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TAURIANOVA (RC), SABATO 04 MAGGIO 2024

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Armi chimiche siriane in transito a Gioia Tauro

Armi chimiche siriane in transito a Gioia Tauro

Missione top secret interessa lo scalo calabrese. L’alternativa a Gioia Tauro è lo scalo di Augusta, in Sicilia. Entrambi avrebbero le caratteristiche necessarie

Armi chimiche siriane in transito a Gioia Tauro

Missione top secret interessa lo scalo calabrese. L’alternativa a Gioia Tauro è lo scalo di Augusta, in Sicilia. Entrambi avrebbero le caratteristiche necessarie. Il passaggio delle armi chimiche rientra nelle operazioni internazionali per la pace in Siria

 

 

GIOIA TAURO (RC) – Le armi chimiche che il regime siriano si è impegnato, secondo gli accordi internazionali, a consegnare ai fini delloro distruzione transiteranno per l’Italia dove dovrebbero fermarsi per alcune ore. E tra i porti interessati dall’iniziativa c’è quello di Gioia Tauro. L’indiscrezione è trapelata oggi su alcuni organi di informazione nazionale e confermata, nella sua organizzazione, dal ministero degli Esteri nell’ambito delle iniziative per la pace in Siria.
Si tratta di 350.000 tonnellate caricate su una danese per poi essere trasferite su una nave americana che provvederà a distruggerle in alto mare. La diponiblità dell’Italia ad ospitare l’imbarcazionee per alcune ore è stata confermata dal ministero degli Esteri, Emma Bonino, che ha anche annunciato che il porto scelto per le operazioni di trasbordo sarà comunicato ufficialmente il prossimo 16 gennaio, durante una audizione alla Camera dei Deputati alla quale parteciperà anche il direttore generale dell’Organizzazione Onu per la proibizione delle armi chimiche.
L’alternativa allo scalo portuale calabrese sarebbe rappresentata dal porto militare di Augusta. I due porti sarebbero adeguati per caratteristiche tecniche (distanza da un centro abitato e profondità dei fondali) ad ospitare la nave.
I vertici della Regione Calabria, tuttavia, secondo quanto apprende l’Agi, non hanno ricevuto dalle autorità di governo alcuna comunicazione. Quel che è certo è che l’Italia ha confermato ufficialmente la volontà di contribuire alle operazioni e, quindi, si tratta solo di conoscere ufficialmente il porto che dovrà permettere il transito delle armi chimiche. C’è, tra l’altro, l’ipotesi che il passaggio avvenga prima dell’annuncio, per questioni di sicurezza e per evitare problemi sul territorio.