AssoTutela: “Eco in gravidanza? Al San Camillo, e nel Lazio, è una chimera”
redazione | Il 22, Mar 2014
“Apparecchi vetusti e inaffidabili. Si attende da ottobre l’acquisto dalla Regione che tarda”
AssoTutela: “Eco in gravidanza? Al San Camillo, e nel Lazio, è una chimera”
“Apparecchi vetusti e inaffidabili. Si attende da ottobre l’acquisto dalla Regione che tarda”
“Interruzione di pubblico servizio. Si è arrivati a questo nel grande
ospedale romano San Camillo. Per prenotare una ecografia in gravidanza, che
ha tempi strettissimi, si veniva dirottati sulle prestazioni in
intramoenia, con grave lesione del diritto all’assistenza pubblica”. Lo
dichiara il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato che spiega
l’arcano: “Da ottobre i ginecologi del nosocomio, avevano dichiarato
l’inaffidabilità dei referti, causa vetustà degli apparecchi. In realtà la
situazione è difficile in tutto il Lazio – continua Maritato – soltanto il
Fatebenefratelli sembra rispondere all’appello ed è sommerso di richieste.
Le ecografie ostetriche rientrano nelle prestazioni garantite quali Livelli
essenziali di assistenza pertanto, le strutture pubbliche sono obbligate a
renderle disponibili. Sembra che nell’ospedale di Monteverde alcune donne
venissero dirottate dai ginecologi che esercitano attività intramuraria, al
prezzo di 150 euro perché gli stessi professionisti avevano problemi di
refertazione con i vecchi apparecchi mentre, naturalmente, quelli degli
studi privati sono perfetti. Si sarebbero configurate per i professionisti
– chiarisce Maritato – responsabilità professionali relative a referti non
attendibili e questo spiega l’assurda situazione. Non dubitiamo sull’onestà
di nessuno ma la Regione Lazio, che tanto si è prodigata a spiegare che
sospenderà l’intramoenia se non saranno garantite le prestazioni pubbliche,
deve osservare una stretta vigilanza su tali situazioni, piuttosto che
impiegare il tempo a fare annunci e proclami. AssoTutela – conclude il
presidente – monitorerà con attenzione tali disfunzioni, a tutela della
salute pubblica e per verificare che non ci sia stato dolo nella condotta
dei professionisti”.