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TAURIANOVA (RC), GIOVEDì 09 MAGGIO 2024

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Anche a Palmi si costituisce un Comitato territoriale “La Via Maestra” contro l’Autonomia Differenziata Una sinergia programmatica e operativa, tra la CGIL e le realtà associative laiche e cattoliche, nata per attuare una piattaforma propositiva di politiche sindacali e sociali

Anche a Palmi si costituisce un Comitato territoriale “La Via Maestra” contro l’Autonomia Differenziata Una sinergia programmatica e operativa, tra la CGIL e le realtà associative laiche e cattoliche, nata per attuare una piattaforma propositiva di politiche sindacali e sociali

Ci siamo! Anche a Palmi si costituisce un Comitato territoriale “La Via Maestra” sul percorso già consolidato a livello nazionale e, più recentemente, anche nella Città Metropolitana di Reggio Calabria, aperto alla partecipazione plurale.
Una sinergia programmatica e operativa, tra la CGIL e le realtà associative laiche e cattoliche, nata per attuare una piattaforma propositiva di politiche sindacali e sociali a sostegno delle problematiche del lavoro, sanità, istruzione, ambiente, trasporti, diritti, democrazia e PACE. Un impegno comune mirato a difendere l’eguaglianza sostanziale dei Diritti costituzionali, i valori su cui si fonda la nostra Democrazia, la partecipazione e il pluralismo, l’Unità nazionale, messi gravemente in discussione dalle riforme attualmente oggetto di dibattito del Governo. In particolare, incombe pressante in questo momento l’Autonomia regionale differenziata in via di approvazione accelerata alla Camera tramite una Legge ordinaria di inquadramento procedurale per attuarla, il DdL Calderoli. Un disegno di disarticolazione del Paese in venti “piccoli stati” autonomi “fai da te” dal punto di vista legislativo e amministrativo, in concorrenza fra loro per l’avvento di un regionalismo competitivo, egoista e non solidale che incrina pericolosamente la coesione sociale; mentre limita fortemente poteri e funzioni dei Sindaci, sottraendo ai Comuni risorse e competenze locali necessarie ad erogare servizi essenziali alla vita quotidiana di cittadini e cittadine. Ancora, minaccia la tenuta economica del Sistema-Paese nel creare insostenibili divaricazioni territoriali e sociali per una non equa e perequativa distribuzione delle risorse finanziarie erogate che rende, non uguale ed uniforme su tutto il territorio nazionale, la fruizione dei livelli di prestazioni e servizi destinati ai cittadini, per i quali non diventa più possibile la stessa esigibilità dei diritti tra diverse aree del Paese.
Un ulteriore danno e…forse un irreversibile processo di arretramento per il Mezzogiorno e la Calabria.
Con la Riforma costituzionale concernente l’elezione diretta del Presidente del Consiglio cambierebbe, invece, l’assetto della nostra Repubblica per come finora conosciuta, una Repubblica Democratica Parlamentare, dove appunto centrali sono, per una Democrazia compiuta e attuata, il ruolo e le prerogative del Parlamento come organo Legiferante e di Rappresentanza delle istanze sociali, nonché le funzioni di controllo sull’operato del Governo. Un vero colpo di mano e di spugna quindi l’instaurarsi al suo posto di una “Capocrazia”, con una propria maggioranza parlamentare a sostegno, svuotata delle sue libertà di rappresentare la Nazione senza vincolo di mandato e asservita invece al Capo di turno.
Con buona pace della Sovranità che appartiene al Popolo per Costituzione vigente, un addio ai ruoli del Presidente della Repubblica nelle crisi di Governo e come garante della Costituzione, una alterazione degli equilibri istituzionali di separazione tra i poteri dello Stato, un venir meno dei sistemi di pesi e contrappesi previsti in Costituzione per garantire l’ordinamento istituzionale democratico.
Due disegni quindi solo apparentemente contraddittori, uno di decentramento, l’AD, di accentramento l’altro, ilPremierato; piuttosto, due tasselli diversi di un unico disegno accentratore: accentramento di potere in capo alle Regioni e al Capo del Governo, svuotamento del Parlamento che diventa subalterno e asservito al Governo. Fine della Democrazia Costituzionale nata dalla Resistenza Antifascista. Vogliamo tutto questo? NO.
Il costituendo Comitato si prefigge pertanto di aprire ad ogni contributo di condivisione dei nostri obiettivi nel contrasto di questo disegno eversivo e incostituzionale, di promuovere sensibilizzazione, aggregazione, partecipazione e informazione attraverso la organizzazione sul nostro territorio
di iniziative diverse che offrano opportunità di confronto pubblico e mobilitazione civile e sociale.
Intanto vi informiamo che è già partita la Raccolta di firme, digitale e cartacea, per i quattro quesiti referendari sul LAVORO proposti dalla CGIL, invitando a firmarli.
Mimmo Nizzari, SPI-CGIL
Franco De Cicco, SPI-CGIL
Carmen Campesi, CDC- Coordinamento nazionale per la Democrazia Costituzionale
Antonio Pardeo
Enzo Infantino
Mario Sprizzi, SPI-CGIL
Eugenio Anacario
Giuseppe Del Duca, CDC-Palmi
Michele Bruno, FLC-CGIL
Carmela Genua
Adele Gambardella
Rosa Lentini
Maria Gioviale
Armando Rizzica
Rosellina Scarcella