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Bad Bank, accordo Intesa Sanpaolo e Unicredit: insorge il Movimento 5 Stelle

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Il senatore Molinari chiede che venga istituito un ufficio di vigilanza per la tracciatura del credito

Bad Bank, accordo Intesa Sanpaolo e Unicredit: insorge il Movimento 5 Stelle

Il senatore Molinari chiede che venga istituito un ufficio di vigilanza per la tracciatura del credito

 

La notizia dell’accordo tra Intesa Sanpaolo e Unicredit per la creazione di una “bad bank” desta perplessità. L’accordo ha coinvolto anche la società di consulenza Alvarez & Marsal e il fondo di investimento newyorkese Kohlberg Kravis Roberts (Kkr). Una nuova struttura riceverà i crediti difficili da riscuotere : il valore complessivo del portafoglio che sarà conferito alla nuova società creata “ad hoc” dovrebbe aggirarsi sui 2 miliardi di euro. Si tratta di crediti vantati dalle due banche nei confronti di una decina di grandi aziende industriali e di servizi, che verranno – per così dire – risanate e riportate a redditività.
La storia recente ci ha insegnato a non fidare troppo in queste operazioni. A nostro avviso il governatore della Banca d’Italia dovrebbe assicurarsi – ed assicurare al Paese – che questi crediti non facciano giri strani, finendo in qualche fondo d’investimento e/o emissioni obbligazionarie, vendute poi “inavvertitamente” al dettaglio – magari dalle stesse banche – alla propria clientela. Nella fretta di sancire questo accordo, ci si è dimenticati – ahimé – di fornire i dettagli più importanti di tale operazione, primo tra tutti il monitoraggio sulle sofferenze bancarie.
Noi del M5S, nel portare avanti la battaglia sulla trasparenza a tutela dei consumatori, da sempre considerati come “parco buoi”, abbiamo interrogato il ministro competente affinché attivi – sin d’ora – un ufficio di vigilanza per realizzare un processo di tracciatura del credito ceduto, evitando destinazioni in frode ai risparmiatori.
Una richiesta obbligata, considerando che le banche hanno la brutta abitudine di servire i grandi gruppi storicamente intrecciati in patti di sindacato dai riflessi imprevedibili per il pubblico risparmio.
Il Governo deve garantire, assolvendo a precisi obblighi costituzionali, ai risparmiatori la massima correttezza dello svolgimento di questa operazione. E’ tristemente nota l’attenzione riservata dagli ultimi governi verso il sistema bancario in occasione di regalie (come il recente caso delle quote della banca d’Italia) ; un sistema, d’altronde, sempre ben disposto ad assorbire titoli del debito di un paese senza alcuna politica economica organica degna di quella che è stata – diverso tempo fa, ormai – una delle maggiori potenze industriali del pianeta.
Occorre spezzare questo circolo vizioso, occorre avere il coraggio di dire che il re è nudo !