Andrea Niglia è il nuovo presidente della Provincia di Vibo Valentia
redazione | Il 29, Set 2014
Alla fine, anche se il risultato non è ancora ufficiale, a vincere le prime elezioni di secondo livello della Provincia di Vibo Valentia è stato Andrea Niglia a capo della controversa lista accusata di trasversalismo
Andrea Niglia è il nuovo presidente della Provincia di Vibo Valentia
Alla fine, anche se il risultato non è ancora ufficiale e dettagliato nella sua dimensione, a vincere le prime elezioni di secondo livello della Provincia di Vibo Valentia è stato Andrea Niglia a capo della controversa lista accusata di trasversalismo
VIBO VALENTIA – Il nuovo presidente dell’amministrazione provinciale, il primo nella regione eletto con il nuovo sistema di voto indiretto e di secondo livello, è Andrea Niglia, sindaco di Briatico, alla guida della lista “Insieme per la Provincia di Vibo Valentia Adesso”. Ma sul suo nome vede ombre il coordinamento nazionale
antimafia Riferimenti chiede al prefetto di Vibo Valentia e alla Commissione parlamentare antimafia di «verificare e fare piena luce sull’elezione».
La sua lista, formata da indipendenti vicini al centro destra ed esponenti considerati appartenenti all’area renziana del Partito democratico ha vinto sugli altri due candidati Sergio Rizzo, sindaco di Maierato, che correva con la lista “PD Amministratori Vibonesi Indipendenti” che aveva nel proprio simbolo il logo del Pd ma che nelle scorse settimane aveva subito la bocciatura del vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini il quale aveva disconosciuto l’ufficialità del sostegno del partito alla lista in questione, e Giuseppe Raffele, consigliere comunale di Serra San Bruno, che correva con il sostegno di Udc e Nuovo centro destra a capo della lista “Dalla parte giusta Ncd-Udc”.
Il nuovo presidente della Provincia di Vibo Valentia ha ottenuto 456 voti. A 274 voti si è, invece, fermato Sergio Rizzo, mentre Giuseppe Raffele ne ha ottenuti 151. Molto duro il commento del senatore Tonino Gentile: «A Vibo Valentia ha vinto una “insalata mista”, mal condita peraltro, mentre Ncd presenta il suo simbolo insieme all’Udc e conquista il 23% e due seggi».
Sulla base del complesso calcolo dei coefficienti, il consiglio provinciale risulta composto da 5 componenti della lista di Niglia, 3 di Rizzo, 2 di Raffele. Con il neo presidente sono passati: Pasquale Fera (consigliere comunale a San Nicola da Crissa), Francesco Galati (sindaco di Zungri); Giiovanni Macrì (consigliere comunale di Tropea); Mangiardi Carmine (vicesindaco di Sorianello); Ovidio Romano (sindaco di Simbario).
Dalla lista di Rizzo passano Franco Barbalace (sindaco di Spilinga); Leoluca Antonio Curello (consigliere comunale di Vibo); Vitaliano Papillo (sindaco di Gerocarne). Da quella di Raffaele, infine, eletti Raffaele Scaturchio (consigliere di Dasà), Antonio Bretti (consigliere di Tropea).
Vibo è stata la prima Provincia della Calabria ad andare al voto applicando la riforma Delrio a votare e ad essere eletti possono essere solo sindaci e consiglieri comunali del territorio. Il 12 ottobre si tornerà alle urne per le Province di Cosenza, Catanzaro e Crotone.
C’è una coda polemica, però, sulla votazione di Vibo dopo che il Coordinamento nazionale antimafia Riferimenti ha chiesto che venga esaminata con attenzione la relazione del commissario straordinario al comune di Briatico, agli atti della Commissione Parlamentare antimafia. Secondo quanto evidenziato da Riferimenti «risulta infatti che il neo presidente della Provincia di Vibo fosse assessore in carica al comune di Briatico al momento dello scioglimento per mafia e allo stesso comune sia stato candidato a sindaco con una sola lista in campo, la sua. Precedenti – aggiunge Riferimenti in una nota – sembrano esserci anche agli atti dell’inchiesta Pantarei.
Nei giorni scorsi, proprio la commissione Antimafia aveva redatto un codice etico da applicare in vista delle prossime elezioni comunali e regionali. E il Coordinamento Riferimenti, agganciandosi all’elezione di Niglia, lancia un «preciso allarme per le prossime elezioni regionali calabresi, esigendo pulizia e trasparenza nelle liste che si andranno a presentare agli elettori, non essendo più accettabili e comprensibili errori di valutazione». «La Calabria – afferma la presidente di Riferimenti, Adriana Musella – ha bisogno di una politica del fare trasparente non una politica di pancia e di connivenze ma una politica di onestà, che sia di forte contrasto e non strumento degli intrecci perversi con la ‘ndrangheta e la massoneria deviata».