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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 07 MAGGIO 2024

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Botta e risposta Scajola-Cicchitto

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Scajola: “Buttiamo via il nome Pdl”. Cicchitto: ‘”Partito va rinnovato e non smontato”

Botta e risposta Scajola-Cicchitto

Scajola: “Buttiamo via il nome Pdl”. Cicchitto: ‘”Partito va rinnovato e non smontato”

 

(ANSA) ROMA – “Basta con il Pdl, buttiamo via questo nome e questo simbolo! Dopo la sberla che abbiamo preso inventiamoci qualcosa di nuovo, costruiamo un percorso di lungo respiro”. A dirlo l’ex ministro dello Sviluppo economico del Pdl Claudio Scajola, che che invita il partito a riprendere il dialogo con il Terzo Polo. Intervistato dalla Repubblica e dal Messaggero, Scajola sostiene che Alfano ora deve “lavorare al vero partito dei moderati, una casa che riunisca tutti quelli che in questi anni si sono allontanati e che punti all’unità con chi oggi siede sui nostri stessi banchi al parlamento europeo”. Nei confronti di Casini, sottolinea, “abbiamo commesso degli errori. Ora dobbiamo tutti, noi e l’Udc, guardare lontano”. L’esponente del Pdl smentisce di aver pensato di passare all’Udc. Conferma, invece di aver “ipotizzato di dar vita a dei gruppi autonomi”, come “contributo alla maggioranza per consentire un dibattito più libero”. “Ne andai a parlare con Berlusconi – racconta – e lui non ritenne che fosse utile”. In merito al dopo-Berlusconi, “sono passati molti anni dalla sua discesa in campo e l’effetto novità non c’é più”, osserva Scajola, “ma dobbiamo costruire il partito dei moderati e solo Berlusconi ci può riuscire. Poi si vedrà”. Sul congresso del partito, l’ex ministro si dice “molto preoccupato per il ritorno della logica delle tessere. Il tesseramento è aperto, ma il congresso deve essere occasione di confronto e non di conta. Molto importanti – sottolinea – sono i congressi locali”, perché “se non recuperiamo il consenso del territorio non potremo superare lo tsunami che si è abbattuto su di noi nelle ultime amministrative”.

PDL: ROTONDI, OK SCAJOLA, RIUNIRE I MODERATI – “Scajola recupera un gusto della politica che il PdL aveva un po’ perso: anch’io penso che prima o poi con Casini torneremo nello stesso partito. Speriamo non troppo poi, sennò nel frattempo ci invecchia pure Alfano che è la risorsa su cui puntiamo per completare la missione berlusconiana di unire i moderati”. Così il ministro per l’Attuazione del Programma, Gianfranco Rotondi commenta la proposta dell’ex ministro.

PDL: CICCHITTO A SCAJOLA, PARTITO VA RINNOVATO E NON SMONTATO – “L’unico modo per far sì che la sconfitta alle amministrative di oggi si possa tramutare in una vittoria alle prossime elezioni politiche è per un verso di rinnovare un rapporto di piena solidarietà a Berlusconi – vittima da anni di un attacco mediatico-giudiziario, ieri rivendicato in modo spudorato da Carlo De Benedetti – e per altro verso dimostrare capacità di innovazione e di iniziativa. Con la sua intervista a Repubblica Scajola ci sollecita a discutere di politica e cio è comunque positivo. A nostro avviso, il Pdl va rinnovato, adesso con il contributo di Angelino Alfano, e non smontato”. Così il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto valuta l’intervento dell’ex ministro. “L’alleanza con la Lega – sostiene Cicchitto – va rivisitata specie per l’esistenza di problemi comuni riguardanti la politica del governo e la tenuta del blocco sociale del centrodestra. Certamente con l’Udc va riaperto il confronto avendo la consapevolezza che la ragione e il torto attraversano entrambe le parti. Anche noi certamente abbiamo commesso degli errori, ma a sua volta Casini da qualche tempo a questa parte ha anch’egli partecipato al tentativo di ‘pogrom’ contro Berlusconi”. Oggi, ammette il capogruppo Pdl, “noi del Pdl – che comunque siamo il primo partito italiano – dobbiamo affrontare seri problemi; ma anche Casini rischia di rimanere appeso al caciocavallo di crociana memoria: infatti, comunque il bipolarismo rimane in piedi, la sinistra del Pd si estremizza, Macerata è una ridente città delle Marche ma il suo laboratorio politico è lilliputziano rispetto a quelli assai più consistenti di Milano, di Napoli, di tante parti dell’Italia”. “Ha ragione Scajola – conclude Cicchitto – quando afferma che noi dobbiamo superare ogni linguaggio estremista e con Berlusconi e con Angelino Alfano ritornare a posizioni moderate riformiste coerenti con la nostra adesione al Ppe, ma anche Casini non puòassumersi la responsabilità – con una interpretazione antiberlusconiana del terzoforzismo e del centrismo – di dar via libera alla sinistra estremizzata per opportunismo di Bersani e a quella estremista per sua convinzione originaria di Vendola di Di Pietro, di De Magistris”.

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