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TAURIANOVA (RC), MARTEDì 30 APRILE 2024

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Bagheria, azzerata la nuova mafia

Bagheria, azzerata la nuova mafia

Cinquecento carabinieri hanno arrestato 31 boss

di ROBERTA STRANO

Bagheria, azzerata la nuova mafia

Cinquecento carabinieri hanno arrestato 31 boss

 

di Roberta Strano

 

 

All’alba di due giorni fa, il 5 giugno, 500 carabinieri del Comando provinciale di Palermo hanno sgominato una banda di 31 mafiosi a Bagheria. L’operazione denominata ‘Reset’, coordinata dalla Procura di Palermo, ha azzerato il “mandamento” di Bagheria, e delle famiglie mafiose di Villabate, Ficarazzi e Altavilla Milicia, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, sequestro di persona, estorsione, rapina, detenzione illecita di armi da fuoco e danneggiamento a seguito di incendio.
Sono gli uomini della nuova Cosa nostra che, assieme ai boss palermitani, tra i quali spiccano Giuseppe Di Fiore e Nicolò Greco, avevano ridato vita alla Commissione provinciale.
Sono state decisive le rivelazioni di due pentiti e le denunce di 44 imprenditori e commercianti, che si sono ribellati al racket delle estorsioni.
Tra le vittime anche una casa di riposo.
Emblematica la storia di un imprenditore edile che ha denunciato il racket e si è poi suicidato, Giuseppe Sciortino, il costruttore che si è impiccato a Bagheria a marzo scorso. “Sciortino – ha detto il procuratore aggiunto Leonardo Agueci – ha coraggiosamente denunciato i suoi estorsori che lo avevano portato alla rovina economica. Poi, sommerso dai debiti, si è suicidato”.

Tra i fermati ci sono nomi come Carlo Guttadauro, Giuseppe Comparetto, uomo d’onore di Villabate, ed Emanuele Modica, di Casteldaccia, considerato affiliato alla mafia canadese. In manette anche Antonino Messicati Vitale, Giuseppe Di Fiore, Giovanni Pietro Flamia, Salvatore Lo Piparo, Giovanni Di Salvo, Michele Modica ed Emanuele Cecala, questi ultimi ritenuti responsabili anche di alcuni fatti di sangue.
Identificati anche gli esecutori materiali dell’omicidio di Antonino Canu, ucciso a Caccamo il 27 gennaio 2006, e del tentato omicidio di Nicasio Salerno, ammazzato sempre a Caccamo il 23 agosto 2005.