Brindisi, ancora esche avvelenate contro i gatti
redazione | Il 15, Apr 2013
Aidaa: “Il Comune intervenga”
Brindisi, ancora esche avvelenate contro i gatti
Aidaa: “Il Comune intervenga”
Brindisi – Continuano gli atti di crudeltà sul territorio Brindisino ai danni dei gatti liberi. Nel rione S. Chiara, così come in altri rioni non periferici della città, gesti arbitrari e crudeli stanno causando l’avvelenamento delle comunità feline. Da tempo l’Aidaa ha comunicato all’Amministrazione Comunale la necessità di emanare urgentemente un’ordinanza che ribadisca l’intoccabilità dei gatti e colonie feline, in base alla 281/91 Legge quadro Nazionale in materia di animali di affezione e loro tutela, normative Europee, e, Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati (Ordinanza
ministeriale 10.02.2012 ) Riteniamo che codesto territorio assumi una posizione chiara in merito a questi crimini ,attuando, altresì dei provvedimenti tangibili. Non intendiamo tollerare altri gesti di crudeltà, arbitrari e di immonda fattura.Continueremo a denunciare, ma, Il 90% delle denunce a carico di ignoti vengono sistematicamente archiviate da certi P.M. che non hanno elementi a loro dire, a fondamento delle stesse, quindi, anziché inorridire dinnanzi a quanto sopraesposto, il Comune e la comunità tutta hanno il dovere di schierarsi attuando quanto è nelle proprie competenze e possibilità. “La neutralità favorisce sempre l’aguzzino”. Un’ordinanza, se pur NON risolutiva nell’arginare il fenomeno, potrà quantomeno fungere da deterrente, e, per ribadire ufficialmente, alla cittadinanza, l’impegno assunto dall’amministrazione Comunale a tutela degli animali e nel perseguire gli atti di crudeltà contro di essi. Non molto tempo fa l’intera colonia felina
dell’Appia Verde fu sterminata con con l’uso di polpette avvelenate da un condomino dello stabile, medesima cosa all’interno del Parco Comunale Cesare Braico, la zona Industriale, il Rione Paradiso, lo stabile di Via Appia e di Via Imperatore Costantino, di via Fratelli Cervi, ed ora il Rione S.Chiara. Questi gesti, oltre ad essere causa della morte di innumerevoli animali dopo lungo strazio e agonia , continuano a mettere a serio rischio l’incolumità della salute pubblica, ancor più quella
dei bambini che giocano nei plessi condominiali.