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TAURIANOVA (RC), VENERDì 03 MAGGIO 2024

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Bomba Procura generale di Reggio, le moto degli indagati compatibili con i video

Bomba Procura generale di Reggio, le moto degli indagati compatibili con i video

E’ il risultato della perizia del Gip di Catanzaro Maiore

Bomba Procura generale di Reggio, le moto degli indagati compatibili con i video

E’ il risultato della perizia del Gip di Catanzaro Maiore

 

(ANSA) – CATANZARO – I due ciclomotori sequestrati nel corso delle indagini sull’attentato compiuto il 3 gennaio del 2010 alla Procura generale di Reggio Calabria sono compatibili con quello utilizzato dagli attentatori e ripreso dalle telecamere di sicurezza del palazzo. A questa conclusione é giunto il perito nominato dal gip di Catanzaro Assunta Maiore che stamani ha depositato un supplemento di perizia rispetto a quanto aveva già comunicato il primo dicembre scorso durante l’incidente probatorio chiesto dalla Dda catanzarese per cristallizzare gli elementi raccolti durante le indagini. Il primo ciclomotore Honda SH300 è stato sequestrato in occasione dell’arresto del boss pentito Antonino Lo Giudice, che si è autoaccusato di essere il mandante dell’attentato e delle intimidazioni compiute nel corso del 2010 ai danni di magistrati reggini, del fratello Luciano Lo Giudice, del presunto armiere della cosca, Antonio Cortese (i tre erano già detenuti) e di Vincenzo Puntorieri. Secondo l’accusa furono Cortese e Puntorieri a piazzare la bomba. Il secondo ciclomotore, dello stesso modello, era stato sequestrato, invece, in una prima fase delle indagini, quando nel registro degli indagati finirono i nomi di quattro presunti affiliati alla cosca Serraino quali presunti autori dell’attentato. Il perito, così come aveva già riferito, ha invece riferito che non vin sono elementi per stabilire la compatibilità tra una tuta sequestrata a Cortese e quella indossata da uno degli attentatori ripreso dalle telecamere. Nel filmato si vedono due persone arrivare davanti al portone della Procura generale a bordo di un ciclomotore, piazzare l’ordigno e poi fuggire.

redazione@approdonews.it