delle arnie infette da aethina tumida, visto che ad oggi hanno sortito il solo effetto di intimorire gli apicoltori che non ne denunciano la presenza». È quanto si legge in un’interrogazione parlamentare depositata dal deputato M5s Paolo Parentela, che aggiunge: «L’abbruciamento delle arnie ha fatto in modo che si raddoppiasse la presenza del coleottero proveniente dall’Africa. Infatti, le analisi genetiche eseguite sui campioni “italiani” hanno evidenziato che i coleotteri appartengono a un ceppo distinto rispetto a quelli statunitensi e australiani. Le sequenze dei campioni calabresi e siciliani risultano molto vicine a quella di un campione proveniente dal Camerun e, presumibilmente, il coleottero è entrato in Calabria attraverso il porto di Gioia Tauro grazie all’importazione di legna, che non è soggetta ad alcun controllo. Anche questo è un aspetto da chiarire: non è tollerabile che questo genere di merci, notoriamente ad alto rischio, non vengano adeguatamente controllate nei porti commerciali».

Il Cinque Stelle continua: «La cura somministrata dal governo è evidentemente fallita. Bisogna eseguire controlli mirati sul legname ed avviare indagini sulla merce proveniente dall’Africa subsahariana. In più bisogna ricostruire l’unità di crisi, questa volta includendo competenze apistiche, entomologiche, precedentemente escluse dal tavolo».
«Dopo più di un anno e danni incalcolabili agli apicoltori calabresi – conclude Parentela – è giunto il momento che il governo smetta di adottare la stupida soluzione dell’abbruciamento delle arnie. Bisogna debellare definitivamente il coleottero delle api, che sta minando seriamente il comparto apistico calabrese, già in forte crisi. Il M5s è riuscito a far indennizzare gli apicoltori con un emendamento nell’ultimo collegato agricolo. Inoltre, in queste settimane in commissione agricoltura alla Camera dei Deputati stiamo discutendo una nostra risoluzione che permetterebbe al governo di intraprendere misure idonee per contrastare e limitare l’intrusione di parassiti e fitopatie nel nostro paese».