Arresto Cesare Battisti, le riflessioni di Maurizio Cannata "Non è tollerabile leggere delle sciocchezze inaudite, antistoriche e non veritiere"
Premesso che l’arresto di Cesare Battisti – uno degli assassini più efferati della storia del terrorismo rosso del nostro paese – mette fine ad una vicenda scandalosa di ingiustizia democratica che si è consumata in un tempo lungo – grazie soprattutto alle coperture politiche di carattere internazionale di matrice sinistroide, di cui si è giovato non solo Battisti ma centinaia di terroristi di ogni colore – i quali – ancora oggi continuano a vivere in alcuni paesi Europei come la Francia. Stiamo parlando di un Paese democratico importante della geopolitica occidentale, dal passato coloniale che nel 2011 con solerzia non esita a sferrare l’attacco militare in Libia, riconducibile a motivazioni dettate da meri calcoli interni piuttosto che da reale volontà di porre fine alla sanguinaria azione messa in atto dal rais. Guai a mettere in discussione l’indubbia civiltà democratica e cultura rivoluzionaria” di un paese come la Francia – anzi – loro si possono permettere nel nuovo millennio – ad ogni piè sospinto a darci lezione di civiltà occidentale, sociale, giuridica e democratica. Ogni tanto – Noi Italiani dovremmo uscire da una sorte di subalternità ed essere orgogliosi di noi stessi con tutti i pregi e i difetti, far emergere lo spirito democratico nazionale quando è necessario, come si è verificato in questo momento nella delicata vicenda del criminale Battisti. Ogni tanto diciamocelo perbacco! Il dato positivo che si è evidenziato nel nostro paese dopo la cattura di Battisti è stato senza dubbio la gratitudine del popolo Italiano nel vedere il terrorista riportato in Italia a scontare la pena, un sentimento popolare di grande soddisfazione senza distinzione di colore politico,al netto del teatrino e della spettacolarizzazione dell’evento.Un profondo senso comune di liberazione si leggeva nei volti degli inquirenti e del popolo italiano –si mette finalmenteuna pietra tombale ad una storia assurda– icrimini vanno perseguiti, e i criminali di ogni genere vanno puniti nel rispetto anzitutto delle vittime del terrorismo, della costituzione democratica di una nazione che ha sofferto per le stragi del terrorismo – Uno Stato che ha combattuto e sconfitto il terrorismo con le armi della democrazia. Detto ciò – non è tollerabile leggere delle sciocchezze inaudite, antistoriche e non veritiere di pseudo non so cosa, i quali abituati come sono a scrivere chiacchiericci di politica locale deformano la storia degli anni di piombo sul ruolo del P.C.I., e aggiungo io della CGIL in particolare nella lotta al terrorismo. Stiamo parlando di roba seria – che va maneggiata con accuratezza senza fare confusione tra il mondo politico di ieri e quello di oggi, ricordando sommessamente che Battisti è figlio di una storia politica che non c’entra proprio nulla con Veltroni, Bersani, Renzi – e domani non so chi! Forse è utile con fermezza ricordare – a chi la vuole ignorare – che la sinistra italiana sul terreno del terrorismo è stata determinante per combatterla e sconfiggerla,garantendo così la democrazia e la libertà attraverso la mobilitazione di milioni di militanti e di lavoratori. La sinistra Italiana per la storia che ha rappresentato in quei momenti tragici – non solo ne è uscita vincente – e oggi altro che una sinistra uscita sconfitta dalla vicenda Battisti (di ben altre cose è uscita sconfitta) – di cosa stiamo parlando, ci siamo alluvionati il cervello, criminali come Battisti sono stati combattuti con il sangue di militanti come Guida Rossa. Infine, per onestà intellettuale – altra cosaè ricordare il contesto storico- sociale di quegli anni difficili e tormentati. E ‘vero! Le reazioni della società, dei partiti, del movimento sindacale e dello Stato di fronte all’attacco terrorista sono state a lungo assenti o decisamente inadeguate. Tali posizioni sono determinate per quanto riguarda il terrorismo di sinistra, dai consensi, dalle “simpatie”, dai ritardi culturali presenti negli stessi ambienti del mondo comunista e del movimento operaio e sindacale, ma pure dall’uso strumentale del terrorismo da parte della classe imprenditoriale per rovesciare la centralità acquisita dal sindacato nei luoghi di lavoro; la criminalizzazione del conflitto con la conseguente equiparazione tra questo e il terrorismo. Si è aperto dopo questa breve fase di disorientamento una grande discussione, un momento di dibattito acceso, approfondimenti sui pericoli di un disfacimento democratico, e il ruolo svolto dalla Cgil e dal Pci nella complessa stagione del terrorismo e dello stragismo in Italia è stato determinante nella difesa e nella tenuta dell’ordine democratico del paese. Faremmo bene a non dimenticare evitando di fare un minestrone dove c’è di tutto.
Maurizio Cannata