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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Borse di studio e DSU in Calabria

Borse di studio e DSU in Calabria

Quanto sta succedendo in questi mesi in Calabria ha dell’incredibile. La Giunta della regione più povera d’Italia si permette il lusso di ritardare il trasferimento dei fondi relativi alle borse di studio, nonostante il Ministero abbia regolarmente provveduto all’assegnazione di tali fondi

Borse di studio e DSU in Calabria

Quanto sta succedendo in questi mesi in Calabria ha dell’incredibile. La Giunta della regione più povera d’Italia si permette il lusso di ritardare il trasferimento dei fondi relativi alle borse di studio, nonostante il Ministero abbia regolarmente provveduto all’assegnazione di tali fondi

 

 

COSENZA – Quanto sta succedendo in questi mesi in Calabria ha dell’incredibile. La Giunta della regione più povera d’Italia si permette il lusso di ritardare il trasferimento dei fondi relativi alle borse di studio, nonostante il Ministero abbia regolarmente provveduto all’assegnazione di tali fondi. Chiedersi il perché di questo ritardo è d’obbligo, nonostante riteniamo che non ci siano motivazioni in grado di giustificarlo. Il senso del Diritto allo Studio sarebbe quello di garantire agli studenti bisognosi la possibilità di accedere ad un’istruzione di alto livello, di compensare le disparità economiche, ed il fatto che proprio il governo regionale della Calabria si disinteressi della materia è indice dell’assoluta inadeguatezza dei nostri governanti nel far fronte a quelle che sono le esigenze reali della popolazione.

I provvedimenti varati dal governo negli ultimi anni dimostrano come nel nostro paese si stia completamente smantellando il sistema del diritto allo studio. La legge Gelmini, la legge finanziaria del 2011 – che riduce il fondo integrativo del 95% in quattro anni – altre leggi fantasiose, come l’istituzione dei prestiti d’onore, hanno relegato l’Italia al ruolo di “maglia nera” tra i paesi OCSE in materia di diritto allo studio. Tutto ciò si ripercuote localmente con un aumento del costo dei servizi universitari, con una minore disponibilità di borse di studio da cui deriva la figura “dell’idoneo non beneficiario”, ossia uno studente a cui è riconosciuto il diritto alla borsa di studio ma che, di fatto, non la riceve.

In un quadro nazionale già così desolante e di fronte alla crescente incapacità delle famiglie nel sostenere le spese per lo studio, la Regione Calabria recentemente ha provveduto ad innalzare le tariffe minime sul trasporto pubblico locale, scaricando ancora sugli studenti e sulle fasce sociali più deboli i costi della crisi.

Riteniamo che politiche – locali e nazionali – di questo tipo non facciano l’interesse della collettività e delle future generazioni. Sarebbe ora che si cominciasse ad investire seriamente nei luoghi della conoscenza, nella formazione dei giovani, nella ricerca,  individuando nel “sapere” un’area di investimento strategica per la crescita sociale ed economica della regione e del paese. Pertanto chiediamo che si provveda immediatamente a stanziare i fondi per il diritto allo studio e che la Giunta si faccia carico di concretizzare un piano regionale che preveda la copertura totale delle borse di studio, l’eliminazione della figura dell’idoneo non beneficiario, un regime efficiente di convenzioni che assicuri il diritto alla mobilità e che preveda agevolazioni per gli studenti. La nostra idea di diritto allo studio rientra in  un’ottica ampia, di rifondazione dei luoghi di elaborazione del Sapere e della Conoscenza in cui il fulcro torni ad essere lo studente, sostenuto nelle spese universitarie e garantito pienamente in termini di diritti.

Laboratorio politico studentesco Ateneo Controverso

ateneocontroverso@gmail.com