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TAURIANOVA (RC), MERCOLEDì 11 DICEMBRE 2024

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Ancora pioggia di polemiche per le parole pronunciate dal vicepresidente Nino Spirlì Dall'Anpi, ai partiti politici fino a intellettuali sta diventando un caso nazionale, tutti a chiedere a Jole Santelli di "estrometterlo" dalla Giunta

Ancora pioggia di polemiche per le parole pronunciate dal vicepresidente Nino Spirlì Dall'Anpi, ai partiti politici fino a intellettuali sta diventando un caso nazionale, tutti a chiedere a Jole Santelli di "estrometterlo" dalla Giunta

“A Nino Spirlì chiediamo un atto di amore per la Calabria e le sue istituzioni. Rassegni le dimissioni perché con la sua ultima uscita calpesta le sofferenze e le battaglie di chi si batte contro le discriminazioni e l’odio. Spirlì non può rappresentare la Calabria che è terra di solidarietà e accoglienza”, lo dichiara il commissario regionale del Partito Democratico della Calabria Stefano Graziano.

Domenico Bevacqua, capogruppo dem in regione, ha così commentato le parole dell’assessore calabrese: “Incommentabile. Non ci sono parole per commentare le affermazioni a Catania del vice presidente della Regione Calabria in quota Lega, Nino Spirlì. ‘Userò la parola negro fino all’ultimo dei miei giorni”. Di fronte a questa frase non c’è davvero niente da chiarire, niente da interpretare”. Spirlì ha risposto ribadendo la propria posizione: “Si scandalizzano perché difendo le parole? Tutte le parole? Allora ho ragione! Questa vola più di altre! Non mi piegherò mai alla follia nazista! Mai! Parole cancellate equivalgono ai libri bruciati dai tedeschi di Hitler”.

Nota ANPI Taurianova
E’ difficile persino trovare le parole adatte per esprimere il nostro forte disappunto per le frasi oltraggiose e razziste pronunciate dall’assessore Spirlì. Tanto più per la nostra sezione ANPI di Taurianova dedicata alla memoria di Bibi Carrozza, giovanissimo partigiano fucilato per aver scelto di combattere per la libertà e la democrazia. Quella democrazia che consente al concittadino Spirlì di esprimersi liberamente con affermazioni razziste e intolleranti. La nostra comunità, che con i suoi tantissimi partigiani ha dato un degno contributo alla liberazione del nostro paese dalla dittatura nazifascista, denuncia con forza i reiterati comportamenti del vice presidente della giunta regionale chiedendone le immediate dimissioni. La nostra regione non può permettersi di tenere ai vertici dell’esecutivo regionale simili rappresentanti che .offendono la dignità e la storia di tutti i calabresi.
Sezione Bibi Carrozza Taurianova
Il presidente Giuliano Boeti

Irricevibili e pericolose le parole del Vice Presidente Spirlì.

Le affermazioni pericolose di Nino Spirlì, “sbandieratore di rosari di serie B”, nonché assessore regionale alla Cultura in Calabria, alimentano odio e discriminazione. Quando dice di voler abbattere il politicamente corretto in realtà si muove nel solco della Lega di Salvini e del ex direttore del Giornale, Vittorio Feltri, canalizzatori delle pulsioni peggiori e del razzismo latente e manifesto.
Parole come “negro”, “frocio”, “ricchione”, nonostante il grossolano e mediocre tentativo di mistificazione di senso, sono inequivocabilmente termini dispregiativi, dileggianti, offensivi, utilizzati dal Vicepresidente della Regione Calabria per conquistare un palcoscenico anch’esso di dubbissimo gusto.
La parola CULTURA origina dal latino “colĕre”, significa “coltivare”: ci chiediamo a questo punto quali semi stia gettando l’Assessore Spirlì, semi di integrazione o semi di segregazione e/o respingimento, semi di convivenza e arricchimento nella diversità o semi di stigmatizzazione e scontro tra le diversità?
Il nostro pensiero va ai tanti feriti quotidianamente da un linguaggio violento e offensivo, colpiti da queste parole usate come pietre che minano alle fondamenta delle proprie identità.
Parole come pietre che oggi certamente vengono rafforzate, legittimate, benedette con tanto di rosario, dall’Assessore Spirlì, la cui cristianità ricorda più quelle pagine buie del Medioevo, dell’inquisizione e delle crociate, piuttosto che quelle luminose della Teologia della Liberazione.
I limiti del linguaggio sono i limiti del mio mondo, direbbe Wittgenstein. E ad udire queste parole, pronunciate da colui che dovrebbe rappresentare le istituzioni, pare proprio di trovarci di fronte a deliri di onnipotenza assai poco rassicuranti.
Inoltre, l’Assessore Spirlì non si sente minacciato dalla peggiore criminalità organizzata del pianeta, da un sistema corrotto e corruttivo che dilapida miliardi di euro in sanità e rifiuti, salvo lasciare i calabresi proprio in questi due ambiti, nel degrado più totale.
No, il Vicepresidente della Regione Calabria si sente minacciato da chi ha un colore diverso della pelle e spesso viene stritolato da un sistema economico e criminale proprio nelle nostre terre. Si sente ancora di più minacciato da chi tenta di educare alla convivialità delle differenze, al rispetto per tutte le diversità, a chi rivendica diritti civili per tutti, da chi predica e pratica l’integrazione.
In conclusione, senza troppi giri di parole, il Vicepresidente della Regione Calabria, nonché Assessore alla Cultura, farebbe bene a riflettere maggiormente sul peso delle parole e sui loro effetti. Farebbe ancora meglio a dimettersi immediatamente da un ruolo che davvero ricopre con tanto poco onore.