Amendolara: la coltura del mandorlo dalle origini all’Igp Sabato, alle 17 e 30, al Castello Corte dei Normanni, un incontro per raccontare la storia di questo prodotto e incrementare la produzione di eccellenze locali
Stimolare un fruttuoso ritorno culturale e manageriale alla terra. Tutelare e conservare le ricchezze legate alle tradizioni e produzioni autoctone. Riscoprire le eccellenze locali. Sono questi i principi alla base del dibattito intitolato LA COLTURA DEL MANDORLO: “DALLE ORIGINI ALL’IGP” che si terrà sabato 28 alle 17,30 nella suggestiva cornice del Castello Corte dei Normanni di Amendolara.
Il Sindaco Antonello Ciminelli ha invitato i cittadini a partecipare numerosi a questo evento che rientra nel consolidato impegno della Giunta a promuovere il complessivo patrimonio identitario del Paese della Secca.
Dopo l’introduzione di Mariateresa Stamato, agrotecnica e imprenditrice agricola, ci saranno i saluti iniziali di Franco DURSO direttore tecnico del GAL Alto Ionio Federico II, di Antonello Pagano presidente dell’Associazione Per lo Sviluppo dell’Alto Jonio-Amendolara, e di Parisio Camodeca direttore Confagricoltura dell’Unione Provinciale Agricoltori (UPA) Cosenza.
Moderati dal giornalista Vincenzo La Camera, interverranno al dibattito Francesco Cufari, presidente del collegio dei Dottori Agronomi e forestali di Cosenza; Raffaella Abate, presidente del collegio degli Agrotecnici e degli Agrotecnici laureati; Paolo Inglese, professore di Scienze Agrarie e
Forestali dell’Università degli Studi di Palermo; Silvia Mazzuca, professoressa del Dipartimento di Chimica e Tecnologie Chimiche dell’Università della Calabria; Alessandro Zanfino, Autorità di gestione
del PSR Calabria; Giuseppe Roma, direttore della sezione Archeologia dell’UNICAL.
Concluderà il Sindaco Antonello Ciminelli. Seguirà una degustazione di produzioni territoriali.
La manifestazione, coordinata da Maria Ferrara, è organizzata dal Comune di Amendolara con la partecipazione dell’Università della Calabria, dell’Università degli Studi di Palermo, del GAL Alto Ionio Federico II e dell’Associazione Per lo Sviluppo dell’Alto Jonio.