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TAURIANOVA (RC), LUNEDì 16 DICEMBRE 2024

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Associazionismo Taurianova, analisi di Mimmo Petullà Il sociologo lancia l'ennesimo appello volto a favorire un percorso di riflessione

Associazionismo Taurianova, analisi di Mimmo Petullà Il sociologo lancia l'ennesimo appello volto a favorire un percorso di riflessione
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di Mimmo Petullà

Le associazioni taurianovesi – nella diversità delle matrici culturali e delle attività condotte – rappresentano senza dubbio una ricchezza, mentre il loro sviluppo si lascia cogliere come il segno di una società civile piuttosto dinamica. Il diffuso fiorire di queste pratiche di socialità dal basso corrisponde tra l’altro a un bisogno di rompere l’isolamento, per riconoscersi reciprocamente e scoprire nell’impegno la dimensione di una rinnovata solidarietà. Gli avvenimenti promozionali, realizzati con sistematica capacità organizzativa, muovono dalla forte ricerca di un senso di appartenenza – che tende ad accrescere fiducia nelle proprie possibilità – come pure dall’autentico desiderio di creare e diffondere nuove e più arricchenti forme di rapporti. Quanto detto non significa che per la città di Taurianova l’associazionismo sia di per sé un’esperienza generatrice di spirito civico, dal momento che tale fenomeno si sta complessivamente rivelando come un affaccio emotivo sul sociale, che per questo motivo è vissuto come uno spazio segregato e idealizzato, lontano da ogni possibilità d’influenzarlo.

Sembra fin troppo evidente l’esortante rimando – innumerevoli volte indirizzato grazie a questa testata giornalistica – alla necessità di assumere un orientamento più attivo e più critico all’interno della più ampia vita politica della comunità. La cultura associativa non deve certamente coincidere con l’ordinamento partitico e amministrativo – tantomeno dipendere da eventuali relazioni di ambivalenza con esso – ma al contempo non può esistere rinunciando a parlare e a discutere di politica, a partire dalla rivendicazione di percorsi e di scelte che presuppongano un preciso ruolo istituzionale e decisionale sulle fondamentali linee di pianificazione del territorio cittadino. E’ chiaro che nulla garantisce che tale processo democratico possa essere pienamente raggiunto, ma questo non può e non deve impedire ogni pensabile e corresponsabile sforzo, che attende di essere incoraggiato anche dalle rispondenze dell’istituzione municipale e da una maggiore condivisione dell’organismo della consulta.

Si tratta di percorsi che non possono rimanere più fuori dallo sguardo, poiché in ballo vi è il rinsaldamento dei contatti con la base sociale, alla quale può essere offerta la possibilità di sostenere e rafforzare il governo della vita pubblica della città. Se d’altra parte s’intende sollecitare in modo realmente democratico e partecipato la collettività, come da più parti giustamente si proclama, la sfida non è solo quella di raccogliere la gente intorno ai grandi e ritualizzati eventi – facendo magari a gara sul più visibile e ingenerato impatto – ma anche quella di coinvolgerli sul terreno delle grandi questioni che interessano innanzitutto la comunità. Sarebbe appunto per questo un segnale interessante se l’associazionismo – di ieri e di oggi – intendesse mobilitare le sue considerevoli risorse per favorire un percorso di riflessione, magari problematizzando l’ipotizzabile area tematica volta a ripensare Taurianova alla luce del ruolo istituzionale delle stesse organizzazioni sociali.