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TAURIANOVA (RC), VENERDì 26 APRILE 2024

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Berlusconi attacca Fli, “torni indietro o si vergogni”

Berlusconi attacca Fli, “torni indietro o si vergogni”

“Documento politico” inviato da 16 parlamentari al premier e al presidente della Camera

Berlusconi attacca Fli, “torni indietro o si vergogni”

“Documento politico” inviato da 16 parlamentari al premier e al presidente della Camera

 

(ANSA) MILANO  – “Spero che molti di loro cambino idea e ci ripensino per potersi poi guardare allo specchio senza vergognarsi”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, stamani a Milano durante una visita a un gazebo Pdl, rispondendo a una domanda dei giornalisti su cosa pensasse dei deputati Fli in merito alla imminente votazione di fiducia al Governo. “Credo proprio di no”: Berlusconi parlando della mancanza di fattibilità e spazio per un eventuale terzo polo nel panorama politico italiano. “Noi siamo avanti nel bipolarismo – ha aggiunto il premier – chi vota contro la maggioranza crea una prospettiva politica che non ha futuro, tranne allearsi con la sinistra che è esattamente il contrario di quello per cui aveva ricevuto il mandato della sua elezione”. “Con questa vicenda, con un certo numero di deputati che si staccano dalla maggioranza, non per ragioni politiche ma per ambizione personale, ci troveremo con una maggioranza che sono sicuro ci sarà, ma sarà meno ampia e sarà più difficile fare riforme”. “No non sono preoccupato, mi stupisco che ci sia un’intervento della magistratura adesso, quando c’é gente che per senso di responsabilità e non volendo consegnare il Paese ad una crisi al buio e vedendo quello che hanno fatto gli altri, decide probabilmente di dare una mano alla maggioranza”: lo ha detto il premier rispondendo alla domanda dei giornalisti se sia preoccupato per l’intervento della magistratura a proposito della cosiddetta compravendita dei voti.

COLOMBE PDL-FLI, APRIRE TAVOLO, FINI NON VOTI SFIDUCIA – “E’ nostra convinzione che si debba procedere, una volta acquisita la disponibilità di Berlusconi e di Fini, ad avviare un confronto sui contenuti di questo documento, superando lo scoglio del voto di fiducia attraverso la non partecipazione dei parlamentari di Futuro e Libertà al voto del 14 Dicembre”. E’ un passaggio del “documento politico” inviato da 16 parlamentari (sei di Futuro e Libertà e 10 del Pdl) a Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, in cui le ‘colombe’ dei due partiti chiedono di intavolare un confronto su “tre tavoli di maggioranza” per discutere dei “temi della riforma costituzionale ed elettorale, sulle materie economiche e fiscali e su una nuova possibile articolazione del centrodestra”. Il documento è stato promosso e ideato da Andrea Augello (Pdl) e Silvano Moffa (Fli) ed è accompagnato da una lettera a Berlusconi e Fini: “Carissimi – é l’incipit -, in allegato Vi rimettiamo un documento politico che speriamo possa essere d’aiuto in questo difficilissimo momento. Un elaborato che ha per lo meno due meriti: il primo è che costituisce, dopo mesi di violentissime polemiche, l’unico tentativo di sintesi costruito da esponenti del Pdl e del Fli attraverso un pacato confronto ed una ritrovata capacità di comprendere anche le ragioni dell’altro”. Il secondo merito, si legge ancora, attiene il metodo, perché quest’ipotesi di mediazione non passa per incontri e/o missioni segrete, per solito conosciute dai giornali prima ancora del loro svolgimento, ma viene presentata in maniera formale direttamente ai due leader storici del centrodestra italiano”. Il documento in allegato alla missiva è piuttosto articolato. Dopo aver sostenuto che “l’imminente voto di fiducia rischia di precipitare il Paese in un clima di instabilità”, i parlamentari sottolineano come “in un momento di difficile congiuntura internazionale si imponga la massima mobilitazione per superare la crisi della maggioranza”. E’ inoltre necessario “ricostruire una corretta dialettica nel centrodestra”, ribadire “con forza la volontà ogni scorciatoia in odore di ribaltone” ed ogni “proposta che violi il mandato popolare espresso nelle urne in favore di Silvio Berlusconi”. Le ‘colombe’, convinte che “esistono ancora i margini per trovare un ragionevole compromesso”, sostengono quindi che è “possibile, pur senza le preventive dimissioni del Premier, realizzare di fatto un Berlusconi-bis, una seconda fase della legislatura che rafforzi il Governo”. Ciò premesso, i sottoscritti propongono a Berlusconi e Fini l’apertura di un tavolo su “tre questioni” poste “al centro del dibattito dal Presidente Gianfranco Fini”: la riforma elettorale e la conservazione del premio di maggioranza in favore della coalizione vincente, vincolato però al conseguimento di una percentuale di almeno il 40% dei suffragi e all’interno di una riforma costituzionale che contempli l’elezione diretta del premier da parte dei cittadini; l’apertura di una stagione di concertazione, destinata a recepire le intese già maturate tra le parti sociali; ed infine il superamento del clima di scontro nel centrodestra, valutando la possibilità di dar vita ad un patto federativo o comunque fissando regole condivise e garanzie reciproche. Punti che, sottolineano i parlamentari nel documento, “devono essere naturalmente approfonditi ed accettati dai vertici del Pdl, della Lega e del Fli, preliminarmente rispetto a qualsiasi ipotesi di allargamento della maggioranza”. Visto che la “prospettiva” di una “inclusione dell’Udc nel Governo” e senz’altro “positiva”.

