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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 29 APRILE 2024

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Battesimo di “Prima Persona” a Reggio Calabria

Battesimo di “Prima Persona” a Reggio Calabria

Le associazioni locali antimafia hanno illustrato al vicepresidente vicario del Parlamento europeo le azioni concrete messe in campo. L’hotel Excelsior ha ospitato il forum sulla legalità organizzato dall’associazione politico culturale guidata da Gianni Pittella. In occasione dell’incontro è stata consegnata una targa alla memoria del Colonello Carmine Fazio

Battesimo di “Prima Persona” a Reggio Calabria

Le associazioni locali antimafia hanno illustrato al vicepresidente vicario del Parlamento europeo le azioni concrete messe in campo. L’hotel Excelsior ha ospitato il forum sulla legalità organizzato dall’associazione politico culturale guidata da Gianni Pittella. In occasione dell’incontro è stata consegnata una targa alla memoria del Colonello Carmine Fazio

 

 

Il tour di “Prima Persona” fa tappa a Reggio Calabria per parlare insieme ai rappresentanti delle associazioni che operano in favore della legalità, delle azioni concrete messe in campo e di ciò che al territorio necessita. Dopo il saluto di Giampaolo Latella, referente reggino di “Prima Persona”, che ha introdotto i lavori del forum sottolineando l’importanza di questi incontri per dare voce a chi opera quotidianamente contro il malaffare ma soprattutto cerca giorno dopo giorno di costruire un circuito virtuoso che faccia risanare non solo l’immagine di Reggio Calabria ma le fondamenta della città stessa. Un uomo che ha sempre operato su questa scia è stato il compianto Colonello Cosimo Fazio a cui è stata dedicata una targa in sua memoria per l’impegno esemplare di cittadino e di uomo. A riceverla la famiglia presente in sala, a cui Gianni Pittella ha tributato parole di elogio per l’impegno del loro congiunto che fino all’ultimo ha svolto impeccabilmente il proprio dovere.
«Da anni – ha dichiarato Giuseppina Garreffa, Direttore USS per i Minori – sentiamo parlare di legalità. Tutti concordiamo su una cosa ovvero quello che la mafia si combatte dalla base. La legalità non si insegna ma si costruisce. I ragazzi che vivono in determinati contesti devono essere estirpati da quel tessuto irto e malsano. Il sistema legale non può far finta di niente, deve operare costantemente. Noi in qualità di Ufficio Servizi Sociali per i Minori dobbiamo, e lo stiamo già facendo, creare quei progetti che istruiscano i giovani alla legalità con azioni mirate per educare loro e anche le loro famiglie la dove è possibile alla coscienza civile».
«L’impegno per la legalità – ha osservato il giornalista Carmine Fotia che ha moderato l’incontro – deve essere continuo, deve essere costante non dettato dall’emozione del momento dopo fatti di cronaca eclatanti».
«Concordo con il Dr. Fotia – ha sottolineato Mimmo Nasone, referente di Libera Calabria – poiché spesso le famiglie che subiscono dei drammi immensi spenti i riflettori sono lasciate sole e rimangono così ulteriormente vittime. La nostra azione è tesa per appoggiare e sostenere queste vittime che vivono situazioni dolorose gravissime che si ritrovano abbandonate da tutti e tutto. Viviamo in una regione con un tasso di criminalità elevatissimo che viaggia sotto braccio della politica messa in evidenza dai numerosi scioglimenti per mafia dei comuni locali. Non solo, ma i veri problemi delle comunità che vivano in questi territori sono molteplici e spesso vengono ignorati, dal canto nostro crediamo che ci vuole giustizia, polite sociali e risorse vere che giungano nei luoghi che diano gambe alle persone immobilizzate dalla crisi e dall’assenza di servizi reali. Per concludere – ha detto infine Nasone – vorrei porre all’attenzione dell’ onorevole Pittella due proposte: la prima che possa portare a livello europeo il progetto che tutti i beni comunitari confiscati alla mafia siano devoluti per un utilizzo sociale; la seconda che all’interno del piano dei fondi 2014- 2020 siano previste sovvenzioni per i progetti a favore della legalità».
Successivamente ha preso la parola Simona Spagna referente di Banca Etica che ha presentato alla platea questo particolare istituto di credito. «Io sono una banchiera ambulante, nel senso che appartengo ad un istituto che è realmente vicino alle persone. Banca Etica è una banca nata dal terzo settore, una banca che sta sul territorio e che basa la sua opera su tre verticali: trasparenza, democrazia, e abolizione della speculazione. I nostri clienti sanno chi siamo e soprattutto con chi operiamo; per tutti offriamo trattamenti unitari e all’interno della nostra organizzazione esistono dei gruppi che operano da filtro per non rischiare di far entrare all’interno della banca soggetti poco puliti. Punti fondamentali della nostra azione sono: favorire l’accesso al credito per evitare che la cittadinanza, per intoppi burocratici, si rivolga all’usura e la collaborazione virtuosa con le associazioni che operano a favore della legalità come quelle presenti questa sera. Anche noi vogliamo fare una proposta al rappresentante dell’Unione Europea, cioè vorremo che si potesse alimentare un fondo, gestito dalla fondazione “Interesse Uomo”, che possa consentire di sostenere finanziariamente le impresi giovanili under 35».

L’intervento di Nuccio Barillà (rappresentante della segreteria nazionale di Legambiente) è stato tutto impostato sulla questione delle ecomafie che «soffocano – ha dichiarato – l’economia. Non esiste impegno ecologico se non esiste un impegno antimafia. Ogni anno noi presentiamo un documento che testimonia con dati allarmanti un quadro pauroso di stretta commistione tra mafie e traffici di rifiuti tossici. La Calabria, purtroppo, occupa il podio in quasi tutti i settori analizzati. Queste azioni avvelenano l’economia pulita. Il comparto turismo poi è il “piatto ricco” per le cosche, che accompagnate da un’ imprenditoria miope crea un sistema che non solo non migliora i territori ma che fa da supporto ad azioni illegali che offuscano sempre più le nostre zone. come una galleria per finanziamenti che saranno utilizzati per altre cose. La nostra proposta di oggi è quella di introdurre nel codice penale una legge per contrastare i delitti economici con evidenza all’inquinamento ambientale e al disastro ambientale».
«Stiamo provando – ha affermato Giacoma Zappia, Presidente cooperativa Valle del Marro – ha costruire la legalità come si diceva in apertura dei lavori. Come formiche ci muoviamo piano ma vorticosamente per realizzare qualcosa di stabile e duraturo. Briciola dopo briciola cerchiamo di fornire una risposta sana al territorio. La nostra scelta di vita speriamo sia di esempio per tutti, lavorare nella piana di Gioia Taura all’interno di un bene confiscato alla mafia è un qualcosa di concreto di tangibile che sta contagiando virtuosamente molte persone. Da questi territori abbiamo creato un economia sana e abbiamo posto realmente il seme della legalità».
Tante proposte, tante testimonianze ma soprattutto tante voci che ne rappresentavano altre ancora e su questa base il vicepresidente vicario del parlamento europeo ha detto nel suo intervento: «la qualità degli interventi di questo pomeriggio sono testimonianze tangibili dell’impegno delle associazioni presenti che operano su questo difficile territorio. L’associazione che rappresento vuole dare importanza alla persona intesa come un’unità inserita in rete. Un’associazione pre-partitica che si occupi di legalità, di mediterraneo, di servizi. Il tour che abbiamo organizzato vuole essere testimonianza di presenza sul territorio, non per fare passarella, ma per parlare con chi opera realmente su i vari luoghi. Sono loro che ogni giorno combattono il malaffare l’illegalità in senso lato. Solo andando nei territori si può avere il reale polso della situazione, capire cosa c’è già di positivo ma soprattutto capire dove si deve intervenire. Sul come intervenire, entrate in campo voi associazioni del terzo settore che dovete esprimere quali sono le azioni idonee per combattere la criminalità in tutti i luoghi e in tutte le forme che prende. Le idee per contrastare globalmente queste criticità sono tante che possono partire a mio avviso dalla creazione delle ZES ovvero le zone economiche speciali; quelle zone che prevedono un regime fiscale e amministrativo particolare così da poter far delocalizzare i finanziamenti su determinate zone strategiche. Non si può parlare di crescita con questo deficit infrastrutturale; è inconcepibile che l’alta velocità si ferma a Salerno eliminando di fatto tutte le altre regioni meridionali dal sistema di sviluppo nazionale. Dobbiamo appoggiare un’ industria sana che rispetti l’ambiente e le persone, un paese che non presta attenzione all’industria è un paese che taglia i legami verso il futuro. Si deve sostenere l’agricoltura di qualità, va sostenuto il turismo che si batte contro la speculazione del settore. Nello specifico in Calabria si deve creare un sistema logistico adeguato attorno a Gioia Tauro, a quella porta fondamentale sul Mediterraneo che attualmente non è assolutamente idonea. Concordo con i vari relatori che l’educazione alla legalità passa attraverso la scuola e attraverso le famiglie e in quest’ottica sto raccogliendo le firme per introdurre nuovamente l’insegnamento dell’educazione civica nelle classi italiane. Mi spenderò affinché una parte dei 30miliardi di fondi europei destinata all’Italia, venga utilizzata per sostenere i progetti che ruotano attorno al binomio cultura-legalità e al sostegno concreto alle associazioni che operano nei luoghi confiscati alle mafie. Il tema democrazia e finanza è un tema delicato che richiede competenza e unità di interventi da parte dei paesi europei. In sede europea mi spenderò per creare azioni volte a combattere le ecomafie, e proporrò ai miei colleghi che una parte della nostra indennità sia rivolta al fondo per i giovani di cui parlava la dottoressa Spagna. Stasera – ha concluso Gianni Pittella – abbiamo dimostrato che c’è una altro sud, un sud che merita di tornare alla ribalta e che non merita il giudizio denigratorio dell’opinione nazionale. Infine vorrei sottolineare che il nostro sviluppo, lo sviluppo del mezzogiorno e dell’Italia intera passa dal Mediterraneo, che attualmente registra situazioni di forte tensione. Mi auguro che l’appello del Papa che in sede europea condividiamo di evitare un intervento armato in Siria sia accolto, poiché la guerra sarebbe perdita umana e perdita di opportunità di sviluppo».