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TAURIANOVA (RC), SABATO 14 DICEMBRE 2024

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Arcidiacono si scusa per la maglia pro Speziale. «E’ un mio amico, non volevo offendere nessuno»

Arcidiacono si scusa per la maglia pro Speziale. «E’ un mio amico, non volevo offendere nessuno»

| Il 20, Nov 2012

Il calciatore del Cosenza ha subito il provvedimento del Daspo che lo terrà lontano dagli stadi per tre anni dopo aver esposto una scritta che proclama l’innocenza dell’assassino di Raciti. Ma lui si giustifica: «L’ho fatto per la sua famiglia»

Arcidiacono si scusa per la maglia pro Speziale. «E’ un mio amico, non volevo offendere nessuno»

Il calciatore del Cosenza ha subito il provvedimento del Daspo che lo terrà lontano dagli stadi per tre anni dopo aver esposto una scritta che proclama l’innocenza dell’assassino di Raciti. Ma lui si giustifica: «L’ho fatto per la sua famiglia»

 

 

COSENZA – «Voglio chiedere scusa a tutti ma quel gesto era soltanto per la famiglia di Speziale che sta vivendo ore drammatiche dopo l’arresto del figlio. Chiedo scusa alla vedova Raciti, chiedo scusa alla polizia, ma io non volevo offendere nessuno». Il calciatore del Cosenza Pietro Arcidiacono ha voluto così spiegare il suo gesto di sabato scorso quando, dopo un gol, ha esibito una maglia con la scritta «Speziale innocente» per solidarietà al tifoso del Catania condannato ad otto anni di reclusione per la morte dell’ispettore Filippo Raciti. Capelli arruffati, volto teso, il calciatore si è presentato ai giornalisti accompagnato dall’avvocato Aristide Leonetti, in una saletta dell’Hotel Royal di Cosenza gremita di telecamere. «Nessuno – ha aggiunto Arcidiacono – sapeva niente, la società, i miei compagni, lo staff tecnico. Nessuno sapeva niente e mi prendo tutte le mie responsabilità». «Il mio gesto – ha concluso singhiozzando – voleva essere un gesto di conforto per la famiglia Speziale. Io conosco il ragazzo perchè è un ragazzo del mio quartiere». COSENZA – «Voglio chiedere scusa a tutti ma quel gesto era soltanto per la famiglia di Speziale che sta vivendo ore drammatiche dopo l’arresto del figlio. Chiedo scusa alla vedova Raciti, chiedo scusa alla polizia, ma io non volevo offendere nessuno». Il calciatore del Cosenza Pietro Arcidiacono ha voluto così spiegare il suo gesto di sabato scorso quando, dopo un gol, ha esibito una maglia con la scritta «Speziale innocente» per solidarietà ad Antonino Speziale, il tifoso del Catania condannato ad otto anni di reclusione con sentenza passata in giudicato per la morte dell’ispettore Filippo Raciti in occasione di un derby contro il Palermo.

Capelli arruffati, volto teso, il calciatore si è presentato ai giornalisti accompagnato dall’avvocato Aristide Leonetti, in una saletta dell’Hotel Royal di Cosenza gremita di telecamere. «Nessuno – ha aggiunto Arcidiacono – sapeva niente, la società, i miei compagni, lo staff tecnico. Nessuno sapeva niente e mi prendo tutte le mie responsabilità». «Il mio gesto – ha concluso singhiozzando – voleva essere un gesto di conforto per la famiglia Speziale. Io conosco il ragazzo perchè è un ragazzo del mio quartiere».