Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

Torna su

Torna su

 
 

Bambino allontanato da scuola, la condanna di Marziale Il Garante dei minori ha inviato una nota al ministro dell'Istruzione

Bambino allontanato da scuola, la condanna di Marziale Il Garante dei minori ha inviato una nota al ministro dell'Istruzione
Testo-
Testo+
Commenta
Stampa

Il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza della Regione Calabria, Antonio Marziale, è intervenuto stamane sulla vicenda riguardante un bambino di 5 anni e mezzo, allontanato da scuola a Reggio Calabria dopo poche ore del primo giorno.
“La dirigente scolastica – spiega il Garante – aveva accettato l’iscrizione, ma nonostante il bambino avesse iniziato il primo giorno di scuola tra festeggiamenti vari, successivamente adottava un provvedimento di sospensione e allontanamento del piccolo a causa di una comunicazione scritta del padre che negava il consenso alla frequenza scolastica senza alcuna motivazione a supporto. L’unico elemento di intelligibilità è dato dal fatto che si tratta di un confronto tra coniugi in fase di separazione, ma – sottolinea Marziale – l’istituzione scolastica non può e non deve farsi carico di dirimere i conflitti tra i genitori, ma badare esclusivamente a garantire il diritto allo studio del minore. Nella nota che ho provveduto ad inviare al Ministro dell’Istruzione, ai vari livelli di responsabilità istituzionale scolastica ed alla magistratura – continua il Garante – ho messo in rilievo come e quanto sia lesivo della dignità del bambino e del suo diritto allo studio il gesto di accoglierlo e rispedirlo a casa proprio dopo poche ore in cui aveva festeggiato, tra palloncini, bevande e dolcetti”.
“Purtroppo – conclude Marziale – siamo all’ennesimo episodio di irresponsabilità adulta, perchè non è più accettabile che ci si separi mettendo sempre di mezzo gli ignari figli minori. Ma, aldilà delle beghe che solo le autorità giudiziarie sono chiamate a dirimere, non è accettabile che la scuola non abbia tutelato il diritto del piccolino a frequentare, in mancanza di un ipotetico ed alquanto inverosimile provvedimento della magistratura che ne proibisse la frequentazione e fino a questo, ancora, grazie a Dio, non siamo arrivati. Forse la risposta che più mi attendo è che la dirigente richiami il bambino a scuola, un bambino che per colpe non sue sta accumulando un ritardo sul piano formativo di non poco conto”.