Visita di Bersani e Nencini a Gioia Tauro
redazione | Il 18, Feb 2013
Il leader del Pd si è detto convinto della vittoria piena del centrosinistra
di BRUNO MORGANTE
Visita di Bersani e Nencini a Gioia Tauro
Il leader del Pd si è detto convinto della vittoria piena del centrosinistra
di Bruno Morgante
Nel salone dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro si è tenuta una conferenza stampa del candidato a premier del centro sinistra Pier Luigi Bersani. Erano presenti il segretario del PSI Riccardo Nencini, il capolista al senato del Pd Marco Minniti, il capolista al senato del PSI Luigi Incarnato, il capolista alla Camera Rosi Bindi oltre a Giorgio La Malfa, Antonio Guidi e a dirigenti sindacali e politici.
Nell’introdurre la conferenza stampa Bersani ha evidenziato l’importanza che il programma economico del centro sinistra assegna allo sviluppo del porto di Gioia Tauro quale momento strategico per le politiche europee nel Mediterraneo. In questo senso il porto e il retro porto dovranno costituire una formidabile piattaforma logistica intermodale al servizio di una politica Nord- Sud dell’Europa. Il centro sinistra garantisce una grande iniziativa in sede europea per mettere il porto nelle condizioni di competere con i grandi porti nati nella sponda del Nord Africa, assicurando finanziamenti e vantaggi fiscali.
Rispondendo alle varie domande sulla possibilità di un confronto politico tra i leaders in televisione, che Berlusconi vuole a due con lui senza Monti, che Monti vuole a tre, Bersani ha chiarito che il confronto in televisione va fatto con tutti i capi coalizione, fatto di cui è stato sempre convinto, tanto è vero che nelle primarie, senza valutarne la convenienza, ha accettato il confronto con gli altri tre candidati. Sono regole di rispetto della democrazia.
Si è detto convinto della vittoria piena del centro sinistra, il che non impedirà di aprire un dialogo con tutti i partiti che rifuggono dal populismo e dall’antieuropeismo, in quanto il prossimo governo dovrà fare riforme profonde per rilanciare il Paese.
Ha assicurato che il centro sinistra garantirà la governabilità perché non è la coalizione di Prodi fatta da tredici partiti, ma è una coalizione fatta da tre partiti, a cui si è aggiunto il centro democratico di Tabacci, che hanno partecipato alle primarie e dove c’è un PD, che prima non c’era, e regole sottoscritte per stare insieme e, fatto politico più pregnante, forze che si richiamano al riformismo europeo, alleate nel parlamento europeo al Partito Socialista Europeo.
Per questo – ha detto – spesso siamo insieme sui palchi senza paura di cadere in contraddizioni, cosa che non possono dire Berlusconi o Monti, che non si sono mai visti insieme ai loro alleati.
Finita la manifestazione abbiamo posto alcune domande al segretario PSI Riccardo Nencini e a Luigi Incarnato, capolista al senato della lista PSI, che forse rappresenta una novità nel panorama della campagna elettorale in Calabria.
Sig. segretario quale apporto originale ritenete di portare nell’alleanza di centro sinistra?
“La prossima legislatura dovrà mettere al centro il tema del lavoro e dell’occupazione, allargando la base dei diritti e delle opportunità per i giovani. Penso ai ragazzi meritevoli ai quali destinare fondi per mandarli all’estero a formarsi- ha proseguito il segretario socialista. Penso ai giovani professionisti, laureati e con abilitazione professionale, tagliati fuori dal mondo del lavoro e senza ammortizzatori sociali. E’ un pezzo importante del futuro del nostro paese. A loro vanno restituite – ha concluso Nencini- speranze e opportunità. Insieme a questa priorità, dovremo occuparci dei diritti individuali. il nostro Paese ha aderito alla Carta dei diritti di Nizza del 2000, senza mai declinarla totalmente. É un deficit di diritti che non possiamo più permetterci. In questo senso faccio un appello a radicali, liberali, repubblicani, laici, che vogliono cambiare e votare centro sinistra, ma non trovano i loro simboli al senato che noi socialisti ci batteremo nel prossimo parlamento perché il tema dei diritti civili sia presente nel dibattito oltre ad assumere iniziative legislative”.
On. Incarnato c’è rabbia e disillusione in giro. In passato i socialisti spesso hanno saputo cogliere questa rabbia e trasformarla in proposta, in cultura di governo. Oggi la situazione sembra più difficile e la rabbia sembra prevalere sulla ragione oltre alla sfiducia derivante dalla presenza di molti candidati paracadutati nelle lista calabresi da altre regioni
“In questi giorni di campagna elettorale, a differenza di chi ha l’elezione in tasca per essere stati nominati dalle Segreterie e dai Capi, sto girando la Calabria ed incontrando tanti Socialisti, Amministratori e tanta gente che pur essendo incazzata, spera sempre che qualcuno possa rappresentare i loro bisogni. C’è molta disperazione, sfiducia, rabbia ed è difficile far convivere, in questa campagna elettorale, la progettualità con l’assillo del vivere quotidiano. Io, comunque, insisto dicendo che non dobbiamo rinunciare a combattere ed evitare di affidare il voto a chi non conosce i problemi di questa nostra Regione. Non bisogna rinunciare a lottare. Noi Socialisti Italiani non abbiamo rinunciato a combattere pur avendo subito processi mediatici e, nonostante sia stato il più grande partito della Sinistra Italiana, che ha dato Diritti a chi non ne aveva e ha governato processi importanti per far crescere l’Italia, è stato dimenticato da tanti e abbandonato da chi ne ha goduto i migliori benefici. Oggi lottiamo per far affermare una cultura politica in questo Paese straordinario ma malato di antipolitica e populismo. Noi lottiamo per un Paese che riprende il passo dello sviluppo. Dobbiamo riformare l’Italia, più Europa e più mezzogiorno, riforma del Welfar che oggi è concepito su un modello industriale mentre oggi abbiamo una sociètà di servizi, di piccole e medie imprese e commercianti che vanno aiutati e soprattutto investire nel sud.
Lei è stato assessore ai lavori pubblici della regione Calabria e non è stato mai chiacchierato per interessi privati nella gestione della cosa pubblica, eppure ha gestito ingenti risorse e non ha lasciato residui passivi
“Ai Calabresi sto dicendo che votare me significa eleggere un rappresentante sperimentato in tanti anni di politica e quando mi dicono che sono una persona onesta, rispondo sempre che non deve essere un merito ma una precondizione l’onestà. Votare me significa – ha concluso Incarnato- eleggere un uomo libero che rappresenterà la Calabria ed i suoi problemi e preferirmi ai tanti che da anni non fanno nulla per questa terra e ai tanti non calabresi che, dopo eletti, spariranno e non torneranno nemmeno per farsi le vacanze”.
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