Ambiente, le battaglie di Francesca Rogolino
Nel lontano 1972 è stata istituita dalle Nazioni Unite la giornata mondiale dell’ambiente, allo scopo di sensibilizzare i governi nazionali, gli enti locali e i cittadini alla tutela, al rispetto e alla salvaguardia dell’ecosistema. Per questo, come Movimento Impegno e Identità non potevamo non intervenire sul tema ambientale oggi richiamato a livello mondiale, puntando in particolare i riflettori su quella che è la nostra realtà territoriale.
Un dato certo è che la nostra classe politica è stata ed è disattenta, se non assente, su tali temi. I dati ufficiali ci relegano agli ultimi posti nella classifica nazionale per carenza di impianti di depurazione, smaltimento rifiuti, raccolta differenziata e salvaguardia boschiva. La Regione Calabria è stata sottoposta a procedura di infrazione e molti comuni sanzionati per l’ inesistenza o il malfunzionamento degli impianti preposti, determinando, così anche il rischio di perdere le risorse stanziate a livello europeo.
La vexata quaestio sui depuratori insistenti nell’immediata periferia della nostra città ( Ravagnese e Gallico )continua ad essere al centro delle polemiche ed a rappresentare potenzialmente una vera e propria bomba ecologica.
In tale contesto la bandiera bianca di resa, la sventola il Comune di Reggio Calabria. Ci piace, tuttavia, ricordare che solo qualche anno addietro, quando non esisteva la Città Metropolitana e la gestione era saldamente in mano all’Ente Provincia, grazie alla sinergia con alcune associazioni di volontariato, venivano resi servizi di avvistamento e spegnimento di incendi boschivi nonché servizi di controllo e repressione nei confronti di chi scaricava negli alvei dei torrenti rifiuti inquinanti. Gli interventi per la riparazione delle perdite idriche, inoltre, avvenivano quasi in tempo reale. Piccoli provvedimenti, niente di cervellotico o di alta strategia politica !
Impegno e Identità continua a proporre soluzioni e a fare denunce che rimangono spesso inascoltate.
L’Amministrazione Comunale di Reggio Calabria, unitamente alla Città metropolitana, rinunci a marciare a vista senza una pianificazione diretta alla salvaguardia del suolo, dell’ambiente e perché no anche del decoro pubblico, tenuto conto che molti guai ambientali possono essere imputati proprio a chi ci amministra.