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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 01 MAGGIO 2024

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Buccirosso trionfa al Rendano Lunghi applausi e un altro “tutto esaurito” per la commedia del comico napoletano

Buccirosso trionfa al Rendano Lunghi applausi e un altro “tutto esaurito” per la commedia del comico napoletano
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Registra un altro “tutto esaurito” il terzo appuntamento del cartellone “Rendano in prosa”. Lunghi applausi e risate a scena aperta, ieri sera, per “Una famiglia quasi perfetta” scritta, diretta e interpretata da Carlo Buccirosso.
Continua il successo della rassegna ideata da“Musica & Musica”, l’Associazione culturale “Le Pleiadi”, “GF Management” e la FRL Eventi. Un cartellone che unisce, in un progetto ambizioso, il pubblico e il privato. Evento patrocinato dall’amministrazione comunale di Cosenza. Sul palco del Teatro A. Rendano, 13 appuntamenti all’insegna del divertimento e del puro spettacolo. Prosa, commedie e tanta musica, questi gli ingredienti della rassegna.
“Una famiglia quasi perfetta” è una commedia divertente a tratti pungente, al centro le dinamiche familiari, le disfunzioni della burocrazia e della giustizia italiana e il difficile tema della disabilità. Con uno stile moderno e sagace Buccirosso imbastisce una pièce che difficilmente cade nella battuta scontata e nella farsa ma che tratteggia con lucido cinismo una società in crisi “L’Italia è in una crisi ormai irreversibile”- recita il protagonista Salvatore Troianiello in un passaggio. Scenografie curatissime, come nello stile delle opere di Buccirosso, per una commedia in due atti serratissima. La storia ha inizio in uno studio di un “azzeccagarbugli” alle prese con le richieste di un inquietante personaggio, Salvatore Troianiello. Uscito di prigione dopo 24 anni per aver scontato la pena di uxoricidio a causa del tradimento coniugale risoltosi in carneficina, all’età di 56 anni il suo solo obiettivo è riprendersi la custodia di suo figlio, dato in adozione dal legale dopo il tragico delitto. Dichiara apertamente di fare appello al “buon senso professionale” del giurista civilista, in fondo chiede solo quello che gli spetta per vincolo e diritto, la discendenza adottiva per riabbracciare il suo primogenito Pinuccio, ormai maggiorenne ma affetto da una rara malattia che non lo ha fatto crescere di statura. Troianiello non conosce le condizioni di salute del figlio, pretende però di riaverlo: “Se lo Stato non vuole restituirglielo lo farà da solo e a suo modo, come ha già saputo fare in passato con la sua disgraziata moglie defunta”. Al centro, dunque, il controverso tema dell’adozione e della disabilità: “La paternità viene prima dell’adottabilità” ripete più volte Troianiello, interpretato abilmente da Buccirosso. E così il protagonista entra prepotentemente nelle tranquille e serene mura domestiche dei coniugi adottivi per reclamare ciò che gli è stato tolto. Il secondo atto si apre nello scompiglio generale è un susseguirsi di colpi di scena fino all’incontro- scontro tra padre e figlio. E la comicità lascia il passo al dramma umano e cadono i veli dell’ipocrisia e delle piccolezze umane “Io sono un adulto costretto in un corpo di bambino – recita Pinuccio – ma voi avete un corpo di adulti con il cervello da bambini”. Un testo ben scritto e diretto magistralmente da Buccirosso, la sua verve partenopea accompagna con leggerezza lo spettatore in una storia di “ordinaria follia”. Una pièce dai toni chiaroscuri con un finale dal sapore amaro e che lascia spazio alla riflessione.

Prossimo appuntamento con “Rendano in prosa”

Sabato 14 e Domenica 15 febbraio, ancora tanta comicità napoletana con Luca De Filippo in “Sogno di una notte di mezza…sbornia” commedia brillante di Eduardo De Filippo. Luca De Filippo torna in scena con l’Eduardo del primo dopoguerra. Una girandola di sogni, vincite al lotto, superstizioni e credenze popolari, fin dal debutto consacrata come una delle più esilaranti della compagnia di De Filippo. Protagonista Pasquale Grifone, un povero facchino, a cui però non fa fatica tirare su il peso del bicchiere: dopo aver alzato il gomito una volta di più, gli appare in sogno nientemeno che Dante Alighieri. Quattro numeri: questa è la preziosa comunicazione del Poeta. Sono numeri da giocare al lotto, ma attenzione: sono anche la data e l’ora della morte di Pasquale. Subito giocati, i numeri si rivelano buoni: di lì a poco, la quaterna esce e la famiglia di Pasquale si ritrova ricchissima. Ma Pasquale non si dà pace, perché se il sogno ha funzionato per il lotto, allora predice correttamente anche il momento della morte…