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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 12 DICEMBRE 2024

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Avviso di garanzia per l’ex fidanzata di Bergamini, accusata di omicidio volontario

Avviso di garanzia per l’ex fidanzata di Bergamini, accusata di omicidio volontario

| Il 16, Mag 2013

Provvedimento notificato a Isabella Internò, ex fidanzata del calciatore del Cosenza morto sotto un camion nel 1989    Caso Bergamini, l’amico Simoni: “Presentai Isabella a Denis

Avviso di garanzia per l’ex fidanzata di Bergamini, accusata dell’omicidio volontario del calciatore

Il provvedimento è stato notificato a Isabella Internò, ex fidanzata di Donato Bergamini, il calciatore del Cosenza morto sotto un camion il 18 novembre 1989 sulla strada statale 106 jonica. L’avviso è stato emesso dalla Procura di Castrovillari che nel giugno del 2011 ha riaperto le indagini sulla morte del calciatore

 

CASTROVILLARI (COSENZA), 16 MAG – Dopo quasi un quarto di secolo si apre uno squarcio sulle cause della morte di Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza morto il 18 novembre del 1989 a Roseto Capo Spulico. Inizialmente si pensò ad un suicidio, ma ora, a distanza di 24 anni, la Procura di Castrovillari ha deciso di indagare l’ex fidanzata del calciatore, Isabella Internò, per il reato di omicidio volontario in concorso. La nuova inchiesta, dopo le ripetute insistenze dei familiari di Bergamini, è stata avviata dopo una perizia dei Ris di Messina dalla quale è emerso che il calciatore non si gettò sotto un camion, ma era già morto quando fu investito. Isabella Internò è l’unica testimone oculare di quel presunto incidente stradale che, fino a qualche anno fa, era ritenuto la causa della morte del calciatore. Ad avvalorare la tesi che il calciatore si fosse suicidato erano state, all’epoca, proprio le testimonianze dell’ex fidanzata di Bergamini e del camionista che era alla guida del mezzo carico di agrumi che avrebbe investito il calciatore. I familiari di Bergamini portarono poi all’attenzione dei magistrati di Castrovillari una serie di elementi che indussero la Procura ad aprire una nuova inchiesta ipotizzando il reato di omicidio. E proprio in quest’ambito l’ex fidanzata del calciatore fu sentita in qualità di testimone. La svolta nelle indagini, però, è arrivata l’anno scorso quando i Ris di Messina, dopo aver valutato le ferite inferte sul corpo, gli abiti e gli oggetti indossati da Bergamini, giunsero alla conclusione che si sia trattato di omicidio. E così, dopo altri accertamenti e indagini, la Procura di Castrovillari ha deciso di indagare l’ex fidanzata del calciatore, che è anche l’unica testimone della sua morte. A breve gli inquirenti avvieranno una serie di interrogatori. Negli ambienti investigativi si fa sempre più strada l’ipotesi che Isabella Internò fosse presente all’omicidio, ma che ad eseguirlo materialmente sarebbe stato qualcun altro. Ed é proprio sulla base di questa ipotesi che l’attenzione investigativa si sta soffermando sui conoscenti e gli amici della ragazza che a breve sfileranno davanti ai magistrati per raccontare quanto è a loro conoscenza. Gli inquirenti sentiranno anche la stessa Isabella Internò, che ora comparirà davanti ai magistrati nella veste di indagata. In merito all’avviso di garanzia che le è stato notificato la donna si dice sorpresa ma non preoccupata e taglia corto affermando che “non è la serata giusta per parlare della vicenda”. Sul movente dell’omicidio di Bergamini, negli anni, sono state avanzate molte ipotesi più o meno misteriose. Ora anche su questo fronte gli investigatori ritengono di avere il quadro chiaro. All’origine del delitto ci sarebbe stata una relazione sentimentale tormentata e tumultuosa che spesso era turbata da litigi dovuti alla differenza caratteriale tra Bergamini e Isabella Internò. La sorella del calciatore, Donata Bergamini, si è detta “profondamente triste. Nel mio cuore – ha aggiunto – il pensiero va solo a mio fratello, al quale hanno tolto la vita nel pieno della sua gioventù”. Il legale della famiglia Bergamini, Eugenio Gallerani, ha ricordato che “con una prima indagata abbiamo visto un ribaltamento della storia giudiziaria”.

LEGALE FAMIGLIA: CHE MIRACOLO E’ STATO! CON PRIMA INDAGATA ABBIAMO VISTO RIBALTAMENTO STORIA GIUDIZIARIA
“Che miracolo è stato! L’unica cosa che voglio dire è che un caso archiviato come suicidio nel lontano 1992 dopo vent’anni è stato riaperto, dopo un lavoro che abbiamo fatto con la famiglia Bergamini di un anno e mezzo, con l’ipotesi di omicidio volontario”. Il legale della famiglia Bergamini, Eugenio Gallerani, commenta così gli sviluppi dell’ inchiesta sulla morte di Denis Bergamini, calciatore del Cosenza morto nel 1989 in circostanze mai chiarite e che ora stanno emergendo, dalla nuova inchiesta, dopo 24 anni. Inchiesta voluta da Gallerani e famiglia Bergamini, “che abbiamo sollecitato – spiega l’avvocato – portando alla procura di Castrovillari nuovi elementi d’indagine che mettevano in luce che quelle precedenti erano farraginose e malfatte: la procura ha ritenuto valide le nostre indicazioni ed è un riconoscimento del lavoro svolto”. “L’inchiesta è a carico di ignoti – ricorda Gallerani sul fatto che si deve individuare chi avrebbe ucciso Denis – lo è ancora per omicidio volontario, ma dopo due anni di indagini con una prima indagata (l’ex fidanzata Isabella Internò, ndr) abbiamo visto un ribaltamento della storia giudiziaria. Soddisfazione? Di soddisfazione non si può parlare per la morte di un ragazzo di 27 anni cui è stata strappata la vita nel momento più bello e importante”. Denis Bergamini era un punto di riferimento del Cosenza in serie B e nel 1989 era stato richiesto dal Parma e dal suo ex allenatore Bruno Giorgi nella Fiorentina: “Avrebbe dovuto giocare con Baggio – ricorda l’avvocato – Se fosse andato a Firenze o anche a Parma sarebbe diventato un importante giocatore di serie A, invece…”. Invece morì e fu trovato cadavere sulla statale Jonica, si disse allora perché suicida contro un camion. Con lui quel giorno c’era Isabella Internò, oggi indagata in concorso per omicidio volontario. Lo scenario che si apre ora? Il legale non risponde per rispetto di un’indagine seria e meticolosa della Procura di Castrovillari, ma è riconducibile ad una morte legata a motivi sentimentali, a situazioni violente innescate dal rapporto con la Internò.

SU SITO COSENZA CALCIO RITRATTO EX FIDANZATA
Isabella Internò, di 43 anni, unica testimone oculare della sera del 18 novembre 1989, in tutti questi anni non ha mai cambiato versione su quanto è accaduto insistendo nel portare avanti la tesi del suicidio di Denis Bergamini. A lei dedica oggi un’ampia ricostruzione il sito ufficiale del Cosenza calcio. “Isabella e Donato – si afferma nell’articolo che compare sul sito – si erano conosciuti nel 1985, pochi mesi dopo l’arrivo a Cosenza di Denis. Sono stati insieme tre anni e il calciatore andava anche a casa della ragazza, a Rende. Erano molto giovani entrambi. Lei, all’inizio, aveva 16 anni, lui non ne aveva ancora compiuti 23. La loro storia d’amore è stata tormentata e tumultuosa, come ammette la stessa Isabella. Che si autodefinisce ‘fidanzata quasi ufficiale’ di Bergamini dal 1985 e fino al mese di novembre del 1988. ‘Vi era tra di noi – raccontera’ ad Ottavio Abate, all’epoca pm alla Procura di Castrovillari – un sincero rapporto affettuoso che però era spesso turbato da litigi dovuti alla differenza di carattere esistente tra di noi. Ci lasciavamo e ci riprendevamo, anche perché io non potevo, malgrado le difficoltà, fare a meno di lui. Il rapporto continuò, tra alti e bassi, fino alla primavera del 1989. Da circa sei mesi Isabella e Denis non si sentivano più. Secondo la ragazza fu Donato a cercarla, ma in molti – prosegue il sito – sostengono che sia stato il contrario.

NEL LIBRO DI PETRINI VERITA’ CHE STA EMERGENDO
La possibile verità che sta emergendo in queste ore sulla morte di Denis Bergamini era stata raccontata anni fa da Carlo Petrini in un libro. Ex calciatore, Petrini (morto il 16 aprile dell’anno scorso, all’età di 64 anni) pubblicò il libro intitolato “Il calciatore suicidato” (Kaos editore), in cui indagò approfonditamente sulla misteriosa morte di Bergamini, sostenendo che la morte del calciatore fosse avvenuta per mano della criminalità locale, nonostante la magistratura ordinaria avesse attribuito la scomparsa di Bergamini a suicidio. Petrini successivamente pubblicò altri otto libri, l’ultimo dei quali è intitolato Lucianone da Monticiano, uscito nel 2012. Nel 2000 Petrini scrisse la sua autobiografia, intitolata “Nel fango del dio pallone”, in cui narrò in prima persona fatti e trascorsi nel mondo del calcio. In particolare, il libro denunciò la pratica del doping che già negli anni ’60-’70 era dilagante. Petrini scrisse di avervi fatto ricorso più volte, con la complicità dei medici sportivi, ma è l’intero sistema-calcio che nel libro venne messo sotto accusa, con le partite già decise in anticipo dalle stesse società e i pagamenti in nero.

A BREVE INTERROGATORI, IPOTESI MOVENTE PRIVATO
Una raffica di interrogatori inizieranno a breve nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio di Denis Bergamini. Gli inquirenti non escludono di poter sentire l’ex fidanzata del calciatore ucciso, Isabella Internò, che è indagata per il concorso in omicidio volontario. Saranno sentiti anche amici e conoscenti della ragazza per cercare di ricostruire con esattezza la dinamica del delitto e riuscire ad individuare gli autori dell’omicidio. Negli ambienti investigativi, infatti, si fa strada sempre di più l’ipotesi che l’ex fidanzata fosse presente all’omicidio ma che ad eseguirlo materialmente sarebbe stata qualche altra persona. E proprio sulla base di questa ipotesi che l’attenzione investigativa si sta soffermando sui conoscenti e gli amici della ragazza che a breve potrebbero essere invitati a comparire davanti ai carabinieri ed ai magistrati della Procura di Castrovillari per raccontare quanto è a loro conoscenza. Diventa sempre più accreditata, invece, la ricostruzione secondo la quale l’autista del camion che investì Bergamini è estraneo a tutta la vicenda. Anche sul fronte del movente del delitto negli ambienti investigativi sembra esserci una idea ben precisa che sarebbe riconducibile a motivi privati-passionali. L’omicidio di Bergamini potrebbe essere scaturito proprio a causa di quel rapporto ‘turbolento’ che il calciatore aveva con la sua ragazza.
SORELLA: SENTIMENTO DI PROFONDA TRISTEZZA
“In un giorno come questo il sentimento che prevale in me è di profonda tristezza. Nel mio cuore il pensiero va solo a mio fratello, cui hanno tolto la vita nel pieno della sua vita”. Sono le parole di Donata Bergamini, la sorella gemella di Denis Bergamini, calciatore del Cosenza, morto nel 1989 in circostanze mai chiarite e che ora stanno emergendo, dalla nuova inchiesta, dopo 24 anni. La donna non è voluta entrare nel merito dell’inchiesta e si è limitata a prendere atto delle evoluzioni che erano attese, confidando nel lavoro della Magistratura. “Voglio ricordare – ha detto – Denis felice come l’ho conosciuto fin da quando era bambino, nella mia mente rivedo sempre il suo sorriso di un bambino felice diventato ragazzo, sempre pronto ad aiutare gli altri. Nessuno merita di morire nel modo in cui è morto Denis, era proprio un bravo ragazzo e certo non meritava tutto questo, amava la vita come aveva detto nell’ultima intervista che rilasciò alla stampa pochi giorni prima che qualcuno gliela togliesse”.