L’AUDIOMESSAGGIO DEL PREMIER AI GAZEBO DEL PDL OPERAZIONE DI AMORE E VERITA’ – La “grande manifestazione che il Popolo della libertà ha organizzato nei gazebo, nelle piazze e nei teatri di tutte le città” è una “grande ‘operazione di amore e di verità’ a sostegno del nostro governo del fare, per impedire il tradimento degli elettori: anzitutto, un’operazione di amore, perché non possiamo accettare che chi è stato eletto nel 2008 nella lista ‘Popolo della libertà-Berlusconi Presidente’, ora tradisca il mandato degli elettori e porti al governo la sinistra, che le elezioni le ha perse. Perché siamo la maggioranza moderata e liberale che prova orrore di fronte all’idea che l’Italia possa essere governata dalle forze illiberali che sono eredi del comunismo”. E’ un passaggio dell’audiomessaggio inviato dal premier Silvio Berlusconi ai gazebo organizzati dal Pdl nelle piazze italiane.

“POCHI PARLAMENTARI SEGUIRANNO PIFFERAI TERZO POLO” – ” Avrò la fiducia”. “Non credo che ci saranno tanti parlamentari così ingenui da accodarsi ai pifferai del cosiddetto ‘terzo polo’, a quei signori che con ambizioni personali smodate, largamente superiori ai consensi di cui dispongono, vorrebbero cambiare la legge elettorale, per rendere di fatto impossibile l’assegnazione del premio di maggioranza e diventare così arbitri della situazione, scegliendo di allearsi poi con la sinistra per il governo”.

“SINISTRA E TRADITORI VOGLIONO FARMI FUORI” – “Da alcuni mesi la vita pubblica in Italia è paralizzata da una crisi politica irresponsabile, una crisi che ci ha riportato indietro alla vecchia partitocrazia, ai suoi egoismi e ai suoi vizi, una crisi fatta di menzogne e di fango sul Presidente del Consiglio. Il fine che unisce la sinistra e i traditori del mandato elettorale è uno solo: liberarsi di Silvio Berlusconi, che rappresenta per loro un ostacolo insuperabile per la conquista del potere. Un obiettivo che vogliono raggiungere a qualunque costo”.

UNIVERSITA’: “SINISTRA CON VIOLENZA CONTRO RIFORMA” – “Stiamo per varare definitivamente la riforma dell’università, già approvata dalla Camera, che rappresenta una svolta di grande importanza per l’avvenire dei giovani. E’ per questo che la sinistra, incurante dei veri interessi degli studenti, cerca di combattere questa riforma per le strade in maniera violenta e strumentale. Ma noi andremo avanti, perché vogliamo aprire ai giovani la strada del merito, dello studio e della ricerca, affinché possano competere in Europa”.

GIUSTIZIA: “RIFORMA IN PRIMO CDM UTILE DOPO 14” – La riforma della giustizia “é pronta” e “la approveremo nel primo Consiglio dei Ministri dopo il voto del 14 dicembre, dal quale voto sono certo che il governo riceverà una rinnovata fiducia”.  Nel messaggio il premier aggiunge anche: “Siamo al lavoro sulla riforma del fisco, con 4 tavoli tecnici in collaborazione con i rappresentanti dei sindacati e delle imprese”. “MISERRIMO CHI NON RISPETTA MANDATO ELETTORI” – “Lo sappiano tutti: chi non rispetta il mandato degli elettori dà prova di non avere a cuore l’interesse dell’Italia, ma di pensare soltanto al proprio tornaconto, alle proprie miserrime ambizioni di carriera. Diciamo tutti insieme un bel “no” alla vecchia partitocrazia, diciamo tutti un bel “no” alla sinistra, diciamo tutti un bel “no” a chi avrà l’impudenza, ma speriamo che nessuno lo faccia, di tradire il voto dei cittadini”. “NON DARO’ GOVERNO A CARROZZONE DI OPPORTUNISTI” – “Vi chiedo, quindi: vogliamo mettere di nuovo il destino dell’Italia in mano ai reduci, ai faccendieri della vecchia politica, che sono gli stessi che hanno provocato l’enorme debito pubblico che è diventato la palla al piede dell’Italia?”. Berlusconi torna ad utilizzare il suo ‘cavallo di battaglia’ elettorale: le domande retoriche. “Vogliamo affidare il futuro nostro e delle nostre famiglie ad una sinistra che reintrodurrebbe l’Ici, che introdurrebbe una imposta patrimoniale anche sui più piccoli appartamenti, che vorrebbe portare al 25 per cento l’imposta sui risparmi investiti nei Bot e nei Cct?”, chiede il presidente del Consiglio. “Una sinistra – aggiunge – giustizialista che incentiverebbe le intercettazioni a gogò e che consentirebbe il pagamento in contanti solo fino a 100-200 euro? Ci troveremmo dentro uno stato di polizia tributaria! Possiamo fidarci di una sinistra e di questi suoi nuovi alleati, che potrebbero tradire il mandato elettorale, che vogliono spalancare le frontiere agli immigrati clandestini e dare loro il diritto di voto in pochi anni, per cambiare così il peso dei moderati che sono oggi la maggioranza del Paese?” “Dobbiamo accettare di conseguenza di consegnare le redini del governo a una ammucchiata di vecchi comprimari del vecchio, vecchio teatrino della politica, a dei politicanti che fanno politica da quasi 40 anni, che sono sempre stati figure di secondo piano nei vecchi partiti e che non hanno mai, mai dimostrato di sapere fare qualcosa di buono e di utile per il nostro Paese? Non è un rischio troppo grande affidarsi a questo carrozzone carico di politicanti e di opportunisti? Non è più sicuro – conclude -, per il bene delle famiglie e delle imprese, in una parola per il bene dell’Italia, sostenere questo governo, il governo del fare, che ha lavorato, che lavora tanto, che ha fatto molte cose giuste e che vuole continuare a farle, completando la realizzazione del programma votato dagli elettori?”.

GOVERNO: “CON CRISI ITALIA BERSAGLIO SPECULAZIONE” – Continuare sulla strada del rigore di bilancio “è l’unica soluzione valida per garantire all’Italia la stabilità di governo e per evitare al nostro Paese di diventare, senza di noi, un possibile bersaglio della speculazione internazionale”. “Oggi – rileva il presidente del Consiglio – l’Italia ha bisogno di tutto, tranne che di una crisi di governo e di una crisi di stabilità. Le agenzie internazionali di rating hanno confermato più volte la fiducia nell’Italia e nei nostri titoli di Stato, ma hanno posto una condizione precisa: che si mantenga la stabilità di governo. Se si realizzasse invece ciò che vogliono insieme i traditori del mandato elettorale e la sinistra, si aprirebbe una crisi politica al buio, una grave situazione di instabilità non certo gradita ai mercati. Un rischio che bisogna evitare. L’intento che abbiamo è quello di portare a termine la legislatura, tenendo i conti in ordine come abbiamo fatto sinora, raccogliendo il plauso, tra l’altro, di tutte le istituzioni internazionali come, per fare un nome solo, il Fondo Monetario, e di tutte le agenzie di rating, e senza mettere mai, mai, le mani nelle tasche dei contribuenti”, aggiunge. “Questo – sottolinea – è un vero miracolo, se si considera che abbiamo ereditato dai governi del compromesso storico il terzo debito pubblico del mondo, senza essere la terza economia mondiale”.

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