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TAURIANOVA (RC), DOMENICA 28 APRILE 2024

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Bancarotta da 8 mln di euro, arrestato imprenditore di Villa San Giovanni Le indagini si sono concentrate sul passivo accumulato dall’azienda e sulla distrazione di somme di denaro in danno dei creditori insinuatosi, a vantaggio del medesimo e di pochi altri soggetti

Bancarotta da 8 mln di euro, arrestato imprenditore di Villa San Giovanni Le indagini si sono concentrate sul passivo accumulato dall’azienda e sulla distrazione di somme di denaro in danno dei creditori insinuatosi, a vantaggio del medesimo e di pochi altri soggetti
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I Finanzieri della Tenenza della Guardia di Finanza di Villa san Giovanni, su richiesta della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, hanno tratto in arresto nr. 1 imprenditore di Villa San Giovanni, con l’accusa di bancarotta fraudolenta relativa alla distrazione di una somma pari a circa 8 milioni di euro.

L’attività investigativa, iniziata nel corso dell’anno 2014 dopo la dichiarazione di fallimento emessa con sentenza del Tribunale di Reggio Calabria, su delega della locale Procura della Repubblica che ha attenzionato la procedura concorsuale del fallimento della Società Cooperativa M.S.F., facente capo all’imprenditore.

In particolare, le indagini si sono concentrate sul passivo accumulato dall’azienda e sulla distrazione di somme di denaro in danno dei creditori insinuatosi, a vantaggio del medesimo e di pochi altri soggetti.

I finanzieri hanno eseguito una certosina analisi economico-finanziaria dei rapporti commerciali intrattenuti dalla cooperativa. All’esito di tali investigazioni è stato possibile per le Fiamme Gialle appurare come il legale rappresentante della società in fallimento, al fine di sottrarre disponibilità finanziarie alla procedura concorsuale, abbia distratto circa otto milioni di euro.

Lo stesso, formalmente intestava ad altro soggetto, la titolarità di una nuova cooperativa, di fatto riconducibile al medesimo imprenditore.

L’articolata attività investigativa in materia di reati fallimentari è stata indirizzata sia a ricostruire il reale valore dei rapporti economici che l’effettiva situazione patrimoniale della società fallita. Dalle sopra descritte analisi è emerso che il rappresentante legale della società “decotta” ha dolosamente posto in essere un’attività criminosa, attraverso il sistematico omesso pagamento delle imposte dovute a titolo di contributi previdenziali e fiscali, facendo, di fatto, pagare alla collettività la gestione dell’azienda e, mediante la falsificazione di atti sociali, distraeva fondi a vantaggio proprio e di alcuni creditori a svantaggio di tutti gli altri.

L’esito delle indagini è stato, quindi, riepilogato, dai finanzieri in informative di Polizia Giudiziaria, a seguito delle quali la locale A.G., condividendo appieno le risultanze investigative, ha richiesto al competente GIP l’emissione della relativa misura coercitiva cautelare di tipo personale. Il Tribunale di Reggio Calabria, concordando con l’assunto investigativo, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti dell’imprenditore.