Belgio, Facebook non potrà tracciare navigazione Entro 48 ore il social dovrà attivarsi altrimenti scatterà una multa da 250 mila euro al giorno
Facebook deve smettere di trattare e tracciare le abitudini di navigazione delle
persone che navigano su internet in Belgio. Lo ha deciso lunedì la Corte civile
del tribunale di Bruxelles, in seduta urgente. Il social network più popolare del
pianeta, di fermare entro 48 ore la tracciabilità nei confronti di quegli utenti
che non sono membri del social network statunitense, in caso contrario scatterebbe
una sanzione di 250 mila euro al giorno. La denuncia è stata proposta da parte dell’autorità
belga per la tutela della privacy, che accusa Facebook di conservare le informazioni
sulla privacy degli utenti di Internet anche se non sono membri del social network.
Facebook ricorrerà in appello contr la sentenza del Tribunale, ha annunciato in
un comunicato il portavoce della società Mark Zuckerberg. Il giudice belga contesta
l’uso dei cookies del social network, queste acquisizioni persistenti di dati o le
abitudini degli utenti di Internet, che continuano a tenerne traccia. I cookie HTTP
(più comunemente denominati cookie web, o per antonomasia cookie) sono un tipo particolare
di magic cookie, una sorta di gettone identificativo, usato dai server web per poter
riconoscere i browser durante comunicazioni con il protocollo HTTP usato per la navigazione
web. Tale riconoscimento permette di realizzare meccanismi di autenticazione, usati
ad esempio per i login; di memorizzare dati utili alla sessione di navigazione, come
le preferenze sull’aspetto grafico o linguistico del sito; di associare dati memorizzati
dal server, ad esempio il contenuto del carrello di un negozio elettronico; di tracciare
la navigazione dell’utente, ad esempio per fini statistici o pubblicitari. Date le
implicazioni per la riservatezza dei naviganti del web, l’uso dei cookie è categorizzato
e disciplinato negli ordinamenti giuridici di numerosi paesi, tra cui quelli europei,
inclusa l’Italia. Così mantenendo i cookie Facebook è a conoscenza dei potenziali
interessi e preferenze degli utenti. Questi cookie vengono memorizzati dal sito web
per un biennio e Facebook può consultarli ogni volta che un utente arriva su una
pagina di Facebook o la pagina di un sito dove si può indicare o consigliare (il
contenuto) ad altri utenti di Facebook “, spiega il Tribunale. Nel dettaglio, un
cookie è una stringa di testo di piccola dimensione inviate da un web server ad
un web client (di solito un browser) e poi rimandati indietro dal client al server
(senza subire modifiche) ogni volta che il client accede alla stessa porzione dello
stesso dominio web. Il giudice del procedimento sommario ha inoltre ordinato che
i dati personali, Facebook li può utilizzare solo se l’utente dà espressamente
il suo consenso, come previsto dalla legge belga di protezione della privacy. L’azienda
ha minimizzato i disagi agli utenti belgi, sottolineando come la legge di riferimento
per la privacy sia solo quella irlandese, perché è in Irlanda che si trova la sede
europea del sociale network. Un argomento utilizzato anche in altri Paesi, compresa
la Germania. Tale sentenza comporta commenta Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello
dei Diritti [1] ,la conseguenza che l’autorità irlandese di controllo è tenuta
a esaminare la sentenza del Tribunale belga con tutta la diligenza necessaria e che
a essa spetta, al termine della sua indagine, decidere se, in forza della decisione,
occorre sospendere tracciabilità nei confronti di quegli utenti che non sono membri
del social network statunitense verso gli Stati Uniti perché tale paese non offre
un livello di protezione dei dati personali adeguato.