Attribuzione funzioni alla MetroCity, si insedia il gruppo di lavoro: “Immotivati ritardi da parte della Regione” Il Consigliere delegato Giordano ha coordinato il tavolo istituito a Palazzo Alvaro al quale hanno preso parte i consiglieri Conia, Fuda, Mantegna e Minicuci
Si è insediato il gruppo di lavoro, presieduto dal consigliere Giuseppe
Giordano, che si occuperà di aprire un serrato confronto con la Regione per
il processo di riordino istituzionale e l’attribuzione di funzioni
aggiuntive alla Città Metropolitana. Ne fanno parte, oltre al presidente,
anche i consiglieri Antonino Minicuci, Michele Conia, Salvatore Fuda e
Domenico Mantegna.
La riunione è stata aperta dal consigliere Giordano che ha parlato di
«partita fondamentale per l’intero territorio metropolitano». «Così
importante – ha spiegato – che le diverse, ma convergenti, mozioni che
hanno delineato gli obiettivi e costituito il gruppo di lavoro sono state
sempre licenziate all’unanimità dall’intero Consiglio, oltre ogni
appartenenza politica. Il tema è uno dei punti fondamentali delle linee di
mandato del sindaco Falcomatà e l’iniziativa è finalizzata affinché la
Regione risolva, una volta per tutte, questa anomalia che è solo e soltanto
calabrese».
Per questo motivo, Giordano ha ringraziato tutti i partecipanti e,
soprattutto, il consigliere Minicuci per «aver stimolato l’iniziativa e la
composizione di questo gruppo attraverso mozioni ,ma anche vari interventi
nel corso del tempo». Il presidente ha proposto «un metodo di lavoro
ipotizzando un articolato cronoprogramma, in modo che il gruppo di lavoro
possa entrare nel vivo producendo atti che dovranno sostanziare e
corroborare una battaglia istituzionale di vitale importanza».
Lo stesso Minicuci, preliminarmente, ha espresso la propria gratitudine al
sindaco facente funzioni, Carmelo Versace, che «ha permesso l’attivazione
immediata del “pool” e delegato il consigliere Giordano a presiederlo».
Si è entrati, quindi, nel merito della questione lamentando «i forti ed
immotivati ritardi della Regione che, non ottemperando alle norme di legge,
si rende protagonista di un atto fortemente lesivo e discriminatorio nei
confronti di una popolazione di oltre 500 mila abitanti».
«Non c’è più tempo da perdere – è stato ribadito dallo stesso Minicuci –
anche perché, la mancata assegnazione delle funzioni, si aggiunge alla
posizione già scomoda che vede la Regione in difetto da sette anni, anche
rispetto anche alle quattro province calabresi, poiché il tema della Città
Metropolitana si coniuga anche con il resto delle province non essendo
definita dalla Regione la riorganizzazione dell’area vasta». Di converso,
al mancato riordino è coinciso un progressivo taglio dei trasferimenti,
nonostante la Consulta con diverse pronunce abbia sancito
l’anticostituzionalità di tali decisioni, che «contrastano con l’autonomia
finanziaria degli enti locali, ledendo il principio di sussidiarietà
verticale». Il consigliere ha, quindi, ricordato le fasi del suo costante
impegno nel corso del tempo ed ha chiamato in causa il Governatore Roberto
Occhiuto, la delegata alla Città Metropolitana per la Regione, Giuseppina
Princi, ed il presidente del consiglio regionale, Filippo Mancuso che
«devono assumersi le loro responsabilità di fronte al mancato trasferimento
delle somme dovute che implica il sottosviluppo dei nostri territori».
Parole ampiamente condivise dal presidente Giordano e dai consiglieri
Conia, Fuda e Mantegna che hanno proposto di allargare il dibattito anche
all’Upi Calabria per il necessario riordino dei compiti e funzioni di “Aree
vasta” affinché «la Regione abbia chiare le difficoltà di amministrare i
territori e garantire i servizi senza funzioni e senza risorse». Più
precisamente, Antonino Minicuci ha incalzato il Governatore Occhiuto che,
«in campagna elettorale, aveva promesso di trasferire le funzioni alla
Città Metropolitana». «Ancora aspettiamo – ha chiosato – ma la pazienza è
finita».
Un «colpevole e doloso ritardo», secondo il presidente Giuseppe Giordano
che «ci spinge a riflettere quando tutte le altre Regioni hanno
riconosciuto il ruolo fulcro delle Città Metropolitane con l’acquisizione
di un ruolo quasi paritario». «L’inerzia della Regione Calabria – ha
affermato – ha avuto effetti negativi sui territori. E’ un problema reale,
concreto, che colpisce i cittadini».
Soddisfatto dell’iniziativa e delle premesse il consigliere Michele Conia
nel constatare «la condivisione e l’unità d’intenti, comune ad ogni
schieramento politico presente in consiglio metropolitano». «Uniti siamo
più forti – ha detto – è riusciamo a far comprendere appieno come la scelta
della Regione sia pesantemente dannosa per i nostri territori».
Sulla stessa linea l’intervento del consigliere Salvatore Fuda che ha
descritto «una Regione Calabria che dimostra di non considerare affatto
l’esistenza della Città Metropolitana». «Non solo non trasferisce le
funzioni che spettano, per legge, all’Ente – ha sostenuto – ma gli revoca,
come nel caso del ciclo dei rifiuti, anche quelle sulle quali si stava
programmando in maniera precisa, ordinata e responsabile, la cui qualità è
stata ampiamente riconosciuta da ogni forza politica e dai massimi esperti
di settore».
Anche il consigliere Mantegna, infine, ha espresso forti riserve sul lavoro
della Regione che, «col suo non fare, impedisce di programmare le attività
e priva i territori delle risorse economiche necessarie a rispondere
concretamente alle esigenze dei cittadini». «E’ una questione che non ha
colori politici», ha aggiunto ricordando come «qualsiasi governo si sia
alternato in questi anni abbia fatto solo proclami senza trasferire quello
che la legge riconosce alla Città Metropolitana». «Sin da subito – ha
concluso Mantegna – bisogna intraprendere azioni legali per farla finita
con questa telenovela. La misura è veramente colma».
Il gruppo di lavoro tornerà a riunirsi nelle prossime settimane.