Assemblea Fronte del No alla centrale Sei a Saline Ioniche, l’intervento di Omar Minniti
redazione | Il 06, Nov 2010
Il capogruppo alla Provincia di Rifondazione Comunista lancia l’appello di schierarsi a tutte le forze politiche, ai movimenti e all’associazionismo
Assemblea Fronte del No alla centrale Sei a Saline Ioniche, l’intervento di Omar Minniti
Il capogruppo alla Provincia di Rifondazione Comunista lancia l’appello di schierarsi a tutte le forze politiche, ai movimenti e all’associazionismo
La Provincia di Reggio Calabria fa parte del fronte del No alla centrale a Saline da almeno tre anni, da quando è iniziata a circolare la voce dellipotesi carbone in quel territorio. Non si è pronunciata contro questo ecomostro solo a parole, ma attraverso una serie di fatti concreti della Giunta, del Consiglio e degli uffici competenti. Tra questi, cito il parere del Settore Urbanistica di Palazzo Foti sullimpatto ambientale della centrale, vincolante al pari di quello della Regione, che definisce tale prospettiva aberrante per lecosistema e la salute dei cittadini e le linee-guida del Piano territoriale di coordinamento. Un No secco, inequivocabile – ribadito nei giorni scorsi dallassessore allAmbiente Neri e, nel corso di questa assemblea, dal vicepresidente della Giunta Costantino e dal presidente del Consiglio Giordano unito ad una serie di proposte alternative per la salvaguardia del sito di Saline e la sua promozione turistica ed occupazionale. La Provincia intende dare vita ad un coordinamento degli enti locali che si oppongono al carbone e, per questo, è stato convocata per venerdì 12 una seduta straordinaria e aperta del Consiglio, per dare voce a tutte le istituzioni, i movimenti, le forze sociali e le associazioni che rifiutano questo modello di sviluppo giurassico e dannoso.
Gli elementi che emergono con forza dallassemblea di stamattina, sono la grande partecipazione popolare e la pluralità dei convenuti che hanno messo la faccia contro il progetto della Sei. Io credo che lampiezza e la composizione eterogenea di questo fronte siano valori aggiunti, da preservare. Ma dobbiamo stare attenti anche a riconoscere i veri amici di questa lotta e distinguerli dai doppiogiochisti e gli ambigui. Non si tratta solo di una questione di colore politico. Certo, qualche grossa contraddizione cè se dei partiti dicono di essere a favore del carbone a Roma, per il forse a Catanzaro e il no intransigente a Reggio Calabria. Parlo del Pdl, senza voler mettere in discussione la buona fede dei suoi esponenti che si sono schierati contro la centrale e sono qui presenti.
E un problema trasversale agli schieramenti: cavalli di troia ci sono un po ovunque, disseminati nelle varie amministrazioni locali, anche in quelle che dicono ufficialmente di essere per il No. Vediamo lesempio del Comune di Montebello, quello che più di tutti dovrà portare la croce della centrale svizzera. Il suo sindaco ha ribadito, in un intervento di trenta secondi, linternità a questo fronte, ma è lo stesso che ha sponsorizzato gli incontri carbonari con la Sei e fatto varare, assieme ad altri primi cittadini, una pseudo-commissione sullimpatto della centrale priva di poteri reali e dal sapore possibilista. Va segnalata, inoltre, lassenza del Comune di Melito Porto Salvo a questa riunione, nonostante anche il suo territorio sarà pesantemente interessato dai lavori e gli effetti della centrale. Poi, cè tutta una serie di interrogativi che circolano da mesi, sottotraccia, a cui ancora nessuno ha risposto: è vero che alcuni amministratori pubblici, prima esplicitamente contrari al carbone, sono proprietari di terreni su cui sorgeranno la centrale e le cosiddette opere compensative? E vero che in questi mesi oscuri personaggi hanno avvicinato diversi esponenti politici, promettendo posti di lavoro in cambio di una posizione più morbida sulla centrale?
Possiamo vincere questa battaglia contro il carbone, come abbiamo fatto in passato a Gioia Tauro. Per farlo, dobbiamo condurre una lotta articolata e su più livelli: quello istituzionale, con il coordinamento degli enti locali; quello giudiziario, impugnando il Via del Ministero dellAmbiente che ha scavalcato Regione e Provincia; quelli della mobilitazione di piazza e della controinformazione. Ne possiamo aggiungere un altro, simbolico ma efficace, se praticato su ampia scala e con convinzione: il consumo critico, il boicottaggio delle multinazionali svizzere e dei marchi che sponsorizzano il carbone a Saline. Tra questi, vi è anche quello di unazienda molto nota a livello internazionale e, per certi versi, cara a tanti reggini: la Gianni Versace s.p.a. Uno dei maggiori azionisti di questo marchio (nonché parlamentare del Pdl nominato in Calabria), Santo Versace, si è infatti espresso in maniera entusiastica su questopera, chiedendo ai calabresi di comprendere i grandi benefici che comporterà. Loro vogliono farci neri come il carbone e noi li boicottiamo, non acquistando i loro prodotti!
Non ci possono essere vie di mezzo o zone grigie di sorta: ad ogni amministratore, ogni esponente delle forze politiche e sociali, dellassociazionismo e dellimprenditoria chiediamo di schierarsi. Con il carbone o contro il carbone! In difesa della salute, dellambiente e della prospettive di rinascita di questo territorio o contro di esse! Ad ognuno la scelta, sapendo che se si collocherà dalla parte sbagliata dovrà portare per sempre la maschera dellinfamia e del tradimento